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Rapporto 2016 su profilo e condizione occupazionale dei laureati dell’università di Bologna

studenti-laureatiÈ stato presentato oggi il XVIII Rapporto AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati italiani. Per l’Università di Bologna i laureati coinvolti sono stati 16.731. Si tratta di 9.178 di primo livello, 5.467 magistrali biennali e 1.797 a ciclo unico; i restanti sono laureati pre-riforma o del corso non riformato in Scienze della Formazione primaria. Per esigenze di sintesi si riporta in questa sede l’analisi delle performance formative dei laureati di primo livello e di quelli magistrali biennali.

IL PROFILO DEI LAUREATI UNIBO

La provenienza geografica e il background formativo La quota di laureati di cittadinanza estera è complessivamente pari al 5,2% (era il 5,1% lo scorso anno): il 4,2% tra i triennali e il 7,4% tra i magistrali biennali. Il 41% dei laureati proviene da fuori regione (40% nel rapporto 2015); in particolare è il 37% tra i triennali e il 50% tra i magistrali biennali.

È in possesso di un diploma di tipo liceale (classico, scientifico e linguistico) il 64% dei Laureati (era il 62% lo scorso anno): è il 61% per il primo livello e il 63% per i magistrali biennali.

La riuscita negli studi universitari.

L’età media alla laurea, pari a 25,7 anni (era 25,9 anni lo scorso anno) per il complesso dei laureati, varia tra i 24,6 anni per i laureati di primo livello e i 26,9 anni per i magistrali biennali. Su tale risultato incide però anche il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario: non tutti i diplomati infatti si immatricolano subito dopo la conquista del titolo di scuola secondaria superiore.

61 laureati su cento terminano l’università in corso (59 su cento lo scorso anno): in particolare, sono il 60% tra i triennali e il 71% tra i magistrali biennali.

Il voto medio di laurea è 102,4 su 110; in particolare, 99,2 per i laureati di primo livello e 107,6 per i magistrali biennali.

Le esperienze nel corso degli studi.

Il 57% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi: sono il 57% tra i laureati di primo livello e il 60% tra i magistrali biennali (valore che cresce al 74% considerando anche coloro che l’hanno svolta solo nel triennio).

Le esperienze di studio all’estero riconosciute dal corso di laurea (Erasmus in primo luogo) riguardano il 15% dei laureati: il 13% per i triennali e il 18% per magistrali biennali (quota che sale al 26% considerando anche coloro che le hanno compiute solo nel triennio).

Il 70% dei laureati ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari: è il 70% tra i laureati di primo livello e tra i magistrali biennali.

La soddisfazione per l’esperienza universitaria Per analizzare la soddisfazione per l’esperienza universitaria appena conclusa si è scelto di prendere in considerazione l’opinione espressa dal complesso dei laureati in merito ad alcuni aspetti.

L’85% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’Ateneo, 77 laureati su cento considerano le aule adeguate, 47 ritengono le postazioni informatiche presenti in numero adeguato e 85 valutano positivamente i servizi di biblioteca.

E quanti si iscriverebbero di nuovo all’Università? Confermerebbe la scelta del corso e dell’Ateneo il 71% dei laureati, mentre il 15% si riscriverebbe allo stesso Ateneo ma cambiando corso.

 

LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI LAUREATI UNIBO

L’Indagine sulla Condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 29.366 laureati dell’Università di Bologna. La sintesi si concentra sull’analisi delle performance dei laureati triennali e magistrali biennali usciti nel 2014, intervistati a un anno dal titolo, e su quelle dei laureati magistrali biennali del 2012 intervistati a tre anni e del 2010 intervistati a cinque anni.

I laureati triennali tra Università e lavoro L’Indagine ha coinvolto 9.219 laureati triennali del 2014 intervistati dopo un anno dal titolo, ovvero nel 2015.

Sebbene una quota elevata di laureati di primo livello, 54%, prosegua il percorso formativo con la magistrale, è utile fotografare le performance occupazionali di coloro che dopo la conquista del titolo hanno scelto di non proseguire gli studi e di immettersi direttamente nel mercato del lavoro.

Isolando quindi tra i laureati triennali coloro che non si sono mai iscritti a un corso di laurea magistrale (44%), è possibile indagare le loro performance occupazionali a un anno dal titolo. Il tasso di occupazione (si considerano occupati anche quanti sono in formazione retribuita) è del 70%, mentre quello di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari al 19%.

Il 37% degli occupati può contare su un lavoro stabile, ossia contratti a tempo indeterminato o attività autonome effettive (liberi professionisti, lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.). Il guadagno è in media di 1.092 euro mensili netti.

Ma quanti fanno quello per cui hanno studiato (richiesta della laurea per l’esercizio del lavoro svolto e utilizzo nel lavoro delle competenze apprese all’università)? Sono 46 laureati su cento, i quali considerano il titolo molto efficace o efficace per il lavoro che svolgono.

I laureati magistrali biennali a uno, tre e cinque anni dalla laurea I laureati magistrali biennali del 2014 coinvolti ad un anno dal titolo sono 5.296, quelli del 2012 a tre anni sono 4.992 e quelli del 2010 a cinque anni sono 4.416.

A un anno.

Il 73% dei laureati magistrali biennali del 2014, compresi coloro che sono in formazione retribuita, è occupato. Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 18%. 27 occupati su cento possono contare su un lavoro stabile (contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo). Il guadagno è di 1.100 euro mensili netti e l’efficacia è pari al 45%.

A tre anni.

L’84% dei laureati magistrali biennali del 2012 è occupato. Il tasso di disoccupazione è pari al 10%. Gli occupati stabili sono il 49%. Le retribuzioni arrivano a 1.249 euro mensili netti. L’efficacia coinvolge 49 laureati su cento.

Ma dove vanno a lavorare? Il 78% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 14% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (8%). L’ambito dei servizi assorbe il 73%, mentre l’industria accoglie il 24% degli occupati. Marginale la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.

A cinque anni.

Il 88% dei laureati magistrali biennali del 2010 è occupato. Il tasso di disoccupazione è pari al 7%. Gli occupati stabili sono il 66%. Le retribuzioni arrivano a 1.386 euro mensili netti. L’efficacia coinvolge 51 laureati su cento.

Ma dove vanno a lavorare? Il 79% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 15% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (6%). L’ambito dei servizi assorbe il 76%, mentre l’industria accoglie il 22% degli occupati. Marginale la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.

 

 

 

 

 

 

 
















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