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Infortuni sul lavoro di nuovo in crescita al Nord e in Emilia-Romagna. Tullia Bevilacqua (Ugl): “Necessaria inversione di rotta”

Nei primi due mesi del 2017 si sono avute 98.275 denunce di infortuni sul lavoro: +1,9% rispetto al periodo gennaio-febbraio 2016 (erano state 96.441). Salgono anche le denunce di incidenti mortali: sono state 127, erano 95 l’anno prima (+34%). In calo, invece, le denunce di malattie professionali: si sono attestate a 9.010, -3,9% rispetto a gennaio-febbraio 2016. Riguardo alle denunce mortali (+32 comunicazioni), l’Inail spiega che il mese anomalo è stato essenzialmente gennaio e nel computo i morti del terremoto in Abruzzo e e Centro Italia.

Sono questi in estrema sintesi i dati provvisori pubblicati dall’Inail, è bene ricordare – come sempre in questi casi – che si tratta di denunce e non di tutti i casi effettivamente accertati.

Dall`analisi dei dati Inail effettuata dal Centro Studi della Sogeea spa, azienda specializzata nella sicurezza sui luoghi di lavoro, emerge che a trainare la brusca impennata degli infortuni sul lavoro sono stati il comparto industriale (+72%) e quello del terziario (+129%), mentre sia l`artigianato (-31%) sia l`agricoltura (-57%) hanno fatto registrare numeri più confortanti.

A livello geografico, l`area in cui si è verificato l`incremento più significativo è il Mezzogiorno: 50 le vittime da inizio anno, contro le 28 di gennaio-marzo 2016 (+79%). A seguire Nord-Ovest (33, +38), Nord-Est ed Emilia-Romagna (29, +26%) e Centro (15), unica zona del Paese in cui i decessi sono calati di un quarto rispetto ai primi due mesi dello scorso anno.

A dati confermati, nei primi sette mesi del 2016 l’Emilia-Romagna deteneva addirittura il primato negativo con 56 infortuni mortali superando regioni ad occupazione diffusa se non addirittura piena come il Veneto e la Lombardia.

“Questi dati ci preoccupano e purtroppo confermano una tendenza già emersa nel corso del secondo semestre dello scorso anno – ha spiegato Tullia Bevilacqua , segretario generale regionale dell’Ugl Emilia-Romagna – . E’ necessario un cambio di passo nel nostro Paese e allinearci agli standard di tutela del lavoro degli altri Paesi dell’unione Europea. C’è ancora molto da fare nel campo della prevenzione e nella lotta all’illegalità che regola quella nebulosa indistinta che è il lavoro nero. Più volte abbiamo affermato ed anche in questa occasione ribadiamo che il perdurare di una congiuntura economico-finanziaria critica e l’alleggerimento dei diritti e delle tutele nel settore del lavoro hanno spinto taluni a tagliare ulteriormente le risorse destinate alla sicurezza dei propri dipendenti a discapito della tutela degli stessi lavoratori”.

Il sindacato Ugl Emilia-Romagna invita a contrastare questa deriva e invita le istituzioni ad aprire una stagione nuova, avviare un salto di qualità culturale che metta al centro delle politiche economiche e del lavoro anche il tema della sicurezza per invertirne la tendenza degli infortuni e delle malattie professionali e garantire una prevenzione più efficace.

“Segnalo in negativo anche l’aumento (dal 5% al 18%) della quota di donne sul totale delle vittime. E ricordo che ogni infortunio ha un costo enorme per la collettività anche in termini di spese sanitarie, per cui investire un euro oggi in sicurezza significa risparmiarne molti altri in futuro”: conclude il segretario generale regionale dell’Ugl Emilia-Romagna , Tullia Bevilacqua.
















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