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Modena, in Prefettura il punto sull’accoglienza profughi

Nella mattinata odierna, il Prefetto di Modena, Michele di Bari, ha presieduto una riunione per fare il punto sulla situazione relativa alla presenza di stranieri richiedenti asilo ospitati nella provincia, alla quale hanno partecipato gli Amministratori dei Comuni interessati all’accoglienza.

Ad oltre un anno e mezzo dall’avvio, anche nella provincia di Modena, delle attività connesse alle operazioni umanitarie “Mare Nostrum”, e “Triton”, sono oltre 600 i profughi presenti alla data odierna.

Essi sono distribuiti in diversi appartamenti tra i vari Comuni della Provincia, con esclusione di quelli colpiti dagli eventi sismici del maggio 2012, e sono gestiti, sulla base di apposite convenzioni, da una Cooperativa sociale aggiudicataria del servizio, in attesa dell’esame delle istanze tese al riconoscimento dello status di rifugiato da parte della competente “Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale”.

La gestione complessiva dell’emergenza, a Modena e provincia, è stata impostata sin dall’inizio su un Sistema a rete che si è avvalso dell’opera svolta da tutte le articolazioni pubbliche, statali e locali, nonché del privato sociale, interessate alla vicenda, basato sulla sinergia e sulla collaborazione, nello svolgimento dell’impegno connesso all’ospitalità dei profughi.

Ciò è stato possibile con l’attivazione di un tavolo permanente di coordinamento tra la Prefettura, la Provincia, i Sindaci dei Comuni Capi distretto, attraverso i rispettivi servizi sociali, e l’Azienda sanitaria, allo scopo di favorire una adeguata e costante interazione, anche in vista delle delicata fase successiva al rilascio dei permessi di soggiorno, che determina la cessazione della fase di ospitalità.

Nel complesso è risultata specialmente appropriata la scelta di dislocare gli stranieri in appartamenti privati, presi in locazione dall’Ente gestore, evitando l’impiego di strutture collettive o concentrazioni numeriche elevate, fonte, sovente, di tensione e di inquietudine e disagio per i residenti.

L’impiego di esercizi pubblici ricettivi viene, nei limiti del possibile, circoscritto ai primi giorni successivi all’arrivo, al fine di individuare le destinazioni abitative più idonee, scelte in base a criteri diversi ed alle peculiarità culturali, etniche e religiose degli stranieri.

Il Prefetto, nel dare atto dell’impegno sinora profuso da tutte le Istituzioni interessate, ha rivolto un particolare invito agli Amministratori affinché venga favorito il reperimento di alloggi idonei ed ha ulteriormente sottolineato l’utilità delle iniziative volte a favorire l’impiego degli stranieri in attività di volontariato rivelatosi, ad oggi, un elemento importante sotto il profilo della integrazione.

Inoltre, ha ribadito come sia risultata di particolare efficacia la stipula di un protocollo d’intesa con il Comune di Modena, alcuni Comuni Capi Distretto, l’Associazione Servizi per il Volontariato ed il Forum provinciale del terzo settore di Modena, orientato all’impiego in attività di volontariato degli immigrati su tutto il territorio della provincia.

L’iniziativa, che nasce anche da una specifica direttiva del Ministero dell’Interno, ha trovato applicazione in settori come la protezione civile, la manutenzione del verde pubblico, il mantenimento del decoro urbano, la pulizia ambientale. Tra l’altro trasmette agli immigrati un senso di utilità verso la Comunità che li ospita, e favorisce i rapporti con Enti Istituzioni e Cittadini, migliorando la capacità di integrazione di essi nel tessuto sociale.

 
















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