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Il Consiglio comunale di Reggio ha approvato anche il nuovo Piano di azione per il risanamento acustico

Il Consiglio comunale ha approvato ieri in Consiglio comunale, all’unanimità, il Piano di azione per il risanamento acustico dell’agglomerato di Reggio Emilia, già adottato nel giugno scorso, in coerenza con la direttiva europea per la determinazione e la gestione del rumore ambientale.

Sono stati così ufficializzati gli otto punti critici principali, soggetti a inquinamento acustico, e le relative misure proposte per risolverli, al termine di ricognizioni e simulazioni tecniche e di un percorso partecipativo avviato nel dicembre 2015 dall’Amministrazione comunale. Il nuovo Piano di azione per il risanamento acustico di Reggio Emilia è un Piano volto a diminuire il rumore generato da infrastrutture quali strade principali, ferrovie, aeroporto.

I soggetti coinvolti nel percorso di partecipazione – associazioni, tecnici ed esperti di settore, cittadini – hanno fatto pervenire numerosi contributi, anche scritti e questi stessi portatori di interesse hanno incontrato i tecnici del servizio Ambiente del Comune, per la restituzione degli esiti del percorso.

Tale percorso di partecipazione “pre-adozione” ha consentito di anticipare le principali criticità ancor prima del canonico periodo di raccolta di osservazioni previsto dalla legge. Al termine del deposito degli elaborati successivo all’adozione in Consiglio Comunale, infatti, non sono pervenute ulteriori osservazioni e note ufficiali da parte di privati e associazioni. Il Piano di Azione appena approvato, quindi, corrisponde integralmente alla versione già deliberata nel giugno scorso, con il solo perfezionamento della calendarizzazione degli interventi di risanamento in programma.

 

UN PIANO CONDIVISO – “Il punto di forza di questo Piano di azione è il coinvolgimento di altri attori (i diversi enti titolari di strade e ferrovie) per responsabilizzarli rispetto all’impatto generato dalle grandi infrastrutture sul nostro territorio– ha detto l’assessore a Infrastrutture del territorio e Beni comuni Mirko Tutino – È stato una lavoro partecipato e senza precedenti”.

Di concerto con gli altri soggetti gestori delle infrastrutture quali Ferrovie Emilia-Romagna (Fer), Rete ferroviaria italiana (Rfi), Anas, Società autostrade, il Piano ha individuato un primo set di azioni di risanamento, da approfondire poi nella fase attuativa, e previsto priorità, tempi e costi di massima. Al percorso di redazione del Piano d’azione hanno collaborato, insieme ai titolari delle infrastrutture, gli enti con competenza sui cosiddetti Temi acustici: oltre al Comune, la Provincia di Reggio Emilia, Arpa e Ausl.

 

COME È FATTO IL PIANO DI AZIONE – Il Piano d’azione ha lo scopo di definire, sulla scorta dei risultati ottenuti con l’elaborazione della Mappatura strategica, possibili azioni di risanamento e interventi delle aree di principale criticità, per assicurare l’effettivo rispetto dei limiti fissati dalla vigente normativa. Una volta individuate le aree urbane di maggior rumore ambientale, vengono elaborate delle schede-progetto sulle possibili azioni utili, come per esempio l’installazione di barriere anti-rumore, asfalti speciali fonoassorbenti, limitazioni del traffico. A ciascuna di queste aree urbane viene attribuito un indice di priorità in base a un sistema di calcolo descritto nelle linee guida regionali e, in base all’ordine creato, il Comune pianifica un Programma pluriennale di interventi, da coordinare con la programmazione ordinaria delle Opere pubbliche e con il Bilancio, che consenta, nell’arco degli anni a venire, di sanare il problema.

Nella fase attuativa, benché non richiesto dalle normative vigenti, l’Amministrazione comunale ritiene opportuno coinvolgere i cittadini. Saranno quindi organizzate, nei quartieri direttamente interessati, delle occasioni di presentazione e confronto.

