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Accordo tra Comune di Bologna e TIM.BO per rendere il territorio più attrattivo, competitivo e accogliente

Condividere le scelte sui temi principali che riguardano la città. Un confronto specifico, tra il Comune di Bologna e 22 associazioni appartenenti alle diverse categorie economiche per condividere periodicamente le tendenze demografiche, economiche e sociali che caratterizzano il nostro territorio, a partire dalle quali individuare soluzioni innovative e coerenti nel rispondere alle esigenze di una popolazione e di un contesto in divenire, con la finalità di accrescere l’attrattività, la competitività e l’accoglienza del nostro territorio.

Con questo obiettivo è stato siglato l’innovativo Protocollo di intesa tra il Comune e il Tavolo Metropolitano di Coordinamento dell’Imprenditoria Bolognese-TIM.BO, che raggruppa 22 associazioni appartenenti alle diverse categorie economiche: agricoltura, artigianato, commercio e servizi, cooperazione, industria. Il documento, che ha valenza triennale, è stato firmato dal Sindaco Virginio Merola e da Daniele Passini, per conto di TIM.BO a nome delle Associazioni aderenti, alla presenza, tra gli altri, di Davide Conte, assessore al Bilancio, e Lanfranco Massari, Coordinatore e Portavoce di TIM.BO.

“La firma di questo protocollo rappresenta un salto di qualità sulla strada della condivisione – dichiara Virginio Merola, Sindaco di Bologna – Ci confronteremo con il Tavolo delle associazioni sui temi più importanti che riguardano la città, a cominciare dal Bilancio, proseguendo con mobilità, infrastrutture, politiche fiscali e, più in generale, con tutto ciò che concerne la vita della nostra comunità. Le imprese rappresentano larga parte della nostra comunità, sono elemento essenziale per l’uscita da questa crisi economica e ci sono già segnali positivi, Bologna è in controtendenza da questo punto di vista rispetto al contesto nazionale: aumentano occupazione e investimenti, c’è un solido piano infrastrutturale per quanto riguarda la mobilità”.

“Grazie a questa intesa, che si può definire storica perché è la prima del genere tra Comune di Bologna e Organizzazioni imprenditoriali, – ha dichiarato Passini – sarà possibile concorrere concretamente a immaginare una città migliore per tutti e prendere parte alla concertazione ed attuazione delle relative scelte amministrative. In sintesi, le Associazioni di rappresentanza imprenditoriale potranno partecipare più attivamente alle scelte della Pubblica Amministrazione”.

“In questo modo – ha sottolineato Massari – il DUP può diventare la cornice entro la quale non solo l’Amministrazione, ma anche gli operatori economici e sociali possono programmare la loro attività ed orientare le scelte per assicurare sviluppo e occupazione nel territorio e favorire politiche incisive, scelte efficienti per quanto concerne anche l’utilizzo delle risorse pubbliche”. “Voglio pensare – ha proseguito Massari – che sia di buon auspicio il fatto che la firma del Protocollo avvenga all’inizio della primavera: stagione del disgelo, di nuova fioritura, in cui sbocciano nuove piante, nuovi fiori. Mi auguro fiorisca la pianta del dialogo, del confronto preventivo e stabile tra Comune e sistema imprenditoriale sulle scelte strategiche e di bilancio, in particolare quelle dai risvolti economici e sociali per il nostro territorio. Il fatto stesso che il protocollo odierno rappresenti una assoluta, inedita novità a Bologna, potrebbe costituire una nuova primavera per Bologna”.

“Gli ambiti su cui si concentrerà il confronto – ha aggiunto Passini – saranno prima di tutto il DUP, e di conseguenza il bilancio, quindi gli scenari e le tendenze demografiche e le scelte collegate, la semplificazione amministrativa, le infrastrutture e le rigenerazione urbana, la mobilità di persone e merci, le politiche della fiscalità locale, il lavoro e la formazione, lo sviluppo economico sostenibile”.

“Comune e Tim.Bo lavoreranno assieme attraverso tavoli operativi – conclude Davide Conte, assessore al Bilancio – Il primo, che sarà convocato a breve, riguarda gli scenari della nostra città. Il nostro Bilancio vale 600 milioni di euro, è solido anche perché condividiamo le scelte e le risorse. Dobbiamo capire i bisogni, condividere come sta cambiando la nostra città, per dare solide risposte”.
















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