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Fine settimana ai Musei Civici di Modena

Porte aperte e ingresso come sempre libero e gratuito sabato 10 e domenica 11 dicembre dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 ai Musei civici di Modena al terzo piano di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino. Visitabili tutte le collezioni e le due esposizioni in corso “Incubi e sogni di provincia. Giorgio Preti” e “SibilaRonzaScoppia”. In mostra anche l’arazzo Estense del Museo Civico di Modena, recentemente restaurato dal Corso di Laurea magistrale in conservazione e restauro dei beni culturali dell’Università di Torino, in collaborazione con i laboratori del Centro conservazione e restauro “La Venaria Reale”.

L’arazzo Estense fu donato ai Musei civici nel 1967 da Randolfo Bonacini per onorare le volontà testamentarie del padre Zelindo, pittore, scultore e consulente di importanti antiquari. Dalla breve nota che accompagna il dono risulta che fu proprio l’antiquario romano Michele Lazzaroni, dopo un tracollo finanziario, a cederlo a Bonacini a risarcimento della sua collaborazione. Il manufatto sembra fosse conservato in casa Molza, una delle famiglie di antica nobiltà legate alla corte, che lo aveva ricevuto in dono dal duca.

La mostra “Incubi e sogni di provincia. Giorgio Preti e le arti a Modena e Reggio Emilia negli anni del miracolo economico”, organizzata dai Musei Civici di Modena in collaborazione con Galleria civica di Modena e Musei civici di Reggio Emilia, parte dalla breve vicenda artistica di Giorgio Preti (Modena, 1940-1961) e approfondisce importanti fenomeni culturali e storici tra gli anni Cinquanta e Sessanta, in relazione alla generale trasformazione della realtà locale e nazionale. La recente donazione ai Musei civici dei materiali presenti nello studio dell’artista e la varietà della sua opera, consentono di aprire sguardi sulla pittura, la fotografia, la grafica e il design del tempo. Tra gli artisti esposti Pompeo Vecchiati, Luigi Spazzapan, Pompilio Mandelli, Virgilio Guidi, Franco Vaccari e Nino Migliori.

“SibilaRonzaScoppia. L’intonarumori e la serata futurista modenese” è, invece, la mostra che racconta le dinamiche che portarono alla tumultuosa “soireè futurista” del 2 giugno 1913 al Teatro Storchi di Modena, alla presenza di Filippo Tommaso Marinetti e di musicisti e pittori futuristi. Davanti a un pubblico “battagliero” andò in scena un evento che passò alla storia per la presentazione da parte di Luigi Russolo dello scoppiatore, prototipo del primo della serie dei celebri “intonarumori”, macchine musicali in grado di riprodurre la varietà dei suoni della natura e della vita moderna, esposte in mostra.

Informazioni on line (www.museicivici.modena.it – su fb museicivicimodena).
















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