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Ordinanza per la lotta all’inquinamento atmosferico prorogata a Fiorano

Con ordinanza n. 36 del 3 marzo 2017, il sindaco di Fiorano Modenese Francesco Tosi ha prorogato, fino al 31 marzo 2017, l’ordinanza per la lotta all’inquinamento atmosferico causato dalle polveri sottili.

L’ordinanza prende atto che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) individua nelle polveri fini, che superano le naturali barriere di difesa dell’organismo, le responsabili dirette dell’insorgenza di tumori; che nonostante sia stato rilevato il miglioramento della qualità dell’aria negli ultimi decenni, l’inquinamento atmosferico resta il principale fattore ambientale collegato a malattie prevenibili e mortalità prematura nonché il responsabile di effetti negativi su gran parte dell’ambiente naturale dell’Europa, come   evidenziato dalle Linee guida sulla qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Come documentato dagli allegati tecnici al Piano regionale integrato per la qualità dell’aria, circa l’85% delle polveri fini ha origine antropica e di queste percentuali una porzione importante è prodotta dalla combustione di biomasse; la bruciatura di biomassa nei caminetti e nelle stufe domestiche nonché le pratiche  agricole di combustione all’aperto di scarti vegetali e ramaglie sono, per numero di impianti  domestici stimati e per consuetudine, ampiamente diffuse nell’ambito del territorio comunale.

Con propria ordinanza N°218 del 12/12/2016 l’Amministrazione Comunale di Fiorano Modenese aveva definito dei provvedimenti finalizzati a ridurre tra l’altro le temperature ed il periodo di funzionamento degli impianti di riscaldamento; ad oggi sono già 33 le giornate con superamento dei limiti giornalieri di polveri fini registrate dalla centralina da traffico di monitoraggio della qualità dell’aria posizionata in Via Circonvallazione S. Francesco.

Il perdurare di condizioni di stabilità meteoclimatica favorisce l’accumulo di inquinanti responsabili degli sforamenti registrati; tali condizioni rappresentano eccezionalità stagionali alle quali tentare di porre rimedio mediante strategie emergenziali.

Per questo l’Amministrazione Comunale ritiene necessario prorogare i termini di validità ed in parte i contenuti dell’ordinanza N°218/2016 e sta valutando di aderire volontariamente ad altre misure proposte dalla Regione Emilia Romagna nel PAIR 2020 in ordine alla tutela della  salute dei cittadini e di risanamento della qualità dell’aria.

La proroga conferma la riduzione del periodo giornaliero di funzionamento degli impianti di riscaldamento a cura del  proprietario, dell’amministratore di condominio o del terzo responsabile dell’impianto termico che potranno rimanere in funzione al massimo per 12 ore giornaliere; la riduzione della temperatura dell’aria negli ambienti a  19°C per edifici non rientranti nella categoria E.8 (edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili) e a 17°C per gli edifici rientranti nella categoria E.8; ; il divieto di accensione di impianti di riscaldamento domestico alimentati a biomasse nel caso questi non siano l’unica fonte di riscaldamento presente nell’unità abitativa. Il divieto riguarda i caminetti e le stufe a legna, pellet, cippato e altro.

L’ordinanza non si applica: agli edifici adibiti a cliniche o case di cura e assimilabili  ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani, nonche’ alle strutture protette per l’assistenza ed il recupero dei tossicodipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici; agli edifici scolastici; agli edifici adibiti a piscine, saune e assimilabili; agli edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili, nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione; agli impianti termici a servizio di più unità immobiliari residenziali, nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche.
















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