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Licom: a Modena denaro elettronico in forte espansione, i Pos sono oltre 23mila

“Sempre più persone utilizzano, per i loro acquisti di beni e servizi, il denaro elettronico e di conseguenza sono sempre più i punti dove è possibile pagare con il Pos. Questa tendenza è sempre più marcata, è irreversibile e va accompagnata, l’unico neo rimane quello delle commissioni che sono ancora troppo pesanti.

Occorre un intervento legislativo per far sì che le commissioni stesse scendano a livelli più adeguati e si allineino agli standard internazionali. I dati, comunque, non lasciano dubbi: il denaro elettronico rappresenta una scelta sempre più praticata, di semplice fruizione e con vantaggi innegabili, per questo motivo il mondo del commercio sta adeguandosi perché restare al passo coi tempi, oltre che fornire servizi sempre più personalizzati alla clientela, è determinante per restare sul mercato in mezzo alla crisi dei consumi”.

E’ Rita Cavalieri, presidente Licom (i commercianti aderenti a Lapam Confartigianato) a commentare i dati sulla diffusione del Pos a Modena e provincia: nel 2015 (ultimo dato disponibile) i Pos erano 23.012, nel 2014 22.055 e nel 2013 18.546, con una crescita del 24,1% tra il 2013 e il 2015.

Nell’ultimo triennio le transazioni elettroniche via Pos in Italia sono salite ad un ritmo otto volte più veloce di quello dei consumi. Tra la fine del 2013 e la metà 2016 il valore delle operazioni con Pos – cumulato degli ultimi quattro trimestri – è cresciuto del 40,7% mentre nello stesso arco di tempo la spesa a prezzi correnti per consumi delle famiglie è salita del 5,1%. A fronte di tali andamenti la quota di operazioni Pos sulla spesa delle famiglie è salita di quasi tre punti percentuali, passando dall’8,0% della fine 2013 al 10,9% della metà 2016. In rapida ascesa sono anche le transazioni con denaro elettronico via internet.

“Il problema che resta sul tappeto – conclude Cavalieri – è proprio quello dei costi per le imprese. Ormai, e giustamente, i cittadini scelgono di pagare tramite carta o bancomat anche cifre molto basse, le imprese si ritrovano però a dover fare i conti con i costi che restano oggettivamente troppo elevati”.
















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