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Bullismo al femminile nel reggiano, via facebook ricattano coetanea: 4 adolescenti denunciate dai Carabinieri

Ha pubblicato su una chat un video osé che aveva realizzato con una sua amica. Nonostante l’abbia subito cancellato, il video è stato visto e commentato negli ambienti scolastici. La circostanza è stato motivo, per 4 studentesse adolescenti, di architettare quello che voleva essere uno scherzo di pessimo gusto e che, con l’andare avanti delle settimane, è diventato un vero e proprio ricatto estorsivo ai danni della ragazzina che ha realizzato il filmato.

Le 4 studentesse hanno infatti creato un falso profilo facebook, attraverso il quale hanno contattato la ragazzina, facendole credere di aver scaricato il video e di essere pronte a diffonderlo, inducendola a sottostare ad un ricatto, consistente in due richieste di pagamento, la prima di 200 euro e la seconda di 150. Tali richieste sono andate a buon fine, ma quando i genitori della vittima si sono accorti degli ammanchi dal conto corrente, hanno chiesto chiarimenti alla figlia, scoprendo quanto le stava accadendo.

I genitori si sono subito recati dai carabinieri denunciando l’accaduto. Le indagini sono state condotte dai carabinieri in forza alla stazione di Novellara che, in assenza di elementi certi (la vittima non conosceva le autrici dell’estorsione), hanno avviato le indagini partendo dall’unico indizio, ovvero la descrizione di una ragazzina che si era presentata alla vittima ritirando 150 euro. La descrizione, congiuntamente a testimonianze raccolte dai carabinieri negli ambienti scolastici, portava a indirizzare le attenzioni investigative su una studentessa reggiana, nei cui confronti i carabinieri acquisivano incontrovertibili elementi di responsabilità.

Da lei i militari, poi, risalivano alle complici identificate in altre 3 studentesse. Tutte hanno ammesso le loro responsabilità in quello che era iniziato come un gioco e poi si è trasformato in una condotta delittuosa. I genitori delle 4 ragazze, appreso quanto era accaduto, hanno provveduto immediatamente a risarcire la vittima, restituendo ai suoi genitori i 350 euro che la ragazzina aveva dato per evitare di far pubblicare il video, che peraltro non poteva essere divulgato in quanto materialmente, non nelle disponibilità delle stesse 4 studentesse che hanno, in realtà, solo finto di averlo scaricato. Terminati gli accertamenti le 4 ragazzine sono state denunciate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna per il reato di concorso in estorsione continuata.
















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