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Sgomberi Modena, il Sindaco: “presi in carico dal Sociale”

exCasermaS-Eufemia-MoIl Comune di Modena “sta svolgendo pienamente il proprio compito di presa in carico delle persone sgomberate dagli edifici occupati in centro storico attraverso l’attento lavoro dei Servizi sociali che era già iniziato nelle scorse settimane”. Lo assicura il sindaco Gian Carlo Muzzarelli sottolineando che “per tutti sono previste sistemazioni temporanee in questa fase per poi avviare, o proseguire, percorsi personalizzati, con una particolare attenzione per le famiglie con minori”.

Gli sgomberi degli edifici sono stati eseguiti della forze dell’ordine su richiesta della Procura alla Prefettura e il sindaco, oltre al prefetto, ha ringraziato gli agenti della Polizia di Stato, i Carabinieri, la Guardia di finanza, i Vigili del fuoco e gli operatori della Polizia municipale che hanno partecipato all’operazione e, inoltre, ha espresso solidarietà alla Polizia e inviato auguri di pronta guarigione ai tre agenti feriti negli scontri che si sono verificati con gli attivisti che volevano impedire gli sgomberi.

Anche alla ragazza minorenne rimasta ferita in piazzale Redecocca, quando alcuni attivisti hanno cercato di entrare nella sede dei Servizi sociali lanciando oggetti contro la Polizia, il sindaco augura una pronta guarigione.

“Il sostegno che viene offerto alle persone in stato di bisogno – commenta il sindaco Muzzarelli – non può essere disgiunto da percorsi che si devono svolgere nell’assoluta legalità ed evitando le strumentalizzazioni delle situazioni di disagio e povertà da parte di chi ha l’unico scopo di attaccare le istituzioni e cerca di accreditarsi presso l’opinione pubblica utilizzando le sofferenze dei più deboli”.

“NESSUNA FAMIGLIA RESTERÀ PER STRADA”

Dalle 7 di questa mattina gli addetti dei Servizi sociali del Comune di Modena sono stati impegnati nell’accoglienza e nell’ascolto delle famiglie accompagnate presso gli uffici di via Galaverna e presso quelli di piazzale Redecocca, in seguito agli sgomberi di due edifici, non di proprietà comunale, operati dalle Forze dell’Ordine.

“Per tutti sono state individuate soluzioni transitorie immediatamente attivate per cui nessuno rischia di dormire in strada”, afferma l’assessora al Welfare Giuliana Urbelli. “Complessivamente 16 le famiglie con minori; delle quali una ha trovato una sistemazione autonoma con un contributo economico del Comune, mentre le altre 14 sono state collocate in alberghi, affittacamere e bed end breakfast. Sette nuclei familiari non risultano residenti a Modena, ma in comuni della provincia. Complessivamente 32 i minori e 31 gli adulti. Oltre a queste 63 persone, i Servizi sociali hanno anche trovato una sistemazione, sempre in affittacamere e alberghi, per 13 adulti soli. In tutto si tratta di 74 persone, non tutte presenti negli edifici di via Sant’Eufemia e di via Bonaccorsa al momento dello sgombero.

Per quanto riguarda le situazioni, per alcune famiglie erano già stati avviati dei percorsi di aiuto. In particolare, per quanto riguarda lo stabile di via Sant’Eufemia da diversi giorni gli operatori dei Servizi stavano svolgendo incontri con le persone che si erano presentate agli uffici, per comprenderne la situazione e orientarsi su soluzioni alternative. Alcuni nuclei familiari, pur avendo delle procedure di sfratto avviate, hanno ancora la disponibilità dell’alloggio in affitto e, come avviene in casi analoghi, potranno essere sostenuti dal Comune nel pagamento dei canoni.

Ai nuclei monogenitoriali è stata prospettata una soluzione abitativa autonoma come avviene per le madri sole con minori a carico; una di queste già nei giorni scorsi era rientrata nella stanza in cui abitava grazie a un contributo dei Servizi sociali e da cui era uscita pensando erroneamente che quello di “Sant’Eufemia fosse un progetto del Comune”. Diverse le persone di origine straniera, adulti soli, che risiedono da alcuni anni nel nostro Paese, ma che hanno perduto il lavoro e prima dell’occupazione, avevano trovato sistemazione presso conoscenti e connazionali, per i quali i Servizi stanno verificando la possibilità di un ulteriore sostegno per coabitazioni.

Più complicata la gestione delle numerose famiglie presenti nello stabile di via Bonaccorsa, in quanto la maggior parte di loro sono sconosciute ai Servizi sociali anche perché residenti in altri comuni. Dopo una prima fase di identificazione da parte delle Forze dell’ordine, sono state accompagnate presso gli uffici di piazza Redecocca dove, dopo un colloquio preliminare con gli operatori, anche per loro è stata individuata una sistemazione temporanea in alberghi e affittacamere in attesa di valutazioni più approfondite.

Con la collaborazione dei proprietari, gli operatori comunali della Polizia municipale e del Servizio di manutenzione hanno anche curato la gestione dei effetti personali e dei suppellettili in modo che le famiglie possano rientrare nella disponibilità dei propri beni depositati presso i magazzini comunali.
















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