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Scuola, allarme dei sindacati: in provincia di Modena mancano 600 docenti e 300 ata

alunni-a-scuolaSe non arrivano subito 600 docenti e 300 ata in più, l’anno scolastico 2015-2016 rischia di partire nel caos. L’allarma è lanciato dai sindacati Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda, che esprimono forte preoccupazione per gli organici del personale docente e non docente in provincia di Modena. «È a rischio lo standard della scuola modenese, che nel 2015-16 dovrà accogliere circa 1.400 studenti in più dalla scuola dell’infanzia alle superiori – dicono i sindacati – Se non vengono assunti 600 nuovi insegnanti, ci sarà un forte aumento del numero degli studenti per classe. Inoltre, per effetto dei tagli al personale amministrativo e tecnico, operati con l’ultima legge di Stabilità, si rischia di non garantire il regolare funzionamento delle scuole, dalla sorveglianza degli alunni alla pulizia dei locali, dall’apertura dei plessi al funzionamento dei laboratori e degli uffici amministrativi». Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda contano sull’aiuto degli enti locali, dell’Ufficio scolastico provinciale e di quello regionale. Si è già mosso anche l’assessore regionale all’Istruzione Patrizio Bianchi che, su sollecitazione degli stessi sindacati, ha scritto al ministro dell’Istruzione Giannini per far presente la gravità della situazione in tutta la regione, in particolare nelle province, come Modena, in cui aumentano gli studenti. «L’avvio dell’anno scolastico si annuncia problematico anche a causa dell’incertezza sui tempi delle immissioni in ruolo – aggiungono i sindacati – A livello nazionale saranno probabilmente fra le 45 e 50 mila, ma non è chiaro come e quando avverranno le immissioni. Affinché l’attività didattica cominci regolarmente, i docenti devono essere in cattedra a settembre. Come previsto, il ddl “La buona scuola” parte con il piede sbagliato. Per questo avevamo chiesto un decreto legge sulle assunzioni separato dal disegno di legge sulla riforma complessiva del sistema formativo. Il governo Renzi, invece, ha voluto caparbiamente proseguire sulla strada del ricatto: posti contro riforma. Risultato? La mancanza di certezze e – concludono Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda – il rischio che il nuovo anno scolastico parta nel caos».

 
















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