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Fondazione Cassa di risparmio Modena: l’avviso pubblico per le nomine

Il Comune di Modena ha avviato la procedura per la designazione da parte del sindaco Gian Carlo Muzzarelli di quattro componenti del Consiglio di indirizzo della Fondazione Cassa di risparmio di Modena pubblicando l’avviso pubblico (www.comune.modena.it) per la presentazione delle candidature e delle autocandidature che deve avvenire entro le ore 13 di giovedì 10 settembre. I nominati resteranno in carica per quattro anni e avranno diritto al gettone di presenza previsto dagli organi della Fondazione.

La giunta, inoltre, nella seduta di oggi, martedì 28 luglio, ha dato il via libera alla proposta di integrazioni da apportare all’atto di indirizzo sulle nomine e designazioni richieste nelle scorse settimane dal Consiglio comunale rispetto, in particolare, alle audizioni dei candidati da parte delle commissioni competenti, così come già suggerito anche dal sindaco. Le proposte della giunta verranno trasmesse alla presidenza del Consiglio comunale affinché possano essere discusse e valutate dall’assemblea alla ripresa dei lavori in settembre.

L’avviso pubblico per la Fondazione prevede che i candidati, oltre a dover possedere tutti requisiti previsti dalle norme e dallo statuto della Fondazione per ricoprire la carica di amministratore di enti, devono avere i requisiti per l’elezione a consigliere comunale e una “comprovata esperienza tecnica e/o amministrativa, per studi e ricerche compiuti, esperienze maturate, per funzioni svolte presso enti o aziende pubbliche o private, o documentate esperienze di impegno sociale e civile”.

In particolare, lo statuto della Fondazione prevede che i componenti del Consiglio di indirizzo siano scelti “fra persone rappresentative nelle attività riferite ai fini perseguiti dalla Fondazione con modalità di designazione e nomina ispirate a criteri oggettivi e trasparenti, improntati alla valorizzazione dei principi di onorabilità e di idoneità etica confacenti ad un ente senza scopo di lucro e previsti da normative di legge e regolamentari tempo per tempo vigenti per le cariche ricoperte nel settore bancario e finanziario nonché improntati alla valorizzazione dei requisiti di professionalità, di competenza e di esperienza, anche specifiche, adeguate ai compiti da svolgere”.

Le proposte di candidatura possono essere presentate dal sindaco e dai consiglieri comunali; dal rettore, dai presidi di facoltà e dai direttori di dipartimento dell’Università; dagli organi direttivi locali degli Ordini o dei Collegi professionali; dagli organi direttivi delle associazioni iscritte all’Elenco comunale delle forme associative, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria. Sono consentite anche le autocandidature che devono avere almeno dieci sostenitori: professori o ricercatori dell’Università; iscritti agli Ordini o Collegi professionali; singoli componenti degli organi direttivi delle associazioni iscritte all’Elenco comunale delle forme associative, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria.

Tutti i candidati sono invitati anche a sottoscrivere una dichiarazione d’intenti in cui affermano di conoscere lo statuto della Fondazione e condividerne le finalità; di conoscere e sostenere il programma di mandato del sindaco e il Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva di Modena e del suo territorio; così come di considerare come importanti elementi di riferimento per lo sviluppo della città gli atti di programmazione votati dal Consiglio comunale. Nella dichiarazione d’intenti, inoltre, si afferma di condividere i principi di buon governo della cosa pubblica cui fa riferimento l’amministrazione comunale, operando costantemente per la legalità, la trasparenza, l’efficienza e la partecipazione democratica; e di condividere la necessità di coordinare le politiche di tutti gli enti a partecipazione pubblica o con finalità di interesse pubblico che a vario titolo intervengono sul territorio.

Con la dichiarazione d’intenti, infine, i candidati si impegnano a presentare al termine del mandato una relazione sull’attività svolta e di essere disponibili a partecipare, su richiesta del sindaco, a periodici incontri di confronto sull’attività dell’ente con i consiglieri comunali, nelle forme che saranno di volta in volta definite, fatte salve le autonomie statutarie e di legge.
















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