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Un Bricoman e una rotatoria in via Emilia ovest

rendering-BricomanUn nuovo Bricoman in via Emilia ovest, nell’area ex Arbe Grafiche, un’area parcheggio e, all’altezza di via Rosmini, una nuova rotatoria. Interventi in grado di recuperare un’area industriale dismessa riqualificando una porzione del tessuto urbano, di migliorare la viabilità su via Emilia aumentando la sicurezza e l’accessibilità a tutte le attività esistenti, di portare ricadute positive in termini occupazionali e di recuperare ulteriori risorse per l’Amministrazione attraverso l’approvazione del Piano di Valorizzazione commerciale.

Lo prevede la delibera sul permesso di costruire convenzionato in deroga agli strumenti urbanistici comunali a favore della società Abinvest spa, proprietaria dell’area di via Emilia ovest 1014, illustrata in Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 19 maggio, dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli.

L’atto, anche applicando quanto previsto dal documento di indirizzo “Sblocca Modena”, concede la trasformazione urbanistico edilizia dell’area ad attività comerciali, destinazioni prima non previste, e consente alla società Abinvest spa, in accordo all’operatore economico società Bricoman Italia srl, di insediare una nuova medio-grande struttura commerciale non alimentare, per una superficie di vendita pari a circa 2.500 metri quadrati.

“L’intervento – ha affermato Vandelli – prevede la realizzazione di un insieme di azioni e di opere infrastrutturali interne all’area di intervento (parcheggi e viabilità pubblica) e limitrofe al comparto (rotatoria e viabilità su via Emilia ovest) di particolare interesse e valenza pubblica, che permettono di completare e riorganizzare il sistema delle urbanizzazioni dell’area. La proposta – ha proseguito – presenta un evidente beneficio alla comunità anche sotto il profilo occupazionale, in quanto l’operatore economico si è impegnato a procedere con colloqui di lavoro con personale disoccupato dell’ex azienda Arbe Grafiche”.

L’intervento, esclusi i costi di realizzazione della struttura commerciale, comporterà per il privato oneri e opere pari a oltre 2 milioni 200 mila euro, di cui quasi 900 mila saranno monetizzati all’Amministrazione, che li utilizzerà per altri investimenti, e più di 1 milione 300 mila euro saranno corrisposti in opere pubbliche. Tra queste, in particolare, la realizzazione della rotatoria avrà un costo di circa 850 mila euro, che sarà coperto per meno della metà dalla quota che il privato deve al Comune come contributo straordinario di compensazione.

L’intervento di ristrutturazione edilizia prevede l’integrale demolizione dell’attuale edificio artigianale dismesso e la costruzione, su un sedime parzialmente differente, di un nuovo immobile commerciale. All’interno dell’edificio troverà sede una media struttura di vendita non alimentare di 2.249 metri quadrati più 250 metri quadrati destinati a esercizi di vicinato sempre non alimentari. Sulla base del permesso, i soggetti proponenti realizzeranno 214 posti auto privati, 147 pubblici che verranno ceduti al Comune e 61 posti destinati a moto e biciclette.

rotat-vie-emilia-O-RisminiLa riqualificazione del sistema viario circostante consentirà di migliorare l’assetto viabilistico della via Emilia ovest, ottimizzare l’innesto della tangenziale per le provenienze da sud, riorganizzare gli accessi alle attività produttive e artigianali esistenti, riqualificare le fermate del trasporto pubblico con golfi di fermata e pensiline, prevedere l’inserimento di una nuova pista ciclabile e facilitare l’accesso ai parcheggi pubblici presenti. In particolare, la rotatoria prevista all’incrocio con via Rosmini avrà un diametro di 42 metri, un anello a una corsia di circa 7 metri più banchine, bracci in ingresso di 3,40 metri più banchine e in uscita di 4,50 metri più banchine. Nel riassetto della viabilità verranno eliminati punti di conflitto e interferenze con la via Emilia, messe in sicurezza le manovre e le fermate dei mezzi pubblici, ottimizzati gli accessi privati lungo via Emilia, semplificata la geometria dell’intersezione, ridotta la velocità, realizzati nuovi attraversamenti ciclopedonali e migliorato l’angolo di inserimento dalla rampa dello svincolo della tangenziale, con l’introduzione di una corsia di accelerazione/immissione per agevolare la confluenza del traffico in direzione est.

 

OK DELL’AULA

Il Consiglio comunale di Modena ha approvato la delibera sul permesso di costruire convenzionato in deroga agli strumenti urbanistici comunali a favore della società Abinvest spa, per la realizzazione di un Bricoman nell’area dell’ex Arbe Grafiche e di una nuova rotatoria in via Emilia ovest all’altezza di via Rosmini.

