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La scomparsa di Mario Bisi, protagonista della Resistenza solierese

Bisi-SolomitaNella serata di domenica 17 aprile 2016, alla vigilia dei suoi 97 anni, è venuto a mancare Mario Bisi, protagonista di straordinario spessore della vita di Soliera. Bisi era nato il 29 aprile 1919; presiedeva da molti anni la sezione ANPI di Soliera.

Antifascista, dopo l’8 settembre del 1943, prese parte alla Guerra di liberazione nelle file della Resistenza modenese, col nome di battaglia di “Franco”. Nominato commissario politico del raggruppamento brigate “Aristide”, ebbe un ruolo decisivo nella vicenda dello scambio di prigionieri a Limidi, il 20 novembre del 1944: un evento che Soliera ricorda ogni anno come tappa essenziale della propria memoria civile. Partecipò inoltre alla liberazione della città di Modena.

Proprio in occasione del 70° anniversario dei Fatti d’armi di Limidi, nel novembre del 2014, Bisi aveva ricevuto dalle mani del sindaco Solomita le “chiavi della città”, il riconoscimento più alto che un cittadino di Soliera possa ricevere.

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Così il sindaco di Soliera Roberto Solomita: “nell’esprimere, a nome mio personale e dell’intera comunità solierese, le più profonde e partecipate condoglianze alla moglie Concetta e alla famiglia, mi preme sottolineare il valore civile e la statura morale della figura di Mario cui consegnammo, meno di due anni fa, al termine di una cerimonia anche commovente, “le chiavi della città”, un riconoscimento attribuito per la prima volta in assoluto nella storia di Soliera.
Mario Bisi è stato un personaggio di primo piano non solo nei mesi drammatici – e fondamentali per la nostra storia – della Resistenza, ma per tutti i 71 anni successivi.

Generoso, uomo libero e di grande equilibrio, Bisi è stato un riferimento etico e morale di primissimo piano per generazioni di solieresi, un uomo indipendente, un anticonformista vero, in un’accezione nobile e alta.

Una eccezionalità, quella di Mario, contraddistinta da virtù che non dovrebbero mai passare di moda come l’ironia, la misura, la sobrietà e che lo hanno sempre portato a vivere il proprio impegno pubblico con forza, ma anche con un pudore naturale, che spiccava per contrasto con una società segnata troppo spesso da eccessi di personalismo.”

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Un lutto ha colpito gli antifascisti e i combattenti per la libertà della nostra Provincia, per la morte di Mario Bisi, nato a Soliera il 19 aprile 1919.

Durante la lotta di liberazione dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista, assume una funzione di grande personalità: Commissario politico del raggruppamento Brigate “Aristide”,  con nome di battaglia “Franco”. Fu un attore di primo piano nell’organizzazione della Resistenza in pianura, con particolare impegno nella “1° zona”.

E’ noto il suo straordinario contributo in diverse battaglie molto note per il loro valore e significato: il 1° dicembre 1944 “Combattimento di Cortile”; il 24 ottobre 1944 attacco alla “Polveriera” di Soliera; il 23 e 24 febbraio 1944 attacco alla Caserma di Concordia. Una presenza ed un intelligente lavoro per lo scambio di prigionieri di Limidi di Soliera, avvenuto dopo laboriose trattative il 21 novembre 1944.

E’ stata una figura di spicco per la sua capacità di prendere decisioni importanti in momenti difficili.

Finita la guerra, ha mantenuto il suo impegno nell’Associazione Nazionale Partigiani a Soliera e come dirigente nell’Associazione Provinciale di Modena.

Un testimone scrupoloso: molti gli studenti che con lui hanno preparato le loro tesi di laurea; disponibile fino alla fine dei suoi giorni. Lascia un grande vuoto nel mondo democratico e antifascista modenese.

(Anpi, Comitato Provinciale di Modena)

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“Nome di battaglia Franco, commissario politico della prima zona partigiana. Potrebbe cominciare così la biografia straordinaria di Mario Bisi, che avrebbe compiuto tra poco 97 anni. Un uomo molto anziano, con una salute non più buona negli ultimi tempi. Eppure apprendere stamattina della sua scomparsa ci ha colto di sorpresa, lasciandoci d’un tratto orfani. Non eravamo preparati. Forse per la straordinaria lucidità che aveva mantenuto o forse per quanto ancora rappresenta, anche per le generazioni più giovani. Sembra impossibile pensare di non averlo più tra noi a una settimana dal 25 aprile. Ci siamo abituati a salutare i protagonisti della Resistenza, tanti prima di Mario, altri (ma ormai pochi) ne saluteremo dopo di lui. Ricordo che fu lui a darmi la notizia della scomparsa di un altro Bisi, Omar. Me lo ripeté più volte, come non riuscisse a capacitarsene. Per me era una brutta notizia, per lui quasi una cosa assurda, inconcepibile. A testimonianza del legame cementato con gli amici e i compagni con cui aveva combattuto, e poi ognuno per la sua strada, ma infondo tutti insieme, a ricostruire l’Italia. Stavolta pare a noi inconcepibile la notizia. È come se di colpo dovessimo fare un bilancio, non solo umano, di una perdita non riparabile. Perché con Mario Bisi non perdiamo solo un protagonista della lotta di Liberazione. Se ne va un uomo appassionato, il cui esempio ha rappresentato una pedagogia civile e morale che ha educato ai valori dell’antifascismo e della democrazia molte generazioni di cittadini. Parlava malvolentieri degli episodi di guerra ed insisteva invece sul fatto che fu la solidarietà tra le persone, in un tempo di miseria, a consentire di resistere e vincere. Forse anche per questo il suo impegno da imprenditore nel secondo dopoguerra non è stato inferiore a quello di testimone. Mi piace ricordarlo con due fotografie: quella del ragazzo alto e bello nei giorni della liberazione nella piazza di Soliera e quella dell’anziano che abbraccia un altro anziano, il presidente Scalfaro, a Limidi per il 60° anniversario dello scambio dei prigionieri. Due foto distanti, lo stesso sguardo. Ma gli occhi della seconda sono carichi di quella commozione che talvolta i vecchi hanno quando sentono che il più è alle spalle”.

(Il deputato solierese Davide Baruffi)

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Il cordoglio del Pd provinciale e del Pd di Soliera:

“Il Pd provinciale e il Pd di Soliera esprimono cordoglio per la scomparsa all’età di 96 anni di Mario Bisi, partigiano, commissario politico del raggruppamento brigate Aristide, la prima zona partigiana. Antifascista, dopo l’8 settembre 1943, Bisi aveva preso parte alla guerra di Liberazione nelle file della Resistenza modenese, distinguendosi, col nome di battaglia di “Franco”, in molti combattimenti con i nazifascisti, partecipando anche alla Liberazione della città di Modena. Nel dopoguerra continuò il suo impegno nell’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia. Un uomo sincero, di valori limpidi, appassionato, un esempio per le generazioni più giovani. Una grave perdita per tutta la comunità solierese”.
















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