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A passo di storia lungo la via Emilia: esposizioni ed eventi in quattro città

Nel 2017 la via Emilia si percorre a passo di storia. Prima le celebrazioni di 2.200 anni dalla nascita romana di tre città: Mutina (Modena) e Parma divenute colonie nel 183 a. C. e Regium Lepidi (Reggio Emilia), istituita come forum negli stessi anni. Poi, con un ulteriore passo nel tempo e nello spazio lungo la stessa strada, l’approdo a Bologna, dove al centro dell’attenzione ci sarà il Medioevo emiliano – romagnolo.

La via Emilia, arteria unificante della regione che tuttora ne conserva il nome, si propone come un itinerario per scoprirne la storia antica e gli aspetti che hanno contribuito a definire l’identità delle città e del territorio che collega.

Su quella strada sempre pulsante di vita hanno viaggiato dall’antichità, e viaggiano ancora ai giorni nostri, le merci e i prodotti di un’economia florida, ma anche popoli, genti, donne e uomini con il proprio bagaglio di esperienze, idee, sensibilità, lingue e credi differenti, consentendo così il formarsi di una cultura aperta, che affonda le radici in una società che fa dell’accoglienza una delle sue maggiori risorse.

Modena, Parma e Reggio Emilia condividono il fondatore Marco Emilio Lepido, il console a cui si deve la costruzione della Via Aemilia. Nell’ambito del progetto “2200 anni lungo la via Emilia” le tre città propongono un programma di celebrazioni ricco di mostre e di eventi, progettati per coinvolgere pubblici diversi.

Ciò che nella regione accade dopo i secoli sotto il segno della repubblica e poi dell’impero romano, sarà quindi raccontato da una mostra che si svolgerà anch’essa lungo la strada consolare, a Bologna. Nel capoluogo, l’esposizione “Medioevo svelato. Storie dell’Emilia-Romagna attraverso l’archeologia” abbraccerà l’intero territorio regionale con testimonianze dal tardoantico al medioevo.

Le iniziative sono state presentate a Palazzo Venezia a Roma venerdì 7 aprile in una conferenza stampa alla quale sono intervenuti Graziano Delrio, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; Caterina Bon Valsassina, Direttrice generale per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio del Mibact; Edith Gabrielli, Direttrice del Polo Museale del Lazio; Luigi Malnati, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara; Alessandro Zucchini, Direttore dell’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali dell’Emilia-Romagna; Gian Carlo Muzzarelli, Sindaco di Modena; Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma; Raffaella Curioni, Assessora a Educazione e Conoscenza del Comune di Reggio Emilia; Bruna Gambarelli, Assessora a Cultura e Progetto nuove centralità culturali nelle periferie di Bologna; Francesca Piccinini, Direttrice dei Musei Civici di Modena in rappresentanza del coordinamento del progetto “2.200 anni lungo la Via Emilia”

2200 anni lungo la Via Emilia

Tre città riflettono sulla loro storia antica. Mutina e Parma, colonie fondate nel 183 a.C., e Regium Lepidi istituita come forum negli stessi anni, condividono il fondatore Marco Emilio Lepido, console esponente della gens Aemilia, a cui si deve la visione lungimirante di un asse di collegamento dei maggiori centri della regione, che fosse anche presidio politico in quello che un tempo era lo Stato dei Boi, barriera ideale contro le popolazioni liguri, cerniera fra l’Italia centrale e i coloni stabiliti in Gallia: la Via Aemilia, elemento unificante della regione.

Il programma intende non solo valorizzare le origini romane di Modena, Parma e Reggio Emilia, ma contestualizzarle nell’ambito del ruolo svolto fino ai nostri giorni dalla strada che le collega. Il ponte fra romanità e contemporaneità è rappresentato con linguaggi diversi che vanno dall’esposizione dei reperti agli incontri di approfondimento scientifico, dalla narrazione alla street art, dalla multimedialità al gioco in un susseguirsi di eventi che accompagneranno tutto il 2017. Il progetto “2200 anni lungo la Via Emilia” è promosso dai Comuni di Modena, Reggio Emilia e Parma, dalle Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Bologna e Parma, dal Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per l’Emilia-Romagna e dalla Regione Emilia-Romagna.

