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Qualità dei Nidi delle Terre d’Argine, alta la soddisfazione delle famiglie

infanziaL’Unione delle Terre d’Argine, dopo una prima rilevazione effettuata nel 2010, ha svolto nei mesi scorsi un’indagine sul grado di soddisfazione e di percezione della qualità dei propri servizi alla prima infanzia: questa ha coinvolto 467 famiglie che hanno frequentato i nidi d’Infanzia comunali, convenzionati e privati nell’anno scolastico 2014/2015.

Adottando lo strumento già utilizzato in occasione della prima indagine e avvalendosi della preziosa collaborazione dell’Ufficio Ricerche del Comune di Modena, il questionario è stato proposto nella solita versione cartacea e on-line (che è stata utilizzata dalla grande maggioranza dei genitori). La risposta delle famiglie si è confermata molto alta: delle 721 famiglie contattate, 467 hanno infatti accettato di rispondere, suddivise tra servizi comunali (312) e convenzionati (126), con una percentuale del 64,77%, dato eccezionale per le indagini di ‘customer satisfaction’. Numeri, inoltre, che consentono di ridurre di molto il margine d’errore e quindi definire i dati attendibili e generalizzabili.

L’indagine ha indagato la qualità percepita in merito a sette aree ritenute significative per la qualità del nido d’infanzia: queste riguardavano, oltre agli aspetti più tecnici (quali il calendario di apertura, gli orari, l’accessibilità al nido, gli aspetti strutturali, il servizio pasti e di pulizia), anche aspetti pedagogici, come la professionalità del personale e le proposte educative e, infine, anche l’aspetto legato alla partecipazione delle famiglie al nido.

I risultati mostrano una soddisfazione generale molto alta da parte dei genitori (vedi grafico sottostante), con valutazioni medie sui singoli aspetti indagati che non scendono mai al di sotto del 8.4 (in una scala da 1 a 10 è da considerarsi una valutazione molto buona) e con punte di 9.2, giudizio che può ritenersi ottimale. Nel confronto con i dati del 2010 inoltre si può affermare che la soddisfazione delle famiglie è addirittura aumentata e in modo significativo su alcune aree, come ad esempio l’accesso al servizio o l’area della struttura e dei materiali.

Si confermano come elementi centrali del servizio (sulla base dell’attribuzione del maggior grado di soddisfazione e importanza) il personale e le proposte educative, cioè le persone impegnate nella presa in cura dei bambini e ciò che viene svolto da un punto di vista appunto educativo. Tutto il resto sembra ruotare intorno a questi aspetti e completare un’offerta che, in generale, viene percepita come detto di qualità estremamente elevata.

A fronte di un’aspettativa di chi si iscrive ai nidi di una qualità pari a 8.4, quindi molto alta, per il 64.2% delle famiglie il servizio è stato addirittura migliore e nel 32.2% uguale alle aspettative iniziali.

La valutazione complessiva molto buona, tuttavia, non impedisce un’analisi più articolata che permette di individuare aree dove è possibile migliorare: tra queste quali ad esempio l’area dell’accesso ai servizi (che è già cresciuta di molto nella considerazione delle famiglie dal 2010, ma che richiede ancora impegno), o la parte dal calendario di apertura del servizio durante l’anno e gli orari di apertura/chiusura. L’area legata alla partecipazione delle famiglie, ugualmente, richiede una certa attenzione, soprattutto rispetto alle modalità con cui viene vissuta. E’ sicuramente positivo poi che l’area legata agli aspetti strutturali e dei materiali utilizzati nei nidi sia nettamente migliorata rispetto all’indagine del 2010, considerando sia gli interventi di riqualificazione dei nidi fatti anche grazie alla partecipazione delle famiglie, sia l’investimento pedagogico sui materiali naturali.

Valori medi di soddisfazione per le sette aree indagate e giudizio complessivo

valori-soddisfazione

Per l’anno scolastico in corso si sta inoltre predisponendo la rilevazione della qualità percepita anche nel contesto dei servizi delle scuole di infanzia, in modo da completare il quadro dell’offerta 0-6 ed avere, quindi, ulteriori preziose indicazioni.

Per chi volesse approfondire i risultati della ricerca è possibile scaricare un report sul sito dell’Unione delle Terre d’Argine (www.terredargine.it/istruzione/qualità).

 

GUERZONI:INVERSIONE DI TENDENZA SUGLI INSERIMENTI

Paola Guerzoni, Assessore alle Politiche Educative e Scolastiche dell’Unione delle Terre d’Argine, è molto soddisfatta dei risultati della ricerca. “L’indagine sui nidi mette in luce come, nonostante le difficoltà delle famiglie e delle amministrazioni di questi ultimi 5 anni, il servizio di nido d’infanzia confermi una tenuta importante se non addirittura un miglioramento. Le aspettative di qualità, molto alte, vengono soddisfatte e addirittura superate nella maggior parte dei casi. Le aree su cui l’amministrazione dell’Unione di allora – spiega – si era impegnata a lavorare, e che noi abbiamo portato avanti come mandato, hanno un riscontro effettivo nell’aumento della soddisfazione percepita. Viene confermata un’offerta davvero molto buona con altre importanti informazioni su come migliorarla ulteriormente, all’interno di una cornice che considera la famiglia non un semplice ‘consumatore’, ma un attore consapevole, che prende parte al processo di costruzione del servizio stesso. Questi risultati sono per noi motivo di orgoglio e ci ripagano in modo significativo dell’impegno profuso in questi anni di forte investimento sui servizi per l’infanzia. Complimenti dunque a tutto il personale educativo, ausiliario, pedagogico e degli uffici territoriali. Ma c’è un altro dato davvero molto importante. Alla data attuale abbiamo inserito nei nidi comunali e convenzionati dell’Unione (il dato non contempla sezioni Primavera e l’offerta privata) quasi 700 bambini, e non abbiamo posti vuoti. Ci sono inoltre 71 bambini in lista d’attesa che entreranno in corso d’anno (la maggioranza, su espressa richiesta dei genitori, da gennaio 2016). Per la prima volta negli ultimi anni questo dato fa segnare una chiara inversione di tendenza: c’è una sostanziale conferma se non una lieve crescita di iscritti, in particolare a Carpi, Novi e Soliera. Le scelte degli ultimi anni effettuate sui nidi (nessuna chiusura di alcun servizio, mantenimento dell’alto livello di qualità, inserimento di alcune forme di flessibilità, rette ferme negli ultimi tre anni) ci confortano quindi – conclude – sia dal punto di vista dei risultati qualitativi che dal punto di vista di quelli quantitativi”.

