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Al via a Reggio Emilia le riprese di “Stato di ebbrezza” tratto da una storia vera di liberazione dalla dipendenza alcolica

StatoDiEbbrezzaÈ stato presentato oggi nella Sala del Tricolore di Reggio Emilia il nuovo film Stato di ebbrezza (titolo ancora provvisorio), produzione internazionale con un cast ben noto al grande pubblico, girato – dalla fine del prossimo giugno – nel centro storico di Reggio Emilia e a Poviglio (gli interni saranno invece realizzati a Roma).

Scritto a quattro mani da Maddalena De Panfilis, che è anche regista del film, e da Maria Rossi, ‘Stato di ebbrezza’ racconta con ironia e senza retorica la problematica dell’alcolismo, piaga sociale dei nostri tempi, attraverso una storia vera, quella della stessa Maria Rossi, attrice nata a Poviglio e dunque ‘fonte’ dell’opera con la sua vita  reale e la sua liberazione dalla dipendenza.

Nel film, attrice protagonista sarà Giulia Michelini nei panni di Maria, mentre Andrea Roncato, attore principale, sarà il padre. Nel cast anche l’attrice francese Anna Mouglalis.

Prodotto da Toed Film,  con tax credit di Credem spa  e di Iren spa, il film è previsto nelle sale il prossimo novembre 2016.

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Alla presentazione del film, oltre agli artisti, sono intervenuti il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, il sindaco di Poviglio e presidente della Provincia Giammaria Manghi, il produttore e amministratore unico della Toed Film Matteo Patruno, il  presidente di Credem spa Giorgio Ferrari e il vicepresidente di Iren spa Ettore Rocchi.

In ‘Stato di Ebbrezza’ non si parla di emarginazione, né di famiglia borderline, ma di fragilità individuale incapace di affrontare i grandi dolori della vita.

Di rimando una terra, quella emiliana, “dove – spiegano autori e produttori – le istituzioni funzionano, dove l’assistenza socio sanitaria risponde in modo puntuale alle esigenze del malato e della famiglia. Una famiglia che sa amare e capire e soprattutto non giudica. Questo sapiente mix ha salvato Maria dal tunnel spietato dell’alcolismo e le ha dato anche la voglia di riprendere in mano la sua vita e non solo”.

Un film dal sapore reggiano, in cui per una serie di praticità produttive ed economiche gli interni saranno girati a Roma, ma tutti gli esterni a Reggio Emilia.

“La filosofia del film è fortemente emiliana, sarà ben rappresentata la forza di carattere, il sano senso civico, l’eccellente servizio sanitario e non ultimo la forte ironia che permea tutta la storia”.

Il set sarà nel centro di Reggio Emilia tra la fine di giugno e l’inizio di luglio: in Via Emilia, in piazza San Prospero e piazza Fontanesi e una scena molto importante sarà girata al cantiere delle Reggiane, area di grande fascino in fase di riqualificazione.

Il set si sposterà anche a Poviglio paese natale della protagonista della storia, dove verrà ripreso il centro del paese, la casa di Maria e il cimitero con una scena molto commovente con Andrea Roncato.

Reggio Emilia ha giocato un ruolo importante anche da un punto di vista economico: oltre a Credem ed Iren, che hanno realizzato per la prima volta il tax credit esterno e sono entrati in un rapporto di associazione in partecipazione con la produzione, Trancoop e Assocoopemilianord sono titolari di product placemet.

 

“Ospitare una produzione cinematografica di importante valore sociale, oltre che artistico, nella nostra città — ha detto il sindaco Luca Vecchi — porta con sé, oltre alla narrazione dell’ambiente e delle opportunità che offre, un significato culturale e di promozione del territorio. C’è molto di noi, del positivo protagonismo reggiano, in questa storia di riscatto e di rinascita. E’ una storia che ci interroga sulla fragilità sociale e personale, e sulla capacità, magari insperata, della persona di uscire da percorsi difficili. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a far diventare realtà questo progetto, a cui Reggio Emilia dà il benvenuto”.

“Era da Radio Freccia che non si parlava di un film girato nelle nostre zone, e credo che Reggio e il suo territorio abbiano tanti buoni motivi per essere narrati — ha detto il presidente della Provincia Giammaria Manghi — Questa nuova produzione può aiutarci anche ad acquisire consapevolezza di quello che noi stessi, insieme al nostro territorio, ai servizi, alla comunità, rappresentiamo. Mi auguro che vi siano sempre più ragioni positive per essere sempre orgogliosi di ciò che siamo”.

La regista Maddalena Panfilis ha raccontato come è nato il progetto del film: “Conoscevo Maria come cabarrettista, nella sua surreale comicità. Un giorno lei mi inviò un diario, comico e struggente allo stesso momento, che lessi tutto d’un fiato, proponendomi di farne un film. È nata così la sceneggiatura, una storia di solitudine, di pazzia e di brillantezza”.

Dopo aver ringraziato la città e i diversi sostenitori, il produttore Matteo Patruno sottolineato fra l’altro che “il film è a basso impatto ambientale, cioè realizzato con i crismi della sostenibilità, impiegando ad esempio strumenti e macchinari aggiornati con tecnologie sostenibili”.

Hai ringraziamenti di Giulia Michelini e Maria Rossi sono seguite le parole di Andrea Roncato: “È un sogno lavorare in Emilia, la mia terra, respirando la mia aria. Quando mi proposero la sceneggiatura, lessi la storia di Maria, e mi commossi per tutte le volte che è caduta e che si è rialzata. Provo per lei grande rispetto e ammirazione”.

Il presidente Giorgio Ferrari ha sottolineato che Credem da sempre crede nell’importanza della cultura come strumento di vicinanza ai territori, e investe in numerose iniziative in tale ambito, con forte attenzione all’economia e allo sviluppo locali, anche a vantaggio dei giovani. Molti dei valori su cui il Gruppo basa il proprio lavoro da oltre 100 anni sono rappresentati nella trama del film. Fra questi, il fare squadra, la collaborazione e il lavorare insieme per raggiungere obiettivi importanti e condivisi.

Sono due, ha spiegato il vicepresidente Ettore Rocchi, le ragioni che hanno motivato Iren a partecipare alla realizzazione del film: “La prima è il basso impatto ambientale nella sua realizzazione. Auto ibride e spostamenti in treno della troupe, raccolta differenziata sul set, gruppi elettrogeni di ultima generazione e riduzione dei consumi di energia e materiali garantiscono che alla qualità del film si potrà aggiungere anche una spiccata attenzione alla sostenibilità.

“La seconda – ha concluso Rocchi – è la storia che la pellicola racconta, scegliendo anche luoghi in cui Gruppo Iren è presente, a partire da Reggio Emilia. Le ex-Officine Reggiane e le operazioni di recupero in corso di quella grande area industriale, di cui con Iren Rinnovabili siamo tra i protagonisti, saranno infatti all’interno del film. E’ affascinante immaginare come la bellezza di quel luogo possa mischiarsi con una storia così particolare. E ci fa piacere vedere come il fascino di quei capannoni continui ad attirare artisti e contaminare le loro produzioni”.
















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