Medioevo svelato. Storie dell’Emilia-Romagna attraverso l’archeologia

Bologna, antica colonia latina lungo la Via Aemilia, ospita al Museo Civico Medievale una mostra che consente di viaggiare nel tempo per quasi un Millennio (dal V secolo agli inizi del Trecento) in una regione in cui ancora oggi sono profondamente radicati i confini fisici e gastronomici tra Emilia longobarda e Romagna bizantina (Ravenna). Il racconto si dipana dalle trasformazioni delle città tardoantiche all’evoluzione degli insediamenti rurali, evidenziando il potere dei nuovi ceti dirigenti (Goti, Bizantini e Longobardi) attraverso la ritualità funeraria. Dopo un’istantanea sulle città nell’alto Medioevo, profondamente ridimensionate rispetto alla vitalità dei secoli precedenti, e contrapposte al dinamismo dei nuovi empori commerciali (Comacchio-FE), lo sguardo si allarga alla riorganizzazione delle campagne (villaggi, castelli, borghi franchi, pievi e monasteri). La narrazione termina ciclicamente con la rinascita delle città, studiate nella nuova fase di età comunale. La mostra è curata da Sauro Gelichi (Professore Ordinario di Archeologia Medievale, Dipartimento Studi Umanistici, Università Ca’ Foscari Venezia) e Luigi Malnati (Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le Province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara).

2200 ANNI LUNGO LA VIA AEMILIA

Modena, Reggio Emilia e Parma, invitano a scoprire la loro storia di città romane

Modena, Parma e Reggio Emilia invitano a scoprire la loro storia di città romane, sviluppatesi lungo la Via Aemilia: Mutina e Parma, colonie fondate nel 183 a.C., e Regium Lepidi istituita come forum in quegli anni. “2200 anni lungo la Via Emilia” propone mostre, incontri ed eventi in tutte e tre le città fondate dal console Marco Emilio Lepido, al quale si deve la strada elemento unificante della regione che ne porta il nome. Su quella via viaggiano da sempre merci e prodotti di un’economia florida, ma anche genti, idee, competenze, e sensibilità differenti, all’insegna di una cultura la cui cifra è, da 2200 anni, l’accoglienza.

Il progetto è promosso dai tre Comuni di Modena, Reggio Emilia e Parma, dalle Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle sedi di Bologna e Parma, dal Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per l’Emilia-Romagna e dalla Regione Emilia-Romagna. www.2200anniemilia.it

Mutina splendidissima

Definita da Cicerone firmissima et splendidissima, importante città romana dell’Italia settentrionale, Mutina si trova al di sotto delle strade del centro storico, custodita dai depositi delle alluvioni che si verificarono in epoca tardoantica. Con le celebrazioni del 2017 si vuole rendere percepibile la realtà sepolta attraverso una serie di eventi e una grande mostra dal titolo “Mutina Splendidissima” (25 novembre 2017 – 8 aprile 2018) che ne racconti attraverso nuove scoperte le origini, lo sviluppo e l’eredità lasciata alla città moderna. In calendario eventi che vanno dalla street art 3D con artisti internazionali a creare varchi illusori verso il sottosuolo (12 – 14 maggio), alla rievocazione storica (7-10 settembre), alle narrazioni di Ert Fondazione Emilia Romagna Teatro (28 ottobre) che coniugano antiche e moderne abilità imprenditoriali da Mutina al Mef Museo Enzo Ferrari. Col sostegno di Fondazione Cassa di risparmio di Modena

www.mutinasplendidissima.it

Regium Lepidi

Reggio Emilia è l’unica città della regione che conservi nel proprio nome il ricordo del suo fondatore, il console Marco Emilio Lepido, eponimo anche della via Aemilia. Nel 2017 e 2018 i Musei Civici e la Soprintendenza, prendendo il via dalle recenti scoperte archeologiche in città, propongono un articolato programma di mostre ed eventi destinati a valorizzare i primordi del fenomeno urbano in Emilia. La mostra “Lo Scavo in Piazza. Una casa, una strada, una città” (8 aprile 2017 – 31 agosto 2017) documenta la storia di un quartiere suburbano, alla luce degli scavi archeologici in piazza Vittoria, mentre “La buona strada. Regium Lepidi e la via Aemilia” (23 novembre 2017 – 8 aprile 2018), documenta la fortuna della strada dagli antefatti in età preromana sino al Medioevo e riporta l’attenzione sulla figura del costruttore, il console Marco Emilio Lepido. Ricostruzioni di mezzi di trasporto e apparecchiature all’avanguardia come i caschi Oculus Rift, le postazioni olografiche di Z-space, le proiezioni 3D di Dreamoc, i QR code consentiranno di conoscere meglio l’antica Regium Lepidi.

