“E’ un importante novità. Con il Piano regionale potremo attuare il contenimento delle nutrie su tutto il territorio emiliano-romagnolo, in modo organico e omogeneo, ovviando alle inevitabili difficoltà operative riscontrate specialmente dai piccoli Comuni. Siamo già in fase di avanzata definizione del documento”. Così l’assessore regionale all’agricoltura, caccia e pesca Simona Caselli commenta i contenuti del Collegato ambientale alla legge di Stabilità, approvato il 28 dicembre, ma non ancora pubblicato, che, pur confermando la classificazione delle nutrie tra le specie infestanti, introduce la possibilità di ricorrere a piani di contenimento approvati dalle Regioni con le stesse modalità previste per la fauna selvatica.
Fino alla pubblicazione del Collegato ambientale e all’adozione del Piano regionale, rimangono in vigore in Emilia-Romagna i Piani comunali che sono stati redatti in base alle linee guida regionali approvate dall’Ispra. In base a tali Piani, possono attuare il contenimento dei roditori le guardie provinciali, gli operatori muniti dalle province di specifica abilitazione e gli agricoltori con licenza di caccia sul proprio fondo. Con la legge nazionale dell’agosto 2014, le nutrie, prima comprese tra la fauna selvatica, sono state classificate tra le specie infestanti al pari di topi e ratti e le competenze in materia sono passate ai Comuni.
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