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Inquinamento atmosferico, Circolo Legambiente: “ci siamo rotti i polmoni !”

Come ogni inverno il nostro comprensorio, come il resto della pianura padana, è spesso ostaggio della “emergenza smog” con ripetuti sforamenti dei limiti di polveri sottili e altri inquinanti che – è bene ricordarlo – provocano seri danni alla salute e migliaia di morti premature ogni anno.

Se da un lato sono necessari provvedimenti seri ed urgenti a livello nazionale/regionale per affrontare il problema, è però evidente che un contributo determinante può e deve arrivare anche a livello locale.

I comuni del distretto stanno elaborando in questi mesi il “Piano Urbano Mobilità Sostenibile” (PUMS) e come Legambiente riteniamo che questa sia una irrinunciabile occasione per cambiare finalmente approccio ai problemi della mobilità e ai relativi impatti ambientali e sulla salute.

Anche a livello locale l’automobile e il trasporto su gomma occupano infatti un ruolo centrale nella programmazione e negli investimenti, relegando il trasporto pubblico e la mobilità ciclopedonale ad un ruolo marginale e subalterno.

Chiediamo ancora una volta agli enti locali un cambio di visione e di approccio che ponga finalmente – con i fatti e non solo a parole – al centro della programmazione e degli investimenti il trasporto pubblico, la mobilità ciclopedonale e una nuova logistica delle merci incentrata sul ferro.

Chiediamo in particolare che nel PUMS vengano inseriti obiettivi ambiziosi – che siano quantificabili e verificabili – relativamente a:

  • Riduzione di almeno il 20% della quota di mobilità dell’automobile e contestuale spostamento su trasporto pubblico e mobilità ciclopedonale, coerentemente con gli obiettivi del PAIR2020 recentemente approvato dalla Giunta Regionale;
  • Spostamento di quote significative di trasporto merci dalla gomma alla ferrovia e riorganizzazione della logistica al fine di ridurre/accorpare gli spostamenti interni al comprensorio;
  • Abbandono definitivo dei progetti che contrastano palesemente con tali obiettivi, in primis l’inutile e devastante bretella autostradale Campogalliano Sassuolo;
  • Porre finalmente al centro degli investimenti il rilancio e il potenziamento del trasporto pubblico, interventi per la riduzione della velocità nei quartieri (zone 30 km/h), il potenziamento e miglioramento della rete ciclopedonale, l’istituzione di zone pedonali e/o di parcheggi a pagamento nei centri storici, provvedimenti per il miglioramento della qualità dell’aria e della salute dei cittadini.

Ribadiamo che è indispensabile la massima coerenza tra il “dire” (obiettivi e programmi) e il “fare” (provvedimenti e investimenti): se si vuole davvero ridurre la mobilità su gomma e l’inquinamento bisogna in primo luogo abbandonare ed evitare le “grandi opere stradali” che la agevolano e incentivano (bretella autostradale, tangenziali, bypass, nuovi parcheggi) e dirottare le risorse in progetti finalizzati a rendere più sicura e attraente la mobilità alternativa.

Ora come non mai è utile ricordare che “chi semina strade, raccoglierà traffico (e inquinamento)”.

(Circolo Legambiente “Chico Mendes”)

 
















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