www.musei.re.it

Parma 2.200

Numerosi sono gli eventi che la Città di Parma ha ideato per i 2200 anni lungo la via Emilia. Tra questi, il ciclo di conferenze e visite guidate “Fondazione Città di Parma 183 A.C.” sulle tracce della Parma romana, gli incontri de “Il Battistero si svela”, dedicati a uno dei monumenti simbolo della città, le esposizioni, come “Archeologia e alimentazione nell’eredità di Parma romana”, che ripercorrerà le origini della cultura alimentare parmense, o “Alla scoperta della Cisa Romana” che riporterà gli esiti della ricerca archeologica sulla sella del Monte Valoria.

Arricchiscono il programma il concorso tematico per giovani illustratori, i percorsi “Parma Sotterranea” alla scoperta della città nascosta tra l’età romana e il Novecento, la creazione di “Aemilia 187 a.C”., un nuovo spazio pubblico museale nell’area del Ponte Ghiaia, la “Festa della storia” incentrato sui 2200 anni della fondazione cittadina e un importante convegno scientifico internazionale.

www.comune.parma.it/parma2200

LE MOSTRE A MODENA, REGGIO EMILIA E PARMA

In tutte e tre le città emiliane diverse esposizioni riscoprono aspetti della romanità

Ognuna delle tre città emiliane coinvolte dal progetto “2200 anni lungo la via Emilia” – Reggio Emilia, Modena (con un’esposizione anche a Castelfranco Emilia) e Parma – nel programma degli appuntamenti affianca mostre alle tante e diverse iniziative messe in campo coinvolgendo istituti e realtà culturali sul tema delle origini romane.

Modena. Mutina Splendidissima

(25 novembre 2017 – 8 aprile 2018) allo Spazio espositivo del Foro Boario

Splendidissima. Così Cicerone nel 43 a.C. definisce la colonia romana di Mutina: la conferma viene dai ritrovamenti archeologici proposti nel percorso espositivo coniugando nuove e inedite scoperte a dati noti. Già Plinio ricordava che Mutina basava la sua ricchezza su tre produzioni di eccellenza: la produzione di lane, di ceramica pregiata e di vino. Nuove ricerche hanno fatto ritrovare tracce tangibili dell’economia della lana e individuare ville che ne controllavano il commercio. Le lane modenesi erano tra le più pregiate e ricercate dell’impero, tanto da essere ricordate ancora nell’Editto dei prezzi, nel III secolo d.C.

Recentissime scoperte hanno portato alla luce decorazioni parietali con scene figurate tracciate con pigmenti pregiati, stucchi a rilievo ed elementi d’arredo di elevato pregio artistico, equiparabili a quelli provenienti da Pompei.

Coniugando dati epigrafici e storici verranno resi noti i profili dei Mutinenses: dai primi coloni ai cittadini emigrati in altre regioni dell’impero.

Geologia, archeobotanica e archeozoologia permettono poi di ricostruire l’assetto ambientale, idrografico e geologico di 2200 anni fa. Alluvioni e terremoti, che hanno profondamente mutato il paesaggio antico, sono interpretati alla luce dei recenti fenomeni naturali che hanno profondamente colpito il territorio modenese e la pianura padana.

Un ricco repertorio di opere testimonia come la memoria di quel passato sia diventata nei secoli un’eredità che Modena ha interpretato in un dialogo continuo con la città romana, che ha svolto un ruolo significativo nella costruzione dell’identità culturale e artistica cittadina, soprattutto nella fase di costruzione della cattedrale romanica – ora Patrimonio Unesco – e durante il Rinascimento, quando il riferimento all’antico orientò le scelte politiche, il vivere sociale e il linguaggio artistico. Nella mostra, reperti e opere d’arte accostati a preziose testimonianze da numerosi musei italiani, si affiancano a ricostruzioni virtuali a cura di Altair4 Multimedia, ricostruzioni a grandezza naturale, digital storytelling, laboratori didattici.

A cura di Musei Civici di Modena e Soprintendenza Archeologia di Bologna con il sostegno di Fondazione Cassa di risparmio di Modena.

Alla mostra allestita negli spazi del Foro Boario si collegano le esposizioni curate da Galleria e Biblioteca Estense.