 

NUOVI SPUNTI DALLE OPINIONI DELLE FAMIGLIE NON ISCRITTE

L’Unione delle Terre d’Argine ha condotto, nel periodo marzo-giugno 2015, un’indagine rivolta alle famiglie di bambini di età 0-36 mesi non iscritti ai servizi comunali, per indagare gli atteggiamenti e le motivazioni alla scelta di utilizzo o meno dei servizi per l’infanzia. L’indagine si è avvalsa anche in questo caso della  collaborazione dell’Ufficio Ricerche del Comune di Modena, che ha predisposto un questionario apposito, tradotto in diverse lingue e reso disponibile in una versione on-line e in una cartacea. Sono state invitate a prendere parte all’indagine tutte le famiglie con bambini in età 0-36 mesi con una lettera recapitata a casa per posta ordinaria contenente il link e la password per accedere al questionario on-line; inoltre si è provveduto a una distribuzione del questionario cartaceo presso i Centri per le Famiglie, i Centri Bambini Genitori, le Ludoteche e Biblioteche dei quattro comuni dell’Unione. Inoltre è stata garantita la presenza di un operatore del Settore Servizi Educativi e Scolastici dell’Unione presso i Centri di Vaccinazione (grazie alla collaborazione dell’Azienda Usl) dei quattro comuni, per distribuire il questionario e assistere i genitori nella compilazione.

Su 1.500 famiglie con bambini in età 0-36 mesi, tuttavia, solo 181 di esse (tra queste 155 italiane e 23 straniere e 3 con doppia nazionalità) hanno preso parte all’indagine. Per i limiti del campione, quindi, la ricerca si configura più come una raccolta di opinioni piuttosto che un’indagine scientifica. Da essa comunque emergono spunti di riflessione interessanti, soprattutto in merito all’aspetto sul quale ci si sta interrogando a più livelli in questo momento, ovvero le motivazioni della non iscrizione ai nidi d’infanzia.

A coloro che dichiaravano che non avrebbero presentato domanda per il servizio di nido nell’anno scolastico in corso (97 persone su 181 intervistati), infatti, è stato chiesto di indicare alcune possibili motivazioni della scelta. Emerge un quadro interessante, dal quale sembra che la decisione di non iscrivere il figlio al nido d’infanzia sia il risultato di più fattori che comprendono l’organizzazione famigliare, le caratteristiche del servizio ed anche l’aspetto culturale legato alla cura. Il fatto che non ci sia un unico fattore in grado di spiegare la scelta della non iscrizione al nido d’infanzia pone una sfida complessa. Sembra non essere una motivazione legata prioritariamente al costo della retta o all’organizzazione del servizio, ma a questi stessi fattori collegati ad un altro insieme di elementi, tra cui ad esempio la scelta culturale sulla cura dei bambini, l’organizzazione e le possibilità degli adulti, la preoccupazione per la salute dei bambini piccoli in comunità. Ciò significa che nel pensare ad un intervento per incentivare ulteriormente l’uso del nido o dei servizi per l’infanzia, non è sufficiente promuovere la stessa qualità ad un costo inferiore, peraltro difficile, ma mantenere la stessa qualità agendo sugli aspetti culturali e in parte organizzativi. Su questo ultimo aspetto, vi sono già numerose esperienze di flessibilità organizzativa nei nidi d’infanzia dell’Unione delle Terre d’Argine, soprattutto sull’integrazione dei servizi orari o di calendario (ad esempio i pre-scuola, i prolungamenti orari, il part-time, i centri estivi) o anche sui modelli gestionali (centri bambini-genitori, piccoli gruppi educativi, ecc.). Altri, invece, potrebbero essere sperimentati sulla base delle buone pratiche di chi ha già adottato misure risultate efficaci anche in altri contesti territoriali, nazionali e internazionali.

Paola Guerzoni, Assessore alle Politiche Educative e Scolastiche dell’Unione delle Terre d’Argine afferma: “a fronte di una forte tenuta del modello del nido tradizionale e di questa raccolta di opinioni è nostra volontà lavorare su modelli di gestione differenti che possano essere proposti a breve termine, cioè a partire dal prossimo anno scolastico, ma anche a medio/lungo termine, ricercando e adottando modelli anche complessi, ma di fondamento scientifico e pedagogico, sulle esperienze nazionali e internazionali già a disposizione per innovare e rendere più diversificata e flessibile l’offerta. Non ci interessano interventi semplificatori e di deregolamentazione, né compromessi che di fatto portano alla riduzione della qualità educativa. A questo proposito abbiamo intenzione di presentare un programma operativo di lavoro nel quale saranno inserite alcune proposte concrete, ma tenendo consapevolmente a riferimento il benessere dei bambini e delle loro famiglie”.
















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