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Scuola Modena, via libera agli Istituti comprensivi: saranno 10

scuola_banchiVia libera alla riorganizzazione della rete scolastica statale di Modena in dieci Istituti comprensivi, rispetto agli attuali tre. Ma con una pausa di riflessione fino al 15 febbraio, introdotta da un emendamento proposto dalla Giunta, relativamente alle situazioni più problematiche emerse dal confronto nei Consigli di Istituti e nelle assemblee con genitori e insegnanti. L’obiettivo è individuare soluzioni concretamente realizzabili per far partire tutti gli Istituti comprensivi dal prossimo anno scolastico, qualora però non si riuscisse a completare il percorso nei termini previsti, in particolare per le situazioni ancora in discussione (gli istituti comprensivi che faranno riferimento alle medie Lanfranco, Guidotti e Mattarella), l’emendamento prevede la possibilità di attivare queste nuove istituzioni dall’anno scolastico 2017/2018.

La delibera così emendata è stata approvata con il voto a favore di Pd, contrario di M5s, Per me Modena, CambiaModena, Area popolare e FI, e con l’astensione di Sel e di Futuro a sinistra. Con lo stesso voto è stato approvato anche un ordine del giorno proposto dal Pd che impegna la Giunta in un percorso di confronto, a partire dalle criticità emerse, che ricerchi la massima condivisione possibile. È stato invece respinto l’emendamento firmato da M5s, Per me Modena e CambiaModena che proponeva di far partire il piano di riorganizzazione della rete scolastica nell’anno scolastico 2017-2018 e di istituire dei tavoli di lavoro a cui dare mandato di elaborare una proposta il più possibile condivisa.

Presentando delibera ed emendamento di Giunta l’assessore alla Scuola Gianpietro Cavazza ha tracciato il percorso avviato da febbraio per la completa riorganizzazione verticale della rete scolastica statale in Istituti comprensivi, “una riorganizzazione delle autonomie scolastiche finalizzata a garantire la continuità didattica e a migliorare la capacità della scuola di prendersi in carico ogni singolo studente per tutto il percorso scolastico”.

In chiusura di dibattito è intervenuto anche il sindaco Gian Carlo Muzzarelli che ha confermato la “disponibilità a confronto e dialogo, come dimostra anche l’emendamento introdotto. Gli istituti che possono e vogliono andare avanti, però, devono poterlo fare e questa delibera lo rende possibile: vogliamo fare il bene della scuola di tutti i modenesi”.

La delibera modifica quella approvata dal Consiglio comunale nel 2013, che definiva una prima riorganizzazione parziale della rete realizzando solo tre Istituti comprensivi e mantenendo la maggior parte delle scuole statali riunite in Direzioni didattiche e autonomie di sole scuole secondarie di primo grado. La riorganizzazione si estende ora a tutte le scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado statali ripensando l’intero ciclo della formazione di base.

Cavazza ha ricordato come diverse fossero le ipotesi considerate dal gruppo di lavoro, formato da quattro dirigenti scolastici e da dirigenti del settore Scuola e dell’Ufficio scolastico provinciale. Ipotesi che hanno dovuto fare i conti con vincoli reali: innanzitutto gli edifici esistenti e la loro collocazione, così come il numero delle scuole secondarie di primo grado. Non erano pertanto attuabili 12 Istituti comprensivi, mentre sarà la realizzazione di una scuola secondaria di primo grado, la Mattarella, a consentire di arrivare a 10. “Anche così ci saranno istituzioni scolastiche sovradimensionate – ha ammesso Cavazza – ma considerando anche il calo demografico, è questa la migliore proposta possibile. Per affrontare le difficoltà di tipo amministrativo come quelle esplicitate dalla direzione del 3° Comprensivo, dove i docenti sono già impegnati nella programmazione verticale – ha continuato – si è inoltre deciso di sostenere l’intera operazione con la formazione di tutto il personale e, per farlo l’Ufficio scolastico provinciale ha messo a disposizione una persona dedicata”. L’assessore ha anche ricordato gli esiti delle consultazioni all’interno dei Consigli di Istituto: otto le autonomie che hanno espresso parere positivo contro le quattro contrarie.

