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Lo scrittore Giampiero Rigosi ha incontrato i ragazzi del Galvani per il progetto “L’autobus da comunità a community”, promosso da Tper

RigosiEntra nel vivo il progetto che porta in aula autisti e controllori dell’azienda Tper nelle scuole medie e superiori di Bologna, per costruire attraverso il confronto con i ragazzi un racconto del trasporto pubblico come comunità. Quest’anno, per la terza edizione, una piccola novità: la partecipazione di alcuni scrittori bolognesi alle attività, per raccontare ai ragazzi come da un piccolo aneddoto vissuto sul bus, attraverso le tecniche della scrittura creativa, può nascere una vera e propria storia. Per dare il via ai lavori, chi meglio dello scrittore di noir e sceneggiatore Giampiero Rigosi, che un tempo era proprio autista dei bus bolognesi? Nelle prossime settimane sarà poi il turno di Gianluca Morozzi e di Cira Santoro.

E’ entrato nel vivo il progetto di Tper “L’autobus da comunità a community”, coordinato sul piano formativo dal Centro Antartide, che porta nelle scuole medie e superiori autisti e verificatori dell’azienda per costruire attraverso il confronto con i ragazzi una visione del trasporto pubblico come comunità, in cui la collaborazione ha un ruolo fondamentale. Quest’anno in cattedra salgono anche alcuni scrittori bolognesi: giovedì scorso è stato il turno di Giampiero Rigosi che al Liceo Galvani ha raccontato come un piccolo episodio intravisto su un autobus può diventare un racconto, un romanzo, un film.

Giampiero Rigosi, prima di diventare un affermato scrittore di noir e autore televisivo, era un autista dell’allora Atc, oggi divenuta Tper. E’ proprio facendo questo lavoro che ha raccolto, giorno dopo giorno, piccole storie, aneddoti, scene intraviste dallo specchietto retrovisore interno: come quella di una bella ragazza che, una notte, è salita sul suo bus, ben vestita, sobria, ma scalza e senza borsetta. Attorno a questo personaggio misterioso, ha raccontato Rigosi agli attenti ragazzi della 1^G, la fantasia ha iniziato a turbinare, e a partire da qualche appunto preso a fine turno è nato prima un racconto, poi una storia più articolata che è diventata il romanzo “Notturno Bus”, e infine l’omonimo film.

La testimonianza, accompagnata da una piccola lezione di scrittura creativa, è stata l’occasione per invitare i ragazzi a sperimentarsi in alcuni piccoli racconti che abbiano al centro gli autobus bolognesi: una consegna che porteranno a termine nelle prossime settimane per poi vedere la pubblicazione sul blog del progetto, creato dai ragazzi delle scuole bolognesi instamove.altervista.org

A noi sembra un autobus, insomma, ma in realtà è una preziosa miniera di storie, come confermano i 15 autisti Tper che si stanno alternando in 20 classi di Bologna e dintorni.

Il progetto prosegue fino ad aprile anche con la partecipazione di Cira Santoro, autrice del blog e del libro “Le arzille vecchiette del bus 21” e Gianluca Morozzi.
















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