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Movimento 5 Stelle Carpi: Piano Economico Finanziario di Aimag. Un concentrato di scelte politiche incondivisibili

All’atto dell’approvazione del piano economico per la gestione dei rifiuti di AIMAG sono emersi molti punti non chiari e soprattutto sono emerse le vere problematiche di un sistema che ci porta a massimizzare i margini della gestione del rifiuto urbano creato dai privati cittadini, ma completamente si disinteressa di quello creato dal mondo industriale. Bisogna essere chiari: la modalità di raccolta non è messa in discussione. La tariffazione puntuale è un punto fondamentale per ridurre le quantità di indifferenziato. Ci sono invece diversi punti che non sono accettabili. Una politica che non si interessa dei conti economici che fa, poi si traducono in spese per i cittadini che rappresenta è una politica che a noi non ci può andare bene. Un assessore che accetta un piano economico finanziario dove sono stanziati quasi due milioni di euro di ammortamenti, senza accertarsi di quali investimenti l’azienda controllata voglia intraprendere , non sta svolgendo correttamente la propria funzione. Un assessore con decennale esperienza politica che non si accorge che nelle tabelle approvate in ATERSIR le righe di spesa sono scambiate, ci fa letteralmente sobbalzare sulla sedia. La cura del particolare è sicuramente immagine di tutto il lavoro che è presente. Non possiamo sostenere nel metodo un assessore che vuole valutare il trasferimento del rifiuto plastico da raccolta stradale a domiciliare, agognando gli stessi risparmi ottenuti con l’attuale cambio di raccolta, ma che non si accorge che tra l’anno in corso e quello prima la comunità pagherà gli stessi 12 milioni di euro. Non possiamo sostenere una politica che si dimentica delle persone di San Cesario sul Panaro che si ammalano a causa delle polveri di vetro delle nostre bottiglie gestite da Emiliana Rottami. Questa doveva essere la priorità della politica Carpigiana. Modificare la Raccolta di vetro e lattine per non doverci sentire colpevoli delle malattie di altre persone nel mondo. Non possiamo non chiederci il perché quando scopriamo che il 40% della plastica che viene differenziata va poi a finire in discarica, e una visita al sito di Ca.Re lo dimostra.

Non possiamo rimanere in silenzio quando si scopre che il futuro allargamento della discarica di 280 mila tonnellate di Fossoli sarà riempito in quattro anni, quando la produzione di rifiuti urbani indifferenziati del bacino AIMAG non supera le 25 mila tonnellate. Il resto cos’è?

Le 45 mila tonnellate anno che andranno a riempire Fossoli da cosa e da dove provengono? Non sarebbe forse questa la corretta linea politica da intraprendere: cercare di ridurre il rifiuto industriale? Invece no. Per quello c’è sempre spazio. È molto più facile tenere i dati mischiati e non chiari ai più e spingere sulla popolazione perché rimanga impegnata a differenziare.

 

I Portavoce del Movimento 5 Stelle Carpi
















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