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Modena, l’assessore Bosi: “L’uso dei buoni lavoro, tema che desta allarme e su cui vigilare”

“Il caso del ristorante Flunch del Grandemilia ha riportato in primo piano la questione dell’uso e dell’abuso dei voucher, sollevata anche dal sindaco Muzzarelli che al Tavolo per la crescita l’ha posta come tema che desta allarme e sul quale vigilare”. Lo ha affermato l’assessore al Lavoro Andrea Bosi nel Consiglio comunale di oggi, giovedì 19 gennaio, rispondendo a due interrogazioni presentate da Antonio Carpentieri per il Pd e da Francesco Rocco di Fas-SI in rappresentanza anche di Sel e Per me Modena. Entrambe le interrogazioni chiedevano se fosse vera la notizia che la proprietà avrebbe sostituito le dipendenti aderenti allo sciopero del 22 dicembre scorso con lavoratori pagati con i buoni lavoro e che, il giorno dopo, le stesse dipendenti sarebbero state offese con cartelli intimidatori affissi al marcatempo.

L’assessore ha ricordato che l’Amministrazione “ha incontrato più volte i dipendenti che purtroppo sono rimasti senza lavoro e sta tuttora seguendo le trattative, che voglio ricordare si stanno svolgendo tra soggetti privati, per sollecitare, con chi eventualmente subentrerà, il recupero di almeno una parte dei lavoratori licenziati”.

Nella risposta Bosi ha poi sottolineato che l’eccessiva diffusione dei voucher è un problema ormai cogente, testimoniato anche dai dati dei primi dieci mesi del 2016 nei quali ne sono stati venduti oltre 121 milioni, “tanto che lo stesso ministro del lavoro ha dichiarato che il governo metterà in campo degli interventi per regolamentarne meglio l’utilizzo e rimetterli sui binari per i quali sono nati”, e ha ricordato che la Corte costituzionale ha dichiarato ammissibile il referendum sull’abrogazione del lavoro accessorio.

Entrando nel merito della situazione del Flunch, l’assessore ha riferito che il 22 dicembre 2016, i dipendenti dell’azienda, già in stato di agitazione dichiarato formalmente da settimane, hanno deciso di astenersi dal lavoro improvvisamente, cioè senza comunicarlo all’azienda. Non si sono quindi presentati otto dipendenti per i quali era previsto un turno. Altri quindici lavoratori, tra i quali due tirocinanti, hanno invece prestato regolare servizio. A questi – ha detto l’assessore – secondo l’azienda, che ho contattato nei giorni immediatamente dopo Natale, vanno aggiunti due turni di lavoro già previsti con personale pagato a voucher”. L’azienda, avendo saputo in via informale la sera precedente dell’astensione dal lavoro, si è organizzata per coprire le assenze facendo venire alcuni dipendenti dai punti vendita di Novate e Rescaldina; anticipando o posticipando turni di alcuni voucher già dichiarati per la giornata e aggiungendo un voucher non previsto in turno quel giorno ma già operativo nella settimana.

Dopo la denuncia, da parte delle organizzazioni sindacali, di atteggiamento anti-sindacale, l’azienda ha precisato che lo sciopero non era stato annunciato e quindi non si tratterebbe di condotta lesiva del diritto di sciopero. L’azienda ha inoltre precisato che tre dei voucher che stavano lavorando sono ex tirocinanti che non potevano essere assunti proprio a causa della chiusura e per i quali il buono lavoro significava la possibilità di continuare a lavorare.

Sulla seconda domanda contenuta nelle interrogazioni, l’assessore ha confermato che il 23 dicembre, le lavoratrici e i lavoratori che si erano astenuti il giorno prima hanno trovato un cartello posto vicino al marca-cartellino con delle scritte “assolutamente inaccettabili delle quali l’autore, che fa parte dei dipendenti licenziati, si è scusato”.

 

GLI INTERVENTI IN CONSIGLIO COMUNALE

Sono diversi i consiglieri intervenuti nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 19 gennaio durante la trattazione delle due interrogazioni relative all’episodio di utilizzo dei voucher durante lo sciopero dei lavoratori del Ristorante Flunch presso il Grandemilia.

