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Il Rotary ha donato le lettere autografe di Antonio Panizzi alla Biblioteca

Il vasto patrimonio della Biblioteca Panizzi da oggi si è ulteriormente arricchito. Il Rotary Club Reggio Emilia, anche grazie al generoso contributo di Thedotcompany, ha donato alla storica biblioteca di via Farini dodici lettere autografe di Antonio Panizzi – letterato e patriota nato a Brescello nel 1797 – scritte all’amico, dottor Alessandro Carina, medico del Duca di Lucca.

La donazione ha rappresentato l’occasione per approfondire la figura di Panizzi letterato e patriota, autentico protagonista del Risorgimento italiano, nel corso di un convegno che si è tenuto nella suggestiva Sala del Planisfero dell’istituto culturale reggiano.

La modernità del pensiero del letterato, costretto a trasferirsi a Londra perché appartenente ai movimenti carbonari, è stata spiegata da Giovanni Fracasso, esperto di wealth management, il quale ha evidenziato la modernità e la visione strategica di Panizzi che affermò con le sue azioni il primato della cultura come leva per migliorare il Paese.

Il carteggio oggetto della donazione, composto da ventisette pagine manoscritte di vario formato rimaste fino ad ora inedite, risalenti al periodo storico che va dal 1839 al 1864, è stato quindi illustrato da Alberto Ferraboschi, responsabile della Sezione archivi contemporanei e storia locale della biblioteca. “Il carteggio conferma nei contenuti, insieme ad altri manoscritti custoditi negli archivi reggiani, che Panizzi fu in contatto con i grandi uomini del Risorgimento italiano: da Cavour a Mazzini fino a Garibaldi che ospitò durante il suo soggiorno a Londra – ha svelato al numeroso pubblico presente in sala il dottor Ferraboschi – la Biblioteca conserva anche una raccolta di opere di e su Panizzi, tra cui il celebre Dei processi e delle sentenze contra gli imputati di lesa maestà di aderenza alle sette proscritte negli stati di Modena, oltre a un considerevole numero di immagini scattate da André Adolphe Disderi, celebre fotografo dell’epoca di uomini illustri”.

Denis Reidy, già responsabile delle Collezioni italiane e greche della British Library, ha quindi svelato il talento straordinario del letterato reggiano che, in qualità di direttore generale della British Museum Library, allora biblioteca nazionale del Regno Unito, fece costruire la Reading Room, la famosa sala di lettura a base circolare, e raddoppiò il numero dei volumi in essa contenuti, portandoli da 235.000 a 540.000 ed elevandola alla più grande e moderna biblioteca nel mondo.

Particolarmente curioso e stimolante l’intervento della grafologa Iride Conficoni, che ha tracciato un profilo biografologico documentato attraverso lo studio del fitto epistolario di Panizzi, intercorso dal 1822 al 1873, con l’amico Giuseppe Levi Minzi, un medico ebreo di Brescello, suo paese natale. Vitale, attivo, volitivo, dotato di grande orgoglio e senso della dignità: queste solo alcune delle principali caratteristiche emerse dall’analisi della personalità di quest’uomo che, dopo aver ottenuto la cittadinanza inglese, nel 1868 fu nominato senatore del Regno d’Italia e nel 1869 fu insignito anche del titolo di “sir” da parte della regina Vittoria.

La presidente del Rotary Club Reggio Emilia, Daniela Spallanzani, a chiusura dell’incontro – a cui  hanno partecipato anche il Direttore della Biblioteca Panizzi Giordano Gasparini, il coordinatore delle attività editoriali e di comunicazione di Thedotcompany Ciro Andrea Piccinini, il presidente della Sezione reggiana della Deputazione di Storia Patria Giuseppe Adriano Rossi e la presidente del Consiglio comunale di Reggio Emilia Emanuela Caselli – ha ricordato la memoria di Gino Badini, presidente della Sezione reggiana della Deputazione di Storia Patria, nonché socio del Club reggiano, scomparso ormai quattro anni fa, a cui è stata dedicata la donazione delle lettere autografe di Panizzi.

 
















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