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Blitz dei carabinieri in un laboratorio cinese di San Martino in Rio: alla vista dei militari un operaio ha tentato di fuggire. Due denunce

laboratorio-tessileIl blitz eseguito ieri mattina dai Carabinieri della Stazione di San Martino in Rio e da quelli Nucleo Ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia all’interno di una stireria sita in via Barbieri, nei confronti della quale da tempo erano in corso accertamenti, ha consentito di appurare diverse irregolarità tanto da disporne l’immediata sospensione dell’attività.

L’accesso al laboratorio, eseguito anche in collaborazione di personale dell’ASL reggiana e della Polizia Locale di San Martino in Rio, ha permesso di individuare un uomo il quale alla vista dei militari ha tentato di fuggire senza però riuscirvi. I successivi accertamenti eseguiti nei confronti dell’uomo hanno permesso di accertare come lo stesso fosse assolutamente privo di documenti e del tutto irregolare sul territorio italiano, tanto da procedere all’immediato fotosegnalamento, necessario per la sua identificazione. Per lui, un cittadino cinese 52enne, è quindi scattata una denuncia in stato di libertà per violazione delle norme previste dal testo unico sull’immigrazione.

Nella stireria, inoltre, i Carabinieri hanno individuato altri due cinesi che vi lavoravano, pur non essendo regolarmente assunti.

Nei guai, per violazione alla normativa sull’immigrazione, è finito quindi anche il titolare del laboratorio, un 36enne anch’esso cinese abitante a San Martino in Rio che, oltre a vedersi sospendere l’attività artigianale per aver impiegato in misura pari o superiore al 20% manodopera non regolarmente assunta, dovrà rispondere dinanzi alla magistratura reggiana di aver ospitato e dato lavoro a cittadini stranieri non in regola non le norme inerenti il soggiorno sul territorio nazionale.
















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