Giuseppe Pellacani di FI ha evidenziato che “l’utilizzo di voucher durante lo sciopero non è stato opportuno: non abbiamo elementi per dare risposte chiare ma qualsiasi tipo di ricorso a lavoratori esterni in occasione di scioperi rappresenta condotta antisindacale. Gli strumenti giuridici come il voucher – ha precisato – non sono buoni o cattivi in sé, ma lo sono gli utilizzi che ne vengono fatti. I voucher, in particolare, sono stati introdotti dalla legge Biagi per consentire di far uscire dal lavoro nero alcune situazioni”.

Marco Cugusi di Sel ha ricordato la campagna della Cgil per la raccolta di firme contro l’utilizzo dei voucher “che porterà a un referendum se non ci sarà precedentemente una modifica legislativa della normativa. Spero che gli italiani si pronuncino – ha affermato – e che ci sia una grande presa di posizione a favore della dignità del lavoratore e dello sviluppo delle professionalità, elementi che purtroppo oggi contano sempre meno, portando le imprese a grandissimi guadagni nell’immediato ma a non avere un futuro”.

Francesco Rocco di Fas – Sinistra italiana ha espresso il parere che “se non sei capace di gestirli e controllarli certi strumenti è meglio abolirli. Per questo motivo – ha proseguito – per me oggi i voucher sono uno strumento da abolire”. Il consigliere ha chiesto inoltre di fare il punto sul “tavolo richiesto per i lavoratori del Fluch che oggi sono rimasti senza lavoro: ho letto che c’è la possibilità che subentri un’altra proprietà nell’attività e vorrei sapere se il tavolo sta funzionando”.

Marco Rabboni del M5s ha evidenziato di non avere “sufficienti elementi per capire se ci sono stati comportamenti antisindacali. Ma vediamo – ha proseguito – che da più parti si denuncia un abuso nell’utilizzo di questi voucher. È estremamente importante dare dignità ai lavoratori e, in questo periodo, per molti di loro, la dignità è stata messa da parte”.

Per il Pd, Paolo Trande ha sottolineato che “ci sono forti elementi che fanno pensare a un caso di comportamenti antisindacali da parte dell’azienda in occasione dello sciopero. Credo che dal Consiglio comunale debba partire una chiara presa di posizione per far capire che a Modena non possono avere cittadinanza atteggiamenti in cui i diritti dei lavoratori vengono ridotti a livelli così infimi”. Rispetto ai voucher il consigliere ha aggiunto che “se non interverranno modifiche di legge sostanziali, il mio voto al referendum sarà un sì. Sarebbe però un peccato: quello strumento per regolare poche e occasionali situazioni di lavoro era importante”. Antonio Carpentieri si è detto “allarmato” per quanto emerso. “Credo si configuri davvero una situazione di lesione del diritto di sciopero – ha proseguito – e condanniamo questo gesto”. Relativamente ai voucher, il consigliere ha evidenziato che “ne è stato fatto un utilizzo molto ‘di comodo’: interi settori di lavoratori, soprattutto quelli più giovani, vengono chiamati a lavorare spesso solo così. Il legislatore deve riuscire a rimediare agli errori fatti nel tempo: bisogna ridurre le categorie e motivazioni riportando all’osso l’applicazione di questo strumento. Se viene mantenuto, vanno inoltre rafforzati i controlli, come per altri strumenti”.

Domenico Savio Campana di Per me Modena ha ricordato le tappe fondamentali per i diritti dei lavoratori che hanno portato nel 1970 a redigere lo Statuto dei lavoratori. “La crescente disuguaglianza che ormai raggiunge livelli sempre più pericolosi – ha aggiunto – porta a forme di debolezza dei lavoratori di cui qualcuno approfitta e finiscono per ripresentarsi situazioni che si pensava non avrebbero avuto più cittadinanza”. Anche il consigliere ha convenuto che “il voucher era stato voluto per far emergere il lavoro nero mentre, in realtà, ha creato una situazione ben diversa”.
















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