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Scoperto nella Bassa modenese laboratorio tessile irregolare con 7 lavoratori cinesi in nero (2 clandestini)

guardia_finanza_10Nelle scorse settimane i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Carpi, a seguito di mirata autonoma attività info-investigativa, hanno individuato un opificio all’interno del quale operavano soggetti dediti alla produzione di materiale tessile (recante il marchio di una nota griffe carpigiana), gestito da un soggetto di etnia
cinese gravato da precedenti penali.
Nei locali del laboratorio di confezioni per signora, le Fiamme Gialle carpigiane hanno identificato complessivamente 12 lavoratori, dei quali 7 sono risultati essere impiegati completamente “in nero”. Due dei lavoratori erano privi di documento di identificazione: si è provveduto, pertanto, ad eseguire un fermo di
polizia che ha permesso di rilevare come gli stessi risultassero permanere sul territorio italiano del tutto sprovvisti di permesso di soggiorno. È scattata, conseguentemente, nei confronti dell’imprenditore di origine asiatica la denuncia per sfruttamento dell’immigrazione clandestina, mentre a carico dei 2 clandestini è stata redatta denuncia al competente Giudice di Pace per violazioni al testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione di cui al D. Lgs. n. 286/98.
Ulteriori accertamenti sulla documentazione rinvenuta in sede di accesso hanno permesso di procedere alla contestazione della cd “maxi-sanzione” da lavoro nero, che prevede l’applicazione di una sanzione di circa 1.500 euro per ogni lavoratore irregolare, con una ulteriore maggiorazione del 20% per i lavoratori clandestini.
Inoltre, ricorrendone i presupposti di legge, è stata inoltrata alla competente Direzione Territoriale del Lavoro la proposta di sospensione dell’attività lavorativa per le rilevate violazioni che non è stata disposta perché il contribuente controllato ha provveduto a sanare la posizione dei lavoratori irregolari individuati.
L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Carpi conferma il costante impegno del Corpo nell’esecuzione di attività a contrasto dell’economia sommersa e a tutela dell’economia legale e degli operatori, nel caso specifico del distretto tessile, che operano nel pieno rispetto delle regole, che si realizza attraverso mirate investigazioni di polizia economico-finanziaria finalizzate all’individuazione di fenomeni di manodopera irregolare e/o di sfruttamento dell’immigrazione clandestina, che alterano la leale concorrenza nel mercato di riferimento, e all’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati dai responsabili.
















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