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Garante Regionale detenuti: Stati generali voluti da Ministero giustizia chiedono di “superare” le case lavoro come Castelfranco Emilia

casa-lavoro-castelfranco“Definitivo superamento dell’esperienza delle case di lavoro”, come quella di Castelfranco Emilia in provincia di Modena, e l’introduzione di un “termine massimo di durata per le misure di sicurezza”, che in ogni caso dovranno riguardare solo “casi di concreto pericolo della commissione di ulteriori gravi reati”: sono queste le richieste del ‘Tavolo 11’, dedicato al lavoro sulle misure di sicurezza nell’ambito degli Stati generali sull’esecuzione penale, iniziativa promossa dal ministero della Giustizia.

A darne notizia è Desi Bruno, Garante delle persone private della libertà personale della Regione Emilia-Romagna, che agli Stati generali ha partecipato insieme ad altri esperti. E nella relazione finale da poco licenziata, riferisce la figura di garanzia dell’Assemblea legislativa, “per quanto riguarda le misure di sicurezza detentive per soggetti imputabili, proprio come l’inquadramento giuridico degli internati di Castelfranco Emilia, si è proposto il definitivo  superamento dell’esperienza delle case di lavoro, nel rispetto di quanto previsto dal testo del disegno di legge in materia”.

Nella proposta finale del Tavolo 11, i cui componenti a maggioranza si sono espressi come contrari al sistema del doppio binario che prevede pene e misure di sicurezza, “tenuto conto del limite indicato dalla legge delega, è stato mantenuto il sistema del doppio binario ma in chiave garantista con l’affermazione del principio di territorialità dell’esecuzione della misura di sicurezza”, riporta la Garante.
Inoltre, prosegue, “si è proposto che la misura di sicurezza si applichi solo in presenza di reati presupposti di rilevante gravità, nei casi in cui sussista il concreto pericolo della commissione di ulteriori gravi reati, con l’iniziale attivazione di  una misura non detentiva consistente nella libertà vigilata”. Quindi, continua Bruno, solo in casi eccezionali, a seguito della continua reiterazione di gravi violazioni, si è prevista la possibilità di sostituire la misura non detentiva con una misura contenitiva, dapprima a contenuto domiciliare e poi detentivo comunque con un alto contenuto trattamentale, nel senso di concrete opportunità di lavoro”.
Infine, conclude, “si è inoltre previsto che la misura di sicurezza per gli imputabili abbia un termine massimo di durata analogamente a quanto previsto dalla legge in materia per i non imputabili”.

Sempre in merito alla casa-lavoro di Castelfranco Emilia, l’Ufficio della Garante ha visitato la struttura poco prima delle festività natalizie e, riferisce Bruno, “il riscontro dell’attività della magistratura di sorveglianza è stato positivo, non verificandosi il blocco dell’attività ordinaria di esame delle istanze presentate dagli internati, con conseguente interruzione dei percorsi trattamentali esterni”. Infatti, spiega la Garante, “abbiamo potuto constatare che gli internati hanno usufruito regolarmente delle licenze durante il periodo festivo grazie ai puntuali provvedimenti di concessione da parte del magistrato dell’Ufficio di sorveglianza di Bologna a cui è temporaneamente affidata la competenza sulla struttura in ragione della perdurante vacanza, per ragioni di ordine personale, del magistrato di Modena che ha la titolarità della funzione”.

Al 31 dicembre 2015 risultavano essere presenti in istituto 77 internati e 9 detenuti. Si segnala, inoltre, che un recente schema di decreto del ministro della Giustizia prevede l’accorpamento delle direzioni delle struttura penitenziarie di Modena e Castelfranco Emilia.
















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