Nella seduta di giovedì 19 maggio si sono espressi a favore Pd e Fas – Sinistra Italiana, astenuti M5s, Per me Modena e FI.

 

IL DIBATTITO 

“L’Amministrazione sta operando sulla base di un disegno della città, rispetto alla viabilità e alla strategia e riorganizzazione funzionale di Modena ovest. L’intervento all’ex Arbe porterà attrattività nella zona e circa 80 posti di lavoro: il buon senso dice che dobbiamo andare avanti e creare anche altre situazioni di questo genere”.

Lo ha detto il sindaco Gian Carlo Muzzarelli intervenendo nel dibattito che si è svolto giovedì 19 maggio in Consiglio comunale prima dell’approvazione del permesso di costruire convenzionato in deroga agli strumenti urbanistici comunali per la realizzazione di un Bricoman nell’area dell’ex Arbe Grafiche e di una nuova rotatoria in via Emilia ovest all’altezza di via Rosmini (a favore Pd e Fas – Sinistra Italiana, astenuti M5s, Per me Modena e FI).

Per il M5s, Luca Fantoni ha evidenziato che “il progetto contiene aspetti positivi, come una nuova rotatoria, nuovi parcheggi e l’aumento dell’occupazione. Dal punto di vista politico però – ha precisato – il progetto evidenzia lacune: le procedure di autorizzazione molto accorciate riducono anche la possibilità di valutazione. Ci chiediamo se l’Amministrazione ha in mente un piano di sviluppo economico della città perché introdurre grandi realtà commerciali comporta il rischio di chiusura di piccoli e grandi negozi esistenti”. Per Marco Bortolotti “l’errore non è nella delibera ma nello Sblocca Modena, che consente di lavorare completamente alla cieca, senza un corretto orientamento dettato dal Psc. Noi non siamo il Psc infuso – ha proseguito – e non parliamo di situazioni nelle quali facilitiamo Modena ma di un saldo finale su cui non abbiamo la bacchetta magica e forse nemmeno la soluzione auspicabile”.

Secondo Marco Chincarini di Per me Modena “non si può votare contro queste opere, sarebbe sbagliato. È giusto però che passi il messaggio che i capannoni vuoti siano destinati a essere sostituiti da centri commerciali? Grandi strutture di questo tipo – ha detto – fanno investimenti a perdere nel breve periodo sapendo di incidere sul mercato per poi conquistare una più vantaggiosa posizione. Dobbiamo valutare quali effetti produrrà sulle strutture vicine, quali ricadute ci saranno in futuro sui posti di lavoro e sulla città”.

Adolfo Morandi di FI ha parlato di aspetti positivi e negativi, ma ha sottolineato che “è eccessivo dire che la zona è in degrado e quell’edificio mi pare in ottimo stato. Semplicemente – ha proseguito – non era stato trovato un investitore in ambito produttivo e ora si è trovato in ambito commerciale”. Anche Morandi ha espresso dubbi sul fatto che “una struttura di questo tipo nel tempo possa mettere in difficoltà tante piccole attività. Si sceglie di autorizzare un intervento – ha aggiunto – che offre vantaggi nel breve periodo e che viene monetizzato in termini economici”.

Per il Pd, Carmelo De Lillo ha parlato di “occasione irripetibile e puntualmente colta per migliorare la viabilità della zona”, di un indotto da reinvestire e di un’opportunità di riqualificazione dell’area “che consentirà di aumentare il valore di quelle circostanti. Non si può non vedere il buono”, ha aggiunto evidenziando che “si tratta di una azienda seria che fornirà opportunità di lavoro”. Fabio Poggi ha espresso il “pieno sostegno” del gruppo Pd alla delibera. “Noi non abbiamo strumenti per sindacare sugli effetti futuri o altro – ha affermato – ma dobbiamo fare valutazioni urbanistiche. Stiamo al fatto: si tratta di una opportunità di rilancio economico, di riqualificazione di un pezzo della città e del sistema di viabilità. Andiamo avanti e, in futuro, cercheremo di fare il nostro dovere stando attenti agli effetti”.

In chiusura di dibattito, l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli ha ricordato che “sul commercio non ci sono più alibi: la liberalizzazione del mercato è una regola cui dobbiamo attenerci. O troviamo elementi di carattere urbanistico che impediscono l’insediamento di una attività – ha detto – oppure non possiamo respingerla”. L’assessora ha infine ricordato che “non è così scontato che gli interventi commerciali vadano verso il riuso di fabbricati esistenti: in altre realtà – ha concluso – vanno verso il consumo di nuovo territorio”.
















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