Castelfranco Emilia. Alle soglie della Romanizzazione: Storia e Archeologia di Forum Gallorum

(7 Ottobre – 13 Novembre 2017) al Museo Civico Archeologico

Nell’ambito del programma “Mutina Splendidissima” il Museo archeologico di Castelfranco Emilia propone una mostra (dal 7 ottobre) che illustra la nascita e l’evoluzione dell’insediamento di Forum Gallorum con un quadro ricostruttivo sul territorio e la sua economia, passando per l’analisi dell’ideologia funeraria e religiosa, che fornirà anche validi elementi per la lettura topografica dello scenario in cui si è svolta la famosa battaglia di Mutina del 43 a.C. Nella tenuta di Villa Sorra (Gaggio in piano) è in programma anche una iniziativa dedicata ai “grani antichi e al pane”, con correlate degustazioni (8 ottobre).

Reggio Emilia. Lo scavo in piazza. Una casa, una strada, una città

(8 aprile – 3 settembre) al Palazzo dei Musei

I pavimenti a mosaico di una domus, una lucerna figurata, una selezione dei pezzi più notevoli del Tesoro romano-barbarico, un frammento di scuola antelamica attribuibile alla fabbrica del Duomo e decine di altri reperti (coppe, anelli, monete) provenienti dal recente scavo di piazza della Vittoria. E la cosiddetta “Via obliqua”, una strada di orientamento anomalo – in deroga al perfetto reticolo ortogonale della città romana incentrato sulla via Emilia – che inciderà sulla fisionomia urbana fino al pieno medioevo. Con questi e altri reperti di epoca romana e medievale, emersi nei diversi interventi di restauro e riqualificazione di spazi pubblici ed edifici privati, si apre la mostra che illustra – con apparati innovativi – la storia e le trasformazioni avvenute nel quartiere urbano situato nel settore nord-occidentale dell’antica Regium Lepidi.

La mostra è promossa da Comune di Reggio Emilia e Soprintendenza Archeologia di Bologna in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia di Parma e Piacenza, ed è realizzata grazie alla sponsorizzazione di Max Mara e CarServer.

Reggio Emilia. La buona strada: Regium Lepidi e la Via Aemilia

(23 novembre 2017 – 8 aprile 2018) al Palazzo dei Musei

La mostra vuole portare l’attenzione sulla via Emilia, la strada che, attraverso il gentilizio del suo costruttore, ha lasciato un segno indelebile nel nome della città di Reggio Emilia ed in quello della regione stessa. La via Emilia, il cui tracciato è già testimoniato in parte in epoca preromana, non ha mai cambiato il suo percorso, almeno nello spazio urbano, come dimostra un recente scavo che ha rivelato la sovrapposizione di ben otto livelli di pavimentazioni stradali con il medesimo orientamento, dall’età augustea ai giorni nostri. Dopo avere presentato la strada in tutto il suo sviluppo con un focus sulla figura del costruttore e sui trasporti in età romana, la mostra si concentra sul tratto compreso fra il corso del Secchia e quello dell’Enza, cioè il territorio reggiano; mentre sul piano temporale abbraccia un arco di storia fra l’età etrusca e il Medioevo, con principale attenzione sul periodo romano e uno sguardo finale contemporaneo. Apparati didattici, ricostruzioni materiali e virtuali saranno parte integrante del percorso. La mostra è a cura di Musei Civici Reggio Emilia e Soprintendenza Archeologia di Bologna.

Parma. Aemilia 187 a. C.

(Ottobre 2017) Area di Ponta Ghiaia

Torna alla luce un pezzo dell’antica Parma romana. A ottobre il Comune di Parma inaugura “Aemilia 187 a.C.” un nuovo spazio pubblico museale all’aperto. Cardine delle celebrazioni dei 2200 anni di fondazione della città, Aemilia 187 a.C. è un importante progetto di riqualificazione dell’area di Ponte Ghiaia, che comprende un percorso pedonale archeologico urbano su diversi livelli e uno spazio-laboratorio polifunzionale gestito dall’Università di Parma. L’intervento prevede inoltre l’esposizione di oltre 170 reperti, ritrovati durante gli scavi della “Nuova Ghiaia”, di cui il Ponte Romano stesso costituisce “il reperto” per eccellenza.

Tra le altre iniziative, si segnalano le esposizioni “Archeologia e alimentazione nell’eredità di Parma romana” (Galleria S. Ludovico, 2 giugno – 16 luglio 2017), che ripercorrerà le origini della cultura alimentare parmense e “Alla scoperta della Cisa Romana (Palazzo Bossi Bocchi, 8 ottobre – 17 dicembre 2017), con gli esiti della ricerca archeologica sul Monte Valoria. Inoltre, il concorso per giovani illustratori, i percorsi “Parma Sotterranea” alla scoperta della città nascosta, la “Festa della storia” e il simposio internazionale (12-13 dicembre).

