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Bonifica Burana: nella coda dell’estate si irriga ancora, ma siamo attenti alle piogge

Frutteto-San-PossidoGli impianti e la rete dei canali del Burana sono ancora in funzione irrigua; poi, fra qualche settimana, l’acqua, intercettata per creare beneficio al territorio, con gradualità torna ai fiumi e poi al mare. A comunicarlo è il Direttore del Consorzio Ing. Cinalberto Bertozzi: è’ allora che tutta l’attenzione si deve spostare sulla funzione di scolo per drenare le acque meteoriche e contribuire a garantire la sicurezza idraulica.

Nel frattempo in campagna serve ancora acqua, le zone umide ambientali fanno la riserva per l’autunno, i frutteti e i vigneti vanno ancora irrigati per evitare gli stress idrici post e pre raccolta e mettere quindi le basi per la nuova annata.

E’ il sistema di distribuzione irrigua adottato dal Consorzio della Bonifica Burana a far fronte a queste esigenze; un sistema ben collaudato, avendo alle spalle più di un secolo di esperienza e un’attività in continua evoluzione.

Tecnologie avanzate, telecontrolli, automatismi, manovre manuali sempre più accorte per evitare gli sprechi, programmi per rendere più efficiente l’utilizzo dell’acqua in campo, rispetto del deflusso minimo vitale, sono solo alcuni degli aspetti che rendono moderna, ma complessa ed articolata, la funzione di portare acqua là dove serve per produrre cibo e per ristorare l’ambiente in un periodo dell’anno particolarmente carente di risorsa idrica.

Ogni anno il Burana si trova ad affrontare una nuova sfida in quanto, afferma il Presidente Francesco Vincenzi, non è dato prevedere l’andamento climatico stagionale ma, proprio considerata l’ampia esperienza, il Consorzio riesce, nonostante le difficoltà, a soddisfare le richieste sempre più esigenti del territorio.

Canali, impianti e manufatti coprono e servono una superficie di circa 120.000 ettari di pianura di cui la metà ha necessità irrigue e, come ogni anno, anche in questa estate 2015 il Burana ha consentito agli agricoltori, almeno sotto il profilo dell’approvvigionamento irriguo, di stare tranquilli grazie ad un’incessante attività e presenza di personale sul territorio che, in alcuni casi, ha dovuto centellinare le scarse disponibilità dei fiumi.

Sì perché non basta riempire i canali, è necessario dirigerla là dove mais, pereti, ortaggi, vigneti la richiedono, cercando di ottimizzare le manovre e gestire nel modo migliore la domanda di acqua degli agricoltori.

Un beneficio che si ripercuote in primis sull’agricoltura che, grazie all’irrigazione, mantiene lo standard produttivo di anno in anno, ma che si riverbera sulle nostre tavole e soprattutto nell’ambiente che sarebbe ben diverso se i canali in estate non portassero acqua.

Aspetti che si danno per scontati su cui però è bene riflettere anche in considerazione dei cambiamenti climatici ormai innegabili.

È sempre meno netto il confine tra stagione irrigua e di scolo: già il sistema di bonifica dei canali è promiscuo, il che significa che deve svolgere sia funzione di allontanamento delle acque sia di distribuzione idrica, a seconda della stagione e delle condizioni meteorologiche – afferma il Presidente Francesco Vincenzi. “Piogge intense e periodi siccitosi si alternano con frequenza repentina, per cui le due facce della bonifica, scolo e irrigazione, si alternano in un equilibrio sempre più complesso. Ma anche le esigenze sono diventate via via molteplici: da diversi anni, in deroga alla stagione irrigua ordinaria, teniamo parzialmente invasata la rete dei canali con le sole colatizie anche in inverno per garantire l’irrigazione anticipata anche alle primizie e a tutti i prodotti in serra e analogamente la prolunghiamo, quando possibile, in autunno. Questo perché conosciamo le problematiche che affronta il mondo agricolo oggi nel far fronte a fenomeni meteo-climatici difficili, spesso improvvisi, a frequenti e intensi sbalzi nelle temperature, e nel soddisfare un mercato di giorno in giorno più esigente, per cui siamo consapevoli che offrire tempi di irrigazione dilatati, sia vitale.

Il direttore del Consorzio di Burana, l’Ing. Cinalberto Bertozzi, aggiunge: “la sicurezza resta naturalmente la priorità, da ottobre infatti le manovre di scolo mantengono, quando possibile, solo il deflusso minimo vitale nei canali di bonifica, i quali si preparano ad accogliere le precipitazioni del periodo autunnale-invernale.

Il Presidente Vincenzi conclude: “in questa situazione è importante la lungimiranza nelle scelte e negli investimenti ed al proposito siamo impegnati nella progettazione di nuovi impianti sia per potenziare il sistema scolante e ovviare alle criticità idrauliche ricorrenti, sia per ottimizzare la distribuzione irrigua attraverso i moderni sistemi di distribuzione dell’acqua in pressione. Servono progetti cantierabili e il Burana intende essere pronto per usufruire dei finanziamenti quando sarà il momento”.
















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