 

PROPOSTE DI SOLUZIONE – Per quanto riguarda i risultati presentati, sono otto le principali criticità emerse dal percorso tecnico e da quello partecipativo, cui corrispondono altrettanti pacchetti di azioni mirati al risanamento del disturbo da rumore:

– il rapporto tra il traffico ferroviario sulla linea Reggio-Sassuolo ed i quartieri est della città (Ospizio e zona Papa Giovanni XXIII), aggravato localmente dalla presenza anche di traffico stradale a ridosso delle abitazioni. il Piano prevede: la realizzazione di tutte le barriere anti-rumore presenti nel Piano di risanamento di Fer; l’incremento delle barriere di progetto in prossimità dell’incrocio con via Papa Giovanni XXIII; la realizzazione di una nuova rotatoria nell’incrocio tra via Turri e lo svincolo per il cavalcavia di via dell’Aeronautica;il tutto nel periodo compreso tra il 2017 ed il 2020, come confermato dai vertici di Fer;

– l’asse di viale del Partigiano: il Piano propone l’incremento dei controlli per il rispetto del limite di velocità; la realizzazione di una nuova rotatoria all’incrocio con via Petrolini; la parziale riduzione dei volumi di traffico a seguito dell’apertura della futura tangenziale di Fogliano; il monitoraggio degli effetti delle barriere presenti, per una loro eventuale sostituzione;

– i viali di Circonvallazione e i relativi assi di immissione: il Piano propone l’incremento dei controlli per il rispetto del limite di velocità; la realizzazione di due nuovi impianti semaforici nei punti dove lo scorrimento risulta più veloce (viale dei Mille, viale Piave); la riduzione dei volumi di traffico di attraversamento a seguito dell’apertura del completamento della tangenziale Nord; la piantumazione di nuovi alberi già prevista nel programma “Reggio Respira”; la sperimentazione del transito con limite di 30 chilometri orari in tutti i viali di circonvallazione;

– l’attraversamento di Villa Rivalta: il Piano propone la realizzazione della bretella di Rivalta; la realizzazione del raccordo tra via del Buracchione e la tangenziale di Canali; l’interdizione del traffico di mezzi pesanti nel tratto di attraversamento della frazione; l’incremento dei controlli per il rispetto del limite di velocità (soprattutto notturna);

– i quartieri di Reggio ovest (via Cafiero, via Fratelli Bandiera): il Piano propone la riduzione sensibile dei volumi di traffico a seguito del completamento della tangenziale Nord; il completamento del raccordo tra via Fratelli Bandiera e via Chopin; l’interdizione del traffico di mezzi pesanti nel tratto di via Fratelli Bandiera più a ridosso della Via Emilia;

– il rapporto tra il traffico ferroviario ed i quartieri della prima espansione nord (da via Makallè a via Fanti), aggravato localmente anche dalla presenza di importanti volumi di traffico lungo i viali di Circonvallazione: il Piano propone la realizzazione di tutte le barriere anti-rumore previste nei Piani di risanamento di Rfi e Fer, oltre alle azioni già citate per i viali di Circonvallazione;

– il rapporto tra il traffico ferroviario ed il quartiere di San Prospero Strinati (zona via Ferravilla), aggravato localmente anche dalla presenza di importanti volumi di traffico lungo la tangenziale Nord. Nell’ambito del Piano di Azione il Comune ha avanzato la richiesta ufficiale a RFI (responsabile della linea ferroviaria Milano-Bologna) di porre tra le sue priorità la realizzazione di barriere anti-rumore in questo tratto; è prevista inoltre la posa di un asfalto ad alta prestazione fonoassorbente nel tratto di tangenziale Nord, di competenza di Anas, sprovvisto di barriere;

– l’attraversamento troppo veloce delle frazioni extraurbane lungo la Via Emilia (Cadè, Cella, Masone, Bagno). Il Piano propone: l’incremento dei controlli per il rispetto del limite di velocità (soprattutto notturna); il posizionamento di due nuovi impianti automatici per il rilevamento della velocità; la realizzazione della tangenziale di Rubiera nel territorio a sud di Bagno;

– il rumore generato dai velivoli di servizio all’aeroporto. Il Piano propone: una campagna di misurazione delle emissioni acustiche nei quartieri e Ville maggiormente interessati (Gavassa, Santa Croce, San Maurizio); la stipula di un documento di impegni da parte della Società Aeroporto, con le misure organizzative orientate a risolvere le criticità emerse.

La fase attuativa delle azioni previste dal Piano Interesserà il prossimo quinquennio e sarà accompagnata da una campagna di monitoraggio sulle eventuale variazioni che dovessero emergere in termini di priorità.

 
















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