 

LA RISCOPERTA DELLE CITTÀ ROMANE SULLA VIA EMILIA

Urban game, realtà aumentata, street art 3D, rievocazioni storiche, degustazioni, QR code, itinerari, laboratori. A Modena, Reggio Emilia e Parma si viaggia nel tempo

Linguaggi diversi capaci di coinvolgere pubblici diversi. Modalità tradizionali intrecciate ad altre che utilizzano le tecnologie più innovative. Urban game, realtà aumentata, street art 3D, rievocazioni storiche, degustazioni, QR code, itinerari, ricostruzioni virtuali, laboratori per bambini, mostre, cinema e teatro. Così a Modena, Reggio Emilia e Parma si viaggia nel tempo per riscoprire la romanità delle tre città a 2.200 anni da che il console Marco Emilio Lepido le “fondò” sulla via Emilia.

 MODENA. Il programma ha preso le mosse dal 31 marzo al 2 aprile nella città della Ghirlandina, dove “Play, il più grande evento dedicato al gioco in Italia, nel 2017 ha avuto come tema Mutina e il mondo romano. Si sono svolti giochi, conferenze e un urban game che fra storia, gioco e azione scenica ha fatto rivivere un episodio che decise il futuro di Roma: la Guerra di Mutina, del 43 a.C. Ne uscì vincitore Caio Giulio Cesare Ottaviano, futuro primo imperatore di Roma con il titolo di Augusto.

Sempre a Modena, dal 12 al 14 maggio nel centro storico, si potrà assistere a “Varchi nel tempo. Tra archeologia e street art 3D”. Mutina è una città sepolta dalle alluvioni che a partire dal III secolo d.C. ricoprirono e custodirono nel tempo case, edifici pubblici e strade che successivamente l’archeologia ha riconosciuto fino a ricomporre un quadro dell’impianto urbano. In attesa della mostra “Mutina Splendidissima”, i luoghi della città sepolta che si aprivano lungo la Via Aemilia si svelano attraverso illusionistici sprofondamenti nel sottosuolo realizzati da street artisti internazionali che per la prima volta coniugano all’archeologia urbana la loro maestria nel realizzare vere e proprie voragini 3D. Gli stessi luoghi saranno visitabili attraverso elaborate ricostruzioni virtuali on line realizzate da Altair 4 Multimedia.

Nello stesso fine settimana (13 – 14 Maggio) un evento legato al vino Lambrusco ambientato a Palazzo dei Musei ospita “Dall’uva perusinia al Lambrusco”. “Mutina va fiera dell’uva perusinia, d’acino nero, il cui vino sbianca nel giro di 4 anni”, scrive Plinio nel I secolo d.C. Dall’antenato del Lambrusco a oggi, un percorso sulle tracce di una secolare tradizione di eccellenza fra degustazioni dalle migliori cantine emiliane, incontri con esperti e visite alle raccolte del Palazzo dei Musei. In collaborazione con Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena e Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi

Poi, dal 7 al 10 settembre nel verde del grande parco Ferrari ritornano le ricostruzioni storiche di “Mutina Boica” intitolate nel 2017 “La fondazione. 183 a. C.” Il grande evento di rievocazione storica, giunto alla nona edizione, è dedicato alla fondazione di Mutina, avvenuta poco dopo la costruzione della Via Aemilia, e si svolge alternando campi storici, laboratori e spettacoli con centinaia di rievocatori dall’Italia e dall’estero. Un modo nuovo e coinvolgente di raccontare e rivivere vicende e personaggi di un antico passato. A cura di Crono Eventi in collaborazione con Musei Civici di Modena e Soprintendenza Archeologia di Bologna

E una ulteriore modalità espressiva racconterà la romanità di Modena dal 15 al 17 settembre con un intervento artistico “site specific” in concomitanza con il Festival Filosofia 2017 sul tema delle “arti”. Su una parete dello storico edificio ex caserma Santa Chiara sarà realizzata un’immagine dedicata a Mutina. L’autore, Eron, è un artista italiano pioniere del writing in Italia, tra i più dotati e virtuosi interpreti della scena internazionale dell’arte urbana. A cura di Musei Civici e Fondazione de Mitri.

