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L’estate meteorologica 2016 termina senza punte roventi. Di anomalo solo la perseveranza del caldo

caldo_caloreCol 31 agosto termina non solo il mese, ma anche l’estate meteorologica, che per convenzione va dal 1° giugno al 31 agosto, sfasata con la stagione astronomica. Ecco, dunque, il consueto bilancio meteoclimatico stilato dall’Osservatorio Geofisico del DIEF di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Agosto 2016:

Il mese di agosto registra una temperatura media di 25.6°C con 19.9 mm di pioggia totale presso l’Osservatorio di Piazza Roma, il che ne fa un mese poco più caldo della media 1981-2010 (25.0°C) e anche, almeno per la città, con piogge scarse, dato che agosto climaticamente dovrebbe registrare 56.0 mm di pioggia.

A Modena Campus, l’Osservatorio Geofisico risconta per il mese di agosto 24.2°C come temperatura media e 53.2 mm le piogge raccolte dal pluviometro, mentre a Reggio Emilia la temperatura media risulta di 24.6°C con 44.3 mm. Come si vede, piogge molto irregolari nella distribuzione non solo fra le due città, ma anche in zone diverse, centro e periferia di Modena a causa dell’altrettanto irregolare distribuzione dei numerosi temporali che hanno interrotto, ma solo brevemente, il caldo.

Estate 2016:

Nell’estate 2016 non si sono avute le punte roventi che hanno caratterizzato le ultime estati, il giorno più caldo dell’anno infatti risulta, l’11 luglio col termometro che ha toccato i 35°C presso l’Osservatorio di Piazza Roma, 35.9°C presso il Campus DIEF – Via Vivarelli a Modena e 36.8°C a Reggio Emilia San Lazzaro. Valori ben lontani dal record storico del 1983 (38.5°C in Osservatorio), ma anche dai 37.3°C in Osservatorio a Modena e con 38.5°C a Reggio Emilia dello scorso 19 luglio 2015.

“Nulla di strano – afferma Luca Lombroso meteorologo dell’Osservatorio Geofisico di Unimore – nella mancanza dei picchi estremi roventi che almeno fino al 2000 erano l’eccezione e non la norma. Quello che riscontriamo di anomalo è, nonostante non siano mancati i temporali, la perseveranza del caldo!”.

Così, complici i ben 45 “giorni caldi” registrati a Modena Osservatorio, la temperatura media dell’estate 2016 risulta di 25.6°C, oltre un grado rispetto alla media 1981-2010 (24.2°C), e superata solo dalle roventi estati 2013 (28.0°C), 2012 (27.3°C) e 2015 (26.9°C) nonché 2009 (25.7°C). L’estate 2016 è così la 5° più calda di sempre, ex equo con i valori del 1998 e 2013. Fino al 2000 addirittura l’estate appena trascorsa sarebbe stata percepita come  la più lunga e calda.

Piogge:  il pluviometro di Modena Osservatorio ha raccolto nell’estate 2016 111.0 mm, inferiori alla media di 144.7 mm. Nel complesso del trimestre estivo 138.3 mm la pioggia caduta a Modena Campus DIEF e 94.8 mm a Reggio Emilia. Piogge associate a temporali molto irregolari nella distribuzione sul territorio, ma che nel complesso, come numero di giorni “bagnati” da piogge misurabili, non sono stati poi così tanti come potrebbe sembrare. Nell’estate 2016,  21 giorni bagnati da piogge misurabili a Modena Osservatorio, sostanzialmente in linea con la media (20 giorni piovosi nell’estate), 21 a Modena Campus DIEF; un po’ più sfortunata Reggio Emilia che ha visto 27 giorni bagnati da piogge che comunque in genere sono state di breve durata.

“In conclusione,  – afferma Luca Lombroso di Unimore – archiviamo un’estate definibile come molto calda, non  piovosa, ma temporalesca,  a un’ulteriore conferma, dai dati osservati, che l’impatto locale, inequivocabile dei cambiamenti climatici, è l’aumento delle giornate calde, caratterizzate dalla intensità e durata delle ondate di calore”.

E l’estate al momento non è finita, queste prime giornate di settembre sono caratterizzate da caldo tardivo, con temperature di 3-4°C superiori alle medie stagionali. Il fine settimana è ancora pienamente idoneo a chi può prolungare le vacanze o fare gite al mare o in montagna, solo con l’inizio della settimana prossima, correnti settentrionali con aria relativamente più fredda e il ritorno, probabilmente, di alcuni temporali tenterà a portare la vera e propria “burrasca di fine estate”, “vista l’incertezza delle mappe – conclude Luca Lombroso di Unimore – non ci sentiamo ancora di dire definitivamente che l’estate sta finendo”.
















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