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Servizi educativi e scolastici, il Comune di Bologna adotta nuove soluzioni per recuperare chi non paga

ISEE2015Il Comune di Bologna ha deciso di mettere in campo un insieme di azioni, sperimentali per un anno, per gestire in modo più efficace il fenomeno delle morosità nei servizi educativi e scolastici, limitando il ricorso alla riscossione coattiva, molto costosa e talvolta inefficace. L’obiettivo è più ambizioso rispetto al solo tentativo di incassare le cifre non pagate: il Comune vuole recuperare il contribuente che finora non ha pagato e lavorare sulla prevenzione delle morosità future. Le novità sono contenute in una delibera approvata dalla giunta nel corso dell’ultima seduta.

Il punto di partenza è proprio l’analisi della morosità nei servizi educativi e scolastici, e cioè nido d’infanzia, refezione scolastica, servizi integrativi di pre e post scuola, trasporto scolastico collettivo e post scuola nell’orario del pranzo. Si tratta di sistemi tariffari per i quali il Comune prevede quote di contribuzione crescente in base a fasce di valore Isee definite da soglie minime e massime. La “radiografia” dei mancati pagamenti comincia dal primo gennaio 2012, cioè da quando inizia da parte del Comune la gestione diretta della riscossione ordinaria e coattiva delle proprie entrate. Tolte le duplicazioni, e al netto delle famiglie che hanno regolarizzato la propria posizione subito dopo aver ricevuto le prime ingiunzioni di pagamento dal Comune (la morosità in molti casi è dovuta magari a una distrazione una tantum), gli uffici stimano uno “zoccolo duro” di morosi pari a circa il 10% dei contribuenti (che in tutto, secondo gli ultimi dati disponibili relativi all’anno scolastico 2014/2015 sono 18.336). Di questo 10% di morosi, circa la metà non ha presentato l’attestazione Isee al Comune e pertanto si è vista attribuire la tariffa di contribuzione massima. Un automatismo che rende impossibile stimare il debito reale di queste famiglie nei confronti del Comune, poiché è molto probabile che si tratti di nuclei in condizioni di difficoltà economica che però, in assenza di Isee, hanno ricevuto bollettini con le tariffe massime e non riescono a corrisponderle. Per questo è ragionevole pensare che negli anni si sia ingenerato un circolo vizioso di accumulo di un debito sempre più elevato che ha fatto aumentare anche i costi, per il Comune, per le attività di riscossione coattiva che in questi casi si dimostrano spesso infruttuose.

Insomma, serve un intervento diverso per ridurre progressivamente la morosità e recuperare i contribuenti che mancano all’appello. La prima azione riguarda l’invito sempre più marcato alla presentazione dell’Isee, uno strumento di equità che consente di applicare tariffe realmente commisurate alle reali capacità economiche delle famiglie. L’invito verrà inviato, tramite posta ordinaria, ai contribuenti che si trovano in una condizione di morosità e non hanno ancora presentato un’attestazione Isee al Comune, al fine di poter fruire delle tariffe agevolate dall’anno scolastico in corso. Si sperimenterà, inoltre, la misura eccezionale di prevedere l’applicazione retroattiva di tariffe agevolate sulla base dell’Isee, esclusivamente nei casi in cui i contribuenti siano in grado di dimostrare di aver posseduto attestazioni Isee valide, ma mai presentate al Comune, negli anni in cui si sono accumulate le morosità. Questa misura abbatterà il debito pregresso che è stato calcolato sulla tariffa massima e che invece, in molti casi, potrebbe essere inferiore se calcolato sulla reale situazione economica del contribuente moroso.

Per tutti i contribuenti morosi, quindi anche per chi ha presentato l’Isee, si prevedono interventi per favorire il regolare pagamento delle rette e ridurre così il debito pregresso, per esempio attraverso l’invio, anche telematico, del dettaglio dei pagamenti insoluti. Grazie alle modalità informatizzate con cui tutti i genitori iscrivono i propri figli ai servizi educativi e scolastici, il Comune ha a disposizione gli indirizzi mail dei contribuenti e si intende puntare proprio sulla posta elettronica, quale canale di comunicazione diretto e a costo zero, per l’invio di queste informazioni.

Si stanno studiando anche modalità per incentivare la consultazione diretta da parte delle famiglie della propria posizione debitoria attraverso i servizi on line del Comune. Infine, sempre al fine di favorire il corretto pagamento e di prevenire le morosità, si anticiperà l’attribuzione delle agevolazioni già a partire dal primo bollettino non ancora emesso alla data di presentazione dell’Isee.
















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