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Ospedale di Mirandola e referendum a Cavezzo: è scoccata l’ora della verità

Lisa-Luppi-Cavezzo“Il verdetto dei componenti del Comitato dei Garanti, tutti e tre esperti giuristi consiglieri dell’Ordine degli avvocati di Modena, è stato chiaro. C‘è, quindi, chi ha avuto ragione e chi torto. Il Comune di Cavezzo aveva ragione”. Parola di Lisa Luppi, sindaco del centro della Bassa. Il Comitato dei Garanti ha detto no alla consultazione referendaria perché “hanno rilevato dal Testo Unico degli enti locali, come il referendum consultivo locale sia possibile solo per le materie di competenza esclusiva dell’ente”.
Dopo il loro responso sono ben chiari due aspetti. Il primo è che l’amministrazione cavezzese ci aveva visto giusto. Il secondo è che la giunta Luppi resta aperta al percorso partecipativo come detto da sempre, chiaramente all’interno di un iter trasparente e nel pieno rispetto delle regole.
Rimandate al mittente, quindi, ogni accusa di mancanza di democrazia.
“Cavezzo – ribadisce il sindaco Luppi – non ha potestà decisionale su organizzazione, programmazione e gestione sanitaria, può solo partecipare alla formulazione di pareri all’interno del Comitato di distretto e partecipa alla Conferenza Territoriale Socio Sanitaria. I garanti hanno semplicemente rimarcato che non si possa fare un referendum su una materia sulla quale il Comune non ha alcun potere decisionale esclusivo. Se l’obiettivo dei referendari – continua il sindaco di Cavezzo Lisa Luppi – era un percorso partecipativo sulla rete sanitaria, che veda all’interno, come fulcro, l’ospedale di Mirandola non c’era certo bisogno di portare i cittadini alle urne. Perché a gennaio l’iter partirà a livello di Unione, come deliberato dalla giunta. Il Comune di Cavezzo avrà il vantaggio di non sobbarcarsi un esborso di oltre 20 mila euro.

Siamo aperti sia al territorio sia all’ascolto della gente. Si dovrà però ragionare su dati ed elementi reali, per
comprendere i cambiamenti e la riorganizzazione che il sistema sanitario locale e regionale ha vissuto negli ultimi anni”.
Il denaro pubblico risparmiato a Cavezzo e previsto a bilancio per il referendum sarà destinato nuovamente ai servizi sociali e alla casa di riposo.
















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