“Consiglio ai giovani di lavorare per la bellezza, con l’orgoglio che deriva dal nostro passato operaio e contadino”. Così Estenio Mingozzi ha voluto testimoniare il senso più profondo che dovrebbe accompagnare ogni passione, ogni lavoro, ogni incarico.
Epilogo di lunga conversazione-intervista in cui soltanto poche settimane fa il famoso e stimato architetto si è lasciato andare ai ricordi più belli e alle considerazioni più amare su un paese che ha visto cambiare e anche un po’ perdersi. Un racconto appassionato che ha voluto consegnare ai giovani amministratori della sua amata San Lazzaro, da sempre difesa con orgoglio e caparbietà dalle speculazioni e dagli attacchi al suo bellissimo territorio.
Un territorio che conosceva in ogni sfumatura ed evoluzione: albero per albero, come i filari della Croara, preservata nella sua bellezza incontaminata. Alberi che hanno una vita e che hanno una storia contadina, pura e autentica. Quella storia che ha smesso di farci agire con saggezza nel momento stesso in cui la si è dimenticata. Quella storia e quella semplicità da cui ripartire, con fierezza e con amore per il proprio territorio.
E rivendicare il diritto di lasciarsi sorprendere dalla straordinaria potenza della natura, dall’incanto di una farfalla bianca che improvvisamente distoglie la sua attenzione -durante l’intervista- e gli riconsegna una dimensione di profonda pace con la bellezza della natura. Mingozzi ricorda come già fosse sorprendentemente racchiusa in una poesia di Carducci, quella bellezza che solo la natura sa creare sulla natura: l’ombra di una farfalla “Ombra d’un fiore è beltà, su cui bianca farfalla poesia volteggia”.
La sua rettitudine, il suo coraggio, la fermezza e la grande capacità di lasciarsi meravigliare saranno un esempio, e la testimonianza che lascia Estenio è di ambire sempre a quella moralità che solo la civiltà contadina ha saputo racchiudere.
