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Fiom/Cgil Modena, Kverneland: “accordo per il passaggio al nuovo imprenditore. Salvi tutti i posti di lavoro”

Kverneland-2Lo scorso venerdì si è raggiunta l’ipotesi d’intesa per il passaggio dello stabilimento modenese Kverneland a Soc.Mec Modena, la new.co controllata interamente dal Gruppo senese Comege Industrial per dare continuità alle attività e ai rapporti di lavoro dei dipendenti Kverneland.
L’assemblea dei lavoratori tenuta dalla Fiom/Cgil e terminata nella tarda serata di venerdì, ha dato mandato alla Fiom per firmare l’accordo definitivo che avverrà mercoledì prossimo 7 settembre alle ore 16.45 presso il Comune di Modena alla presenza del sindaco e presidente della Provincia Muzzarelli.
L’assemblea dei lavoratori ha approvato l’accordo a maggioranza con un solo contrario.

A differenza di quanto dichiarato inizialmente a giugno dalla multinazionale giapponese Kubota di voler trasferire le attività modenesi in altri siti Kverneland in Europa con il conseguente licenziamento di tutti i lavoratori al 31.12.16 o in alternativa il trasferimento di alcuni nello stabilimento di Ravenna, l’accordo prevede invece il mantenimento di parte delle attività su Modena, la permanenza dello stabilimento in città e il mantenimento di tutta l’occupazione in forza alla data del 30.9.2016.

Il piano industriale su cui si basa il salvataggio di Kverneland prevede il mantenimento delle forniture da parte di Soc.Mec Modena di trinciastocchi, zappatrici e di componenti degli erpici rotanti a marchio Kverneland. In aggiunta, a Modena si svilupperanno anche altre attività che provengono dal Gruppo Comege.
Ciò permetterà di mantenere tutta l’occupazione ad eccezione di chi volontariamente (al massimo 10 lavoratori) accederà alla mobilità incentivata entro il 29/9/16: sia per coloro che durante la mobilità matureranno i requisiti per il pensionamento, sia per chi deciderà comunque di uscire. Cinque addetti in posizioni dirigenziali verranno poi ricollocati in altri stabilimenti del Gruppo.

Si è altresì convenuto che qualora la new.co avesse bisogno nella fase di start-up di utilizzare ammortizzatori sociali, il ricorso sarà unicamente al contratto di solidarietà per consentire a tutti i lavoratori di continuare a lavorare, anche se con meno ore.

I lavoratori passeranno alla new.co ai sensi dell’art.2112 del Codice Civile senza soluzione di continuità, con il mantenimento dell’anzianità di servizio, mentre sarà liquidato da subito il Tfr e la 13^ maturati al 31.12.2016.

La Fiom/Cgil auspica che si possa trovare con il proprietario dell’attuale stabilimento di Ponte Alto una soluzione che permetta la permanenza della produzione in loco, ma qualora ciò non fosse possibile, le parti tutte hanno condiviso che l’eventuale nuovo stabilimento debba essere ricercato nell’ambito del Comune di Modena.

“Siamo soddisfatti dell’accordo – affermano Cesare Pizzolla e Stefania Ferrari della Fiom/Cgil che hanno condotto la trattativa in prima persona – si è raggiunto l’obbiettivo di mantenere a Modena l’attività sia a tutela dei lavoratori diretti, che dell’indotto di Kverneland”.
“Di fronte ad un’azienda che a giugno dichiarava di voler chiudere e non lasciare nulla a Modena, con 50 famiglie buttate sulla strada, – proseguono Pizzolla e Ferrari – essere riusciti a inizio settembre a trovare un accordo con un nuovo imprenditore, è un segnale che si può uscire dalle crisi riducendo al massimo l’impatto sociale. Ciò è stato possibile innanzitutto con la lotta dei lavoratori che per due mesi hanno presidiato lo stabilimento e con l’ostinazione della Fiom/Cgil che da subito ha creduto alla possibilità di trovare una soluzione alternativa alla chiusura”.
“Ancora una volta a Modena, la sola Fiom/Cgil si è battuta perché i lavoratori non perdessero lavoro e diritti. In tante altre occasioni dal 2008 ad oggi, dalla Firem alla Faral, dalla Omga alla Sueri, dalla Nacco alla Carpigiana Service, ecc… la Fiom è stata l’unica organizzazione sindacale dei metalmeccanici che si è attivata per organizzare i lavoratori davanti ai cancelli e trovare una soluzione alternativa alla perdita del posto di lavoro”.
















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