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Hiv ed epatite, nuovo ambulatorio unico al Sant’Orsola di Bologna

Malattie infettive, nuovo passo avanti per l’integrazione della rete metropolitana. Gli ambulatori per HIV ed epatite presenti al Maggiore e quelli attivi al padiglione 6 del Sant’Orsola trovano da oggi una nuova e unica sede al padiglione 1 – il cosiddetto Palagi – del Policlinico bolognese, da oltre 10 anni sede dell’unica Unità operativa di questa branca specialistica nell’area provinciale.

“Questa inaugurazione – spiega il direttore generale del Sant’Orsola Antonella Messori – fa parte del percorso di riorganizzazione della struttura complessa di Malattie Infettive in ambito interaziendale. Superiamo così la vecchia ottica della convenzione tra Aziende e riorganizziamo le attività legate al controllo e trattamento delle malattie infettive in un’ottica di rete integrata, mediante la strutturazione di specifici percorsi di cura interaziendali”.

“Obiettivo prioritario del progetto – commenta il direttore generale dell’Azienda USL di Bologna Chiara Gibertoni – è migliorare i percorsi di presa in cura delle persone, che potranno contare, ora, su una gestione più efficace ed omogenea. Il nuovo modello si inserisce nel contesto più generale della riorganizzazione della rete di servizi tra ospedale e territorio, e punta a garantire un assetto più strutturato in grado di assicurare a tutti l’aggiornamento delle opportunità terapeutiche in relazione ai cambiamenti intervenuti nella presenza delle malattie infettive nella popolazione”.

Il nuovo polo al Palagi potrà contare su 7 ambulatori dedicati per i pazienti HIV positivi da una parte e affetti da epatite dall’altra. Oltre alle visite periodiche saranno effettuati qui i prelievi e la distribuzione di farmaci antiretrovirali e specifici, con la presenza di due farmacisti dedicati. Gli ambulatori saranno aperti 5 giorni su 7, dalle 7.30 alle 18 per tre giorni e dalle 7.30 alle 15 nei restanti due. Gli accessi complessivi previsti saranno superiori a 5.000 all’anno per gli ambulatori per HIV e oltre 2.500 per quelli per le epatiti.

L’attività sarà fortemente correlata alle reti cliniche del Policlinico. Gli straordinari progressi inerenti le terapie specifiche comportano un progressivo invecchiamento della popolazione interessata che a sua volta crea nuove necessità sanitarie quali  quelle da problematiche metaboliche, renali, cardiologiche, neurologiche che rendono necessario un approccio globale alla malattia, ponendo al centro della rete gestionale il paziente e non più il virus come nel passato. La collocazione all’interno del Sant’Orsola offre così la massima garanzia di continuità assistenziale.

La nuova organizzazione vedrà anche la delega del coordinamento delle attività di formazione, informazione e diagnosi precoce ai servizi di Cure primarie della Azienda USL e al centro CASA. Il centro CASA, che sinora si era occupato dei pazienti HIV socialmente fragili, amplierà la propria mission estendendola anche alla gestione di tutte le altre problematiche infettivologiche correlate al disagio sociale, per esempio quelle legate alla tubercolosi, che rivestono un ruolo non irrilevante nella evoluzione attuale del profilo epidemiologico della popolazione.

 
















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