Il 3 giugno al teatro Storchi “La città sepolta”, scene corali, monologhi e danze con protagonisti gli studenti del Liceo classico Muratori – San Carlo guidati dal regista Tony Contartese (collaborazione Musei Civici e associazione culturale Sted).,

Le narrazioni di Ert Emilia Romagna Teatro Fondazione (28 ottobre) dal titolo “Ars tua, Ars mea: fabrica nostra” coniugano antiche e moderne abilità imprenditoriali da Mutina al Mef Museo Enzo Ferrari in occasione della ricollocazione della stele dei Lolli, portata in luce alcuni anni fa davanti alla casa natale di Enzo Ferrari.

 REGGIO EMILIA. Nella città che il console fece Forum, dall’8 aprile il Palazzo dei Musei con la “Sala Regium Lepidi 3D” dà vita a un museo virtuale permanente all’insegna della Cyber Archeologia. Oggi come allora, immersi nell’architettura dell’antica Regium Lepidi, quando i romani ne percorrevano le strade in toga e calzari, si potrà vivere un’esperienza unica, che consente una full immersion nella città antica grazie a sofisticate apparecchiature all’avanguardia come i caschi immersivi Oculus Rift, le postazioni olografiche di Z-space, le proiezioni 3D di Dreamoc, i QR code in realtà aumentata e la visualizzazione stereo-immersiva del paesaggio archeologico. Il progetto, destinato a porre  Reggio Emilia sempre più in prima linea per capacità di innovazione, è basato su uno studio approfondito del patrimonio archeologico di età romana presente a Reggio Emilia ed elaborato e gestito da Maurizio Forte della  Duke University, nonché noto studioso nel campo della cosiddetta virtual archeology, e promosso da Lions Club Reggio Emilia Host “Città del Tricolore” con i Musei Civici. Lo scopo finale della narrazione digitale è aprire diverse prospettive nell’immaginazione virtuale della città, producendo nuove interpretazioni sul tessuto urbano.

Nei quattro giovedì sera di luglio (6, 13, 20 e 27) alle ore 21 si svolge “Cinema tra le Rovine 20 anni dopo”. Nel ventennale della rassegna serale estiva ambientata tradizionalmente nel Giardino archeologico del Palazzo dei Musei di Reggio Emilia, dove fanno da suggestiva cornice i monumenti funerari di età imperiale romana, si propongono quattro serate con un programma di proiezioni di film muti di ambientazione antico-romana, con accompagnamento musicale dal vivo del maestro Marco Dalpane. Il genere storico archeologico verrà illustrato di volta in volta da celebri critici cinematografici. Nella serata conclusiva verrà proposto il capolavoro di Stanley Kubrik “Spartacus”, con il commento di un archeologo. La rassegna è a cura di Musei Civici di Reggio Emilia e Ufficio cinema del Comune di Reggio Emilia. Ingresso è libero e senza obbligo di prenotazione.

PARMA. Le vestigia di un passato antico che tornano vive grazie a linguaggi contemporanei. Per le celebrazioni dei 2200 anni della fondazione di Parma, nelle iniziative studiate dal Comune di Parma c’è una grande attenzione all’aspetto divulgativo della storia e della memoria della città, coinvolgendo soprattutto la creatività giovanile.

In questa prospettiva, la mostra “Archeologia e alimentazione nell’eredità di Parma romana”, curata dal Gruppo Archeologico VEA (Galleria S. Ludovico, 2 giugno – 16 luglio 2017) propone un’esperienza in cui ricostruzioni multimediali di oggetti, ambienti e stimoli sensoriali, assieme a reperti archeologici, permettono di esplorare le tracce della romanizzazione del territorio. Mediante analogie tra oggetti antichi e moderni si potranno riconoscere saperi tecnici di una cultura lontana arrivati fino a oggi.

Il percorso espositivo, arricchito dalla ricostruzione in 3D della forma urbis romana di Parma, a cura dell’Associazione culturale 3D Lab, continua con l’itinerario “Parma Sotterranea” dove si potranno visitare i luoghi più significativi della città antica e si completa, dall’autunno, con un’applicazione per smartphone che, utilizzando la realtà aumentata, ricostruirà le architetture più importanti.

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(Immagine  – da sinistra: Raffaella Curioni (assessora Reggio Emilia), Bruna Gambarelli (assessora Bologna), Edith Gabrielli (direttrice polo museale Lazio), Luigi Malnati (Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio), il ministro Graziano Delrio, il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti)
















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