Sassi contro le auto dei carabinieri, calci e minacce di morte ai militari: dovevano ricomporre bonariamente una lite condominiale, un intervento come tanti quotidianamente vengono svolti dai Carabinieri, e invece si sono ritrovati davanti due uomini che inspiegabilmente hanno aggredito gli operanti facendo finire in ospedale un carabiniere ed un agente della Polizia Municipale. Dopo oltre un ora di condotta violenta, grazie anche all’intervento di altre pattuglie di Carabinieri e Polizia di Stato, i 2 esagitati venivano bloccati. Con l’accusa di violenza, minaccia, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale i carabinieri della Stazione di Sant’Ilario d’Enza, congiuntamente agli agenti della Polizia Municipale della Val d’Enza, hanno arrestato un 40enne cittadino camerunense e un 22enne cittadino nigeriano, ristretti al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana.
L’origine dei fatti ieri sera poco dopo le 21,00 quando i carabinieri su richiesta di altri condomini, a loro volta “rispediti” malamente dai due arrestati ai quali si erano rivolti per una perdita d’acqua dal loro garage che stava intaccando quelli confinanti, intervenivano in Via I° Maggio di Sant’Ilario d’Enza per cercare di ricomporre bonariamente la lite. Alla vista dei carabinieri e degli agenti della Polizia a Municipale il suddetto 40enne camerunense dapprima oltraggiava e minacciava gli operanti per poi scagliarsi contro gli operanti arrivando persino a lanciare pietre all’indirizzo delle auto di servizio. In suo aiuto interveniva un 22enne nigeriano suo coinquilino che aggrediva gli operanti. Dopo oltre un ora di condotta violenta, grazie anche all’intervento di altre pattuglie di Carabinieri e Polizia di Stato giunte in supporto ai militari e agli agenti della Polizia Municipale di Sant’Ilario d’Enza, i 2 esagitati venivano bloccati e tratti in arresto in ordine ai citati riferimenti normativi violati. Questa mattina compariranno davanti al Tribunale di Reggio Emilia per rispondere delle accuse a loro contestate. A seguito della condotta violenta un militare ed un agente della polizia Municipale rimanevano policontusi: ricorsi alle cure mediche venivano dimessi con 5 giorni di prognosi ciascuno.
