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Processo Aemilia: sindacati riconosciuti parte lesa per la prima volta in un processo di mafia al Nord

Grande soddisfazione per la decisione del Giudice per le Udienze Preliminari di ammettere come Parti Civili nel processo Aemilia Cgil, Cisl e Uil regionali dell’Emilia Romagna, le Camere del Lavoro di Reggio Emilia e Modena – rappresentati rispettivamente da Vincenzo Colla, Giorgio Graziani, Giuliano Zignani, Guido Mora e Tania Scacchetti – per tutti i capi di imputazione indicati.

Le organizzazioni sindacali confederali sono state riconosciute parte lesa per la prima volta in un processo di mafia nel nord Italia ed una delle primissime volte in generale.

L’istanza di costituzione di Parte Civile delle Organizzazioni Sindacali è stata affidata agli Avvocati Libero Mancuso, Vincenza Rando, Silvia Moisè e Andrea Ronchi.

Il lavoro si è confermato essere uno degli elementi centrali nei meccanismi di penetrazione della criminalità organizzata nell’economia legale. L’indagine ha messo in evidenza questo come elemento cardine, con il pesante corredo degli atti di stravolgimento delle regole del mercato del lavoro e di grave lesione dei diritti di lavoratrici e lavoratori.

L’indagine inoltre ha fatto emergere il carattere di “mafia imprenditrice” assunto dall’organizzazione ‘ndranghetista in Emilia Romagna, insieme alla capacità di penetrare interi settori economici.

Il processo servirà perciò ad individuare le responsabilità nel sistema di ndrangheta che ha messo radici in questa regione. La presenza delle organizzazioni sindacali sarà fondamentale per mettere in luce la stretta connessione tra illegalità e violazione dei diritti dei lavoratori, in un contesto economico offeso dalla criminalità organizzata.

Il tentativo di imporre il “metodo mafioso” alle relazioni economiche e del lavoro deve trovare un argine nell’azione dei corpi sani della società civile, attraverso l’azione a supporto della magistratura, e nel promuovere un’azione concertata nel territorio tra istituzioni, forze sociali ed economiche per rafforzare il sistema di regole a presidio della legalità e dei diritti.

Anche per questo giudichiamo importante che una parte molto rilevante delle associazioni e dei soggetti istituzionali che hanno avanzato istanza di costituzione parte civile siano stati ammessi.

Siamo a questo punto a pieno titolo dentro questo maxi-processo per affermare, nelle aule, come nell’azione quotidiana nei luoghi di lavoro e sul territorio, che questa vuole essere terra di legalità, diritti e di antimafia, consapevoli di rappresentare il mondo del lavoro per l’affermazione democratica e costituzionale dei diritti dei lavoratori.

Sarà nostro impegno, nel proseguo del processo, tenere costantemente informati i lavoratori nei luoghi di lavoro e nel territorio.
















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