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Processo Aemilia: il Comune di San Felice sul Panaro si è già costituito parte civile

Con delibera di giunta n.121 del 7 agosto 2014 il Comune di San Felice sul Panaro ha deciso di costituirsi parte civile nel procedimento penale notificato in data 2 gennaio 2014 dalla Procura della Repubblica di Modena. Con successiva determina n. 385 del 11 agosto 2014 è stato affidato l’incarico legale all’avvocato Roberto Mariani quale difensore di fiducia nel procedimento penale per ottenere il ristoro di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali conseguenti ai reati contestati. Il procedimento presso la Procura di Modena è confluito nel procedimento di Bologna cosiddetto Aemilia.

«L’amministrazione comunale – spiega il Sindaco di San Felice e Presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord Alberto Silvestri – aveva comunicato la conferma della decisione di costituzione come parte civile anche nel processo Aemilia sia nell’ultima commissione bilancio tenutasi giovedì 22 ottobre, sia in Consiglio comunale il 27 ottobre 2015. È da ritenersi completamente infondata la notizia apparsa sulla stampa locale di una scelta dell’amministrazione di non costituirsi parte civile. Constatiamo ancora una volta che le forze politiche di minoranza accusano erroneamente l’amministrazione di non fare il proprio dovere quando hanno a disposizione tutti gli strumenti per avere l’informazione corretta. Noi continuiamo a lavorare per l’interesse della comunità e dei cittadini, mentre c’è chi continua a fare disinformazione con populismo e strumentalizzazione politica».

Altrettanto infondate e pretestuose risultano le accuse di “disinteresse” rivolte all’Unione dei Comuni. La delibera approvata dalla Giunta nel febbraio 2015 ha sancito l’impegno dell’Unione a «seguire con attenzione l’evolversi delle indagini e della vicenda giudiziaria, con riserva di adottare gli atti necessari alla piena tutela degli interessi dell’ente, al momento in cui dovessero concretizzarsi i relativi presupposti di legge».  Si conferma che gli organi di governo dell’Unione stanno seguendo con grande attenzione gli sviluppi del procedimento penale, attualmente nella fase dell’udienza preliminare, ben sapendo che quando sarà conclusa, a fine anno, l’autorità giudiziaria dovrà decidere quali imputati rinviare a giudizio, dando vita al vero e proprio processo ed al relativo dibattimento.  Sarà in quel momento che l’Unione compirà i suoi passi per tutelare adeguatamente gli interessi delle comunità e dei territori, al fine di impegnare al meglio le risorse pubbliche in azioni che siano giuridicamente sostenibili e portino a risultati concreti. «Il resto – conclude Silvestri – sono soltanto chiacchiere e polemiche fini a sé stesse, fatte da di chi dimostra di non conoscere, o finge di non conoscere, le regole ed i meccanismi che disciplinano queste complesse vicende processuali».

Il medesimo percorso sarà seguito, oltre che dall’Unione nel suo complesso, anche dai singoli Comuni interessati.
















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