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Ferrari da sogno, domenica 10 aprile all’Ippodromo Arcoveggio di Bologna, al Gran Premio Italia di Trotto per Fondazione ANT Italia Onlus

La stagione classica riservata ai tre anni entra nel vivo con la disputa del Gran Premio Italia, primo vero test atto a valutare le ambizioni di una giovane premessa e cartina al tornasole della bontà delle scelte strategiche dei singoli team, con i protagonisti delle prime classiche giovanili spesso al rientro dopo la sosta invernale e gli altri in pista a far valere forma rodata e qualche successo nei clou corsi durante i primi mesi dell’anno. Da Jago Clyde, che con il maestro Nello Branchini e sulla distanza dei 2500 metri aprì nel 1935 la suite dei vincitori, sino ai giorni nostri, l’Italia ha premiato campioni dalla classe cristallina, che proprio sotto le Due Torri hanno iniziato la lunga cavalcata verso l’elite della loro generazione, il sontuoso Mistero, con il cavalier Antonellini e i vari Cellini, Gualdo, Navazzo, portati al traguardo da William Casoli e Qurago, per il primo dei due successi di Gianfranco Bongiovanni, l’altro, il biondo Indo, vestiva la giubba del Signor Italo Preti, senza dimenticare figure contemporanee, su tutti, il globe trotter Main Wise As che Hugo Langeweg Jr  portò al record di 1.12.7 nel 2009  ed il sauro Oropuro Bar, attuale detentore con 1.12.3 e splendida quanto sfortunata realizzazione di Marco Smorgon.

L’edizione 2016 del great event felsineo fotografa perfettamente il diverso iter agonistico dei suoi dodici partecipanti, con lo schieramento in over booking e molti solidi candidati al successo, vittoria che l’anno scorso arrise a Telecomando Ok ergendo il portacolori emiliano a temporaneo leader della leva 2012 e regalando ad Enrico Bellei il sesto alloro nella corsa.

La sfilata dei partecipanti, ammirati in un ideale red carpet di cinematografica fama e presentati in rigido ordine d’apparizione, vede al numero uno la femmina Urgania, colori siculi, solido training austriaco di Wolfgang Ruth ed la genialità tipicamente  italiana di Roberto Andreghetti a dirigerne le sorti tattiche, il tutto dopo una carriera a due anni ricca di podi classici ed un test precorsa a Bologna assai convincente, mentre al post due si avvierà il campano Uragano Star, atout griffato Gaetano di Nardo ed assurto a recente fama dopo la vittoria nel napoletano Maschio Angioino, con la corregionale Upper Dany a sfoggiare regale genealogia, palmares di tutto rispetto e un team sempre sulla breccia come quello gestito da Mario Minopoli Jr, partner fidato della portacolori dell’Avvocato Gragnaniello.

Ha scelto l’Arcoveggio e l’impegnativo Premio Italia per effettuare il suo rientro agonistico, una delle esponenti più nobili tra i nati nel 2013, la lombarda United Roc, già a segno nell’Allevatori Filly e sul secondo gradino del podio milanese in occasione del Gran Criterium open, la pupilla della famiglia Rocca è il classico prodotto tutto costruito in casa, con papà Filippo e mamma Estasi tutti griffati Roc e cresciuti nei paddock della Sant’Eusebio. Numero cinque per Upupa Rl, veneta di nascita e di colori, ma di stanza a Migliarino Pisano presso Holger Ehler, teutonico trainer che ne affida l’avventura lungo la via Emilia al fascinoso talento di Jos Verbeeck, fidando quanto meno in un inserimento in zona podio; a chiudere la prima fila, Utopia Luis, altra pedina di Ehlert che dopo il secondo posto nel fiorentino Premio Etruria riprova cimenti d’elite non senza incognite legate alla scomodo collocazione.

Si scende in seconda fila per trovare una delle novità della corsa, Ufo Gius Sm, laziale dalla solida esperienza maturata tra le piste del centro sud, il quale si avvarrà della preziosa guida di Giampaolo Minnucci, e ai loro fianchi, un binomio napoletano formato da Underground Grif e Antonio di Nardo, coppia che intriga per la forma emergente del cavallo e la fama ormai consolidata del grande talento di Antonio, mattatore a livello classico in un 2015 nel quale ha vinto le maggiori prove nazionali, con il tifo della competente tribuna tutto per Uma Francis, la seconda  arrivata del Gran Criterium in rosa, veste giubba bolognese e vanta una rodata condizione atletica nonché notevole feeling con Enrico Bellei, suo ispirato partner nelle ultime  tre uscite agonistiche. Sorteggio sfortunato e compito tutto in salita per il vincitore dell’Etruria 2016, Unno del Duomo, ennesimo capolavoro del genio artigiano di Walter Zanetti alle cui redini si riaffaccia Andrea Farolfi, suo ideale compagno di avventure in un’annata che ha il Derby come obiettivo principale. Per chiudere la lunga disamina, ecco il dernier cri Ufo Robot Hp, altro campano doc che porta in dote la paternità dell’inarrivabile Varenne e la guida del sottovalutato Dario Battistini, e la maiden Ursula del Ronco, entrata nel roster come cenerentola e come tale ancora alla ricerca della prima vittoria in carriera, esserci è un regalo alla ritrovata passione di Ferdinando di Rienzo e dei proprietari.

 

Durante il pomeriggio di corse, Evento nell’Evento con le prestigiose auto Ferrari della Scuderia Red Passion- The Owner Club, Amici e Tifosi Ferrari, a favore di  Fondazione ANT ITALIA ONLUS.

Per i ragazzi “Corri in F1”, emozionante sfida virtuale, poi HippoTram per un giro nelle scuderie, maxigonfiabili nel parco giochi e Animazioni HippoBimbo.

 
















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