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Solidarietà dei professionisti modenesi all’ingegnere Enrico Bussei, vittima di un vile ed inquietante messaggio intimidatorio

I professionisti uniti della provincia di Modena vogliono esprimere un particolare pensiero di vicinanza al collega ing. Enrico Bussei e a sua moglie, Francesca Marzani, vittime di un vile ed inquietante messaggio intimidatorio. Uno scheletro di testa di capra lasciato davanti alla loro casa di San Dalmazio: simbologia che, con orrore, fa pensare ai linguaggi mafiosi di prima generazione.  Sembrava impensabile che codici di tale rozzezza e brutalità potessero essere utilizzati nei territori emiliani. Invece è accaduto.

E questo ci induce a credere che il livello del contrasto e della lotta al malaffare deve assolutamente elevarsi. Più forte e chiara deve essere la nostra voce. Non sappiamo da dove e da chi provenga questa inquietante intimidazione e per questo confidiamo nella magistratura e nelle forze dell’ordine che lavoreranno per restituirci la verità del gesto. Non possiamo però non pensare ai vari processi che hanno coinvolto Serramazzoni e alle controversie sui piani urbanistici che hanno visto l’ingegnere Bussei e la sua famiglia in prima fila nella denuncia. Per questo siamo colpiti, ma anche consapevoli che questo tentativo intimidatorio non avrà altro scopo che quello di unirci e di compattarci ancora di più nel contrasto alla criminalità. Alle minacce e alle intimidazioni noi rispondiamo con rinnovato impegno, rilanciando con forza la necessità di essere professionisti e cittadini eticamente responsabili nel contrasto alle mafie, alla corruzione e all’illegalità di qualsiasi natura essa sia. Ci stringiamo intorno a Enrico e Francesca sempre più convinti dell’importanza del nostro ruolo nella lotta alle mafie e ricordiamo a tutti i mafiosi e ai loro complici che noi professionisti abbiamo deciso da che parte stare.

Non ci fermerete.

La coordinatrice della commissione contrasto alle mafie e alla corruzione del C.U.P. di Modena

Beatrice Fonti
















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