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Zignani (Uil Er) e Pileggi (UilRua) su piano assunzioni Unibo

«La Uil Emilia Romagna e la Uil Rua si sono sempre opposte al protocollo sulle assunzioni del rettore Francesco Ubertini e dell’Amministrazione di Unibo   perché non si è mai fatta chiarezza sui punti-organico spettanti al personale tecnico-amministrativo dal 2012 al 2015. La scelta dell’Alma Mater, non inquadrata in una strategia complessiva, si rivela poco lungimirante.

All’appello sono sempre mancati più di 20 punti-organico che avrebbero permesso di assumere altri 80  tempi determinati oltre agli attuali.

Tutto ha un prezzo, purtroppo. Anche i 56 tempi determinati assunti in anticipo sul programma da parte del Rettore, sono a  scapito di 140 colleghi tempi determinato che, dopo anni di lavoro per Unibo, sono dovuti tornare a casa disoccupati.

Oltre al fatto che, dal 2015 alla ripresa delle progressioni di carriera, abbiamo dovuto rinunciare anche alla progressione verticale per i colleghi a tempo indeterminato. E non è poca cosa.

Noi temiamo che chi, da parte sindacale, plaude prendendosene i meriti, dovrebbe ripensare a quella cambiale in bianco del protocollo firmata con l’Amministrazione sino al 2020. Cambiale in bianco perché, dal 2017 per effetto dell’Accordo nazionale con il Governo, le assunzioni per le Università dovranno essere fatte con i soli punti organico e Unibo, a partire dal 2017, ha anticipato sulla carta tutti i punti organico sino al 2020 per il personale tecnico-amministrativo. Ciò significa che a partire da quest’anno al 2020 avremo un turn over pari a zero.

Peccato perché, da quest’anno al 2020, avremmo avuto il massimo dei pensionamenti del personale tecnico-amministrativo, degli ultimi 30 anni, con la possibilità di assumere sempre più tempi determinati.

L’ennesima occasione persa come le progressioni orizzontali (Peo) per 2700 dipendenti,  se l’avessimo fatte dal 2015 quest’anno le avremmo già  terminate».

 
















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