Nel rispetto del dibattito emerso, a livello cittadino e all’interno del Consiglio, l’emendamento introdotto dalla Giunta delibera, in particolare, di istituire dei tavoli di lavoro con i soggetti istituzionali rappresentativi interessati, per affrontare, le problematicità emerse entro e non oltre il 15 febbraio 2016, Nelle situazioni relative ai comprensivi considerati più problematici, si valuterà inoltre l’opportunità di proseguire il lavoro di approfondimento anche oltre il termine fissato attivando le nuove istituzioni solo nel successivo anno scolastico.

L’emendamento stabilisce anche la rimodulazione degli stradari in relazione anche all’andamento di iscrizioni, dinamiche dei residenti e preferenze delle famiglie, per migliorare l’equilibrio del numero degli alunni per classe. Infine, alle istituzioni scolastiche sarà proposto un accordo sui criteri di iscrizione omogenei per tutte le istituzioni, che definisca le priorità di acceso degli alunni e le modalità di confronto per l’assegnazione.

“CERCARE LA MASSIMA CONDIVISIONE POSSIBILE”

Lo chiede il Consiglio con l’approvazione di un ordine del giorno del Pd che conferma la necessità di realizzazione tutti i comprensivi entro l’anno 2017-2018

Entro l’anno scolastico 2017-2018 dovrà essere realizzato l’intero disegno degli Istituti comprensivi modenesi, ma nel frattempo è necessario “intraprendere un percorso che, partendo dalle criticità emerse dai verbali dei consigli di istituto del Comprensivo 3, delle scuola secondaria di primo grado Lanfranco-Guidotti e della Direzione didattica 1, ricerchi la massima condivisione possibile”. Lo chiede l’ordine del giorno del Pd, illustrato dalla consigliera Grazia Baracchi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 26 novembre, che propone anche di promuovere un Tavolo di confronto e monitoraggio che coinvolga tutti i riferimenti istituzionali rappresentativi del modo scolastico interessati sia sull’intero progetto che sullo sviluppo di ogni singolo istituto.

Il documento, discusso insieme alla delibera che istituisce gli Istituti comprensivi, è stato approvato con il voto a favore di Pd, contrario di M5s, Per me Modena, CambiaModena, Area popolare e FI, e con l’astensione di Sel e di Futuro a sinistra.

L’ordine del giorno sottolinea gli elementi positivi del Piano di riorganizzazione della rete scolastica che rappresenta un arricchimento per gli alunni e per l’intera collettività, valorizza tutte le risorse professionali, garantisce la continuità educativa e didattica, la trasversalità dei progetti, l’integrazione delle competenze degli insegnanti, oltre al rafforzamento delle singole istituzioni e la stabilizzazione del sistema scolastico cittadino. Ma non nasconde la presenza di alcune criticità, in particolare relative al Comprensivo 3 (“vede mutato l’assetto delle scuole facenti parte del comprensivo dopo solo due anni dalla sua nascita, vanificando parte del lavoro svolto”) e alle medie Lanfranco-Guidotti, “che di fatto vedrebbero spostarsi parte del loro bacino scolastico alle costruende Mattarella”.

Il documento chiede che sul percorso di approfondimento e sul monitoraggio si riferisca in Consiglio entro la prima metà di febbraio e nel giugno 2016, mentre rispetto alle Mattarella propone di “aprire un percorso condiviso con corpo docente e genitori nella progettazione e definizione di spazi, aule e laboratori”. La mozione sollecita inoltre l’Amministrazione a invitare la Regione a richiedere in sede di Tavolo Stato-Regioni “che l’assegnazione del personale ATA, oltre a quella del personale docente, sia in relazione al numero effettivo degli studenti appartenenti a ogni autonomia”; invita a fare della ridefinizione dello stradario di ogni Istituto “l’occasione per un riequilibrio dei carichi demografici e sociali, coinvolgendo nell’analisi e nella definizione della proposta tutti i soggetti coinvolti (a partire dalle componenti scolastiche e dai Quartieri); a valutare l’opportunità di un eventuale sostegno economico straordinario a progetti specifici per l’accompagnamento e l’attuazione del piano di riorganizzazione e a dare piena attuazione alle proposte a presenti nel piano ‘Educare insieme a Modena’ di sostegno alle scuole”.
















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