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Sassuolo: i punti salienti della Variante al Rue in adozione questa sera

diagnosi-energeticheSono sostanzialmente quattro i punti principali della Variante al Rue, regolamento Urbanistico Edilizio; in adozione questa sera in Consiglio Comunale che hanno come comune denominatore la semplificazione delle normative per la riqualificazione degli edifici esistenti in un’ottica di risparmio energetico e adeguamento antisismico.

“Semplificazione ma anche nuove opportunità – afferma il Sindaco di Sassuolo Claudio Pistoni – per cercare di far ripartire l’edilizia in un’ottica di rigenerazione e riqualificazione. Abbiamo intenzione, nel corso di questa Amministrazione, di modificare un Psc che ormai è obsoleto rispetto alle mutate condizioni economiche tanto delle famiglie quanto delle aziende: sarà un lavoro lungo e complicato, però, ecco perché abbiamo deciso di intervenire subito con una variante al Rue che, al tempo stesso, consenta di semplificare alcune procedure ed inserire nuovi elementi di premialità, che sarà la base per ridisegnare il nuovo Psc”.

 

Innanzitutto la variante prevede un adeguamento del Rue all’apparato normativo nazionale e regionale riducendo, quindi semplificando, l’aspetto normativo.

“Spesso – chiarisce il Sindaco – diverse norme regolano lo stesso intervento, creando in questo modo confusione nell’interpretazione e, quindi, l’allungamento dell’iter o addirittura una sostanziale impossibilità dell’eseguire un intervento. Abbiamo rivisto per intero tutto il testo del Rue, andando ad eliminare quei punti già regolamentati da altre leggi nazionali o regionali attraverso richiami alle stesse, con un’importante opera di semplificazione del testo”.

 

E’ stata, inoltre, semplificata ed ampliata la possibilità di interventi, nell’ottica di un adeguamento sismico e di risparmio energetico, agli edifici storico rurali classificati come 2.2.

“Non si tratta di quegli edifici soggetti ad un restauro scientifico – conservativo – chiarisce il sindaco – che già sono regolamentati dal Psc, ma di quelli ibridi in cui, oggi, è praticamente impossibile intervenire a causa di vincoli stringenti che impongono costi spesso insostenibili. Abbiamo cercato di semplificarne il recupero, sino ad arrivare alla possibilità di demolizione a patto che vengano ricostruiti con parametri che ne rispettino la storia e, al tempo stesso, li adeguino alle normative antisismiche e con moderni strumenti atti al risparmio energetico”.

 

Il terzo punto riguarda l’introduzione di una “premialità progressiva” per la riqualificazione di edifici esistenti sia nelle aree consolidate che nella aree artigianali ed industriali.
“Si tratta – afferma il Sindaco – di offrire l’opportunità per una vera e propria rigenerazione urbana, seguendo quel filo conduttore che è alla basa della variante, dei singoli edifici. L’opportunità viene data sia alle aree consolidate, dove sono presenti abitazioni, ma al di fuori degli ambiti in cui è già prevista la riqualificazione, sia alle zone artigianali/industriali con la possibilità per i proprietari di costruire all’interno degli stessi capannoni già esistenti”.

Le norme sulla premialità progressiva nelle aree consolidate si possono applicare agli immobili in misura proporzionale alla superficie complessiva esistente (20% per ampliamenti e 40% per demolizioni e ricostruzioni) e fino ad una quantità massima calcolata applicando la percentuale alla superficie limite di 650 mq.

Per quanto riguarda le aree artigianali/industriali, gli incentivi riguardano due tipologie di interventi:

– gli interventi di demolizione e nuova costruzione degli immobili esistenti, con incrementi della superficie fino al 25%, garantiscono la ricostruzione nel rispetto della sicurezza sismica. L’incremento della potenzialità edificatoria avviene però senza incremento della superficie coperta – cioè a parità di volume esistente – e l’intervento consente di adeguare gli edifici ai vigenti parametri relativi al risparmio energetico, all’abbattimento delle polveri, al contenimento dei rumori, al risparmio delle risorse idriche e all’adozione di sistemi di raccolta delle acque meteoriche secondo le disposizioni del RUE;

– l’incremento della superficie coperta interna alle unità immobiliari esistenti, fino ad un massimo del 10% , per offrire la possibilità di incrementi di parti di immobili con più proprietà presenti, previa la verifica delle eventuali carenze strutturali e la conseguente miglioramento sismico finalizzato al raggiungimento dei livelli di sicurezza.

 

Tutte le riqualificazioni e i nuovi interventi, tanto del pubblico quanto del privato, infine dovranno tenere conto di specifiche normative che hanno come obiettivo il progressivo contenimento dell’inquinamento luminoso.

“Un lavoro importante – conclude il Sindaco di Sassuolo Claudio Pistoni – che punta ad avvicinare sempre più le norme alla vita reale, semplificandole e rendendole più elastiche con l’obiettivo di poter avere, in futuro, edifici più sicuri, dal punto di vista sismico, e funzionali, con sistemi di risparmio energetico ed abbattimento dell’inquinamento ambientale.  Un sistema articolato di norme alcune indispensabili, altre prudenziali: come quella che consente di istallare antenne telefoniche all’interno dei parchi a patto che si tratti della soluzione migliore per la zona”.
















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