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Magagni smentisce numeri su esuberi credito cooperativo

Giulio-Magagni«Numeri fantasiosi, senza nessun fondamento reale e nessuna relazione logica con il progetto di autoriforma in cui è attualmente impegnato il credito cooperativo”. Giulio Magagni, presidente di Federcasse Emilia-Romagna (la federazione delle banche di credito cooperativo) e di Iccrea Holding, nonché di Emil Banca, una delle banche di credito cooperative più grandi della regione, smentisce le indiscrezioni uscite questa mattina sul Corriere Imprese.Secondo il quotidiano per effetto della riforma del credito cooperativo in Emilia-Romagna si rischierebbero dai 1.200 ai 1.700 esuberi (su una forza lavoro di circa 3 mila addetti), mentre su scala nazionale i “lavoratori interessati alla riorganizzazione” sarebbero tra i 15 e i 20 mila (su un totale di 37 mila).  «Allo stato attuale parliamo di una riforma che ancora non c’è», continua Magagni, che da mesi, come presidente di Iccrea Holding sta collaborando con Federcasse e altri parti del movimento alla riorganizzazione del credito cooperativo in stretto contatto con i vertici del Ministero dell’Economia e della Banca d’Italia. «Come è naturale che sia,  tutte le aziende che si riorganizzano si trovano a dover gestire problemi di personale. Ma a oggi non siamo certamente in grado di parlare di numeri, in quanto questo problema verrà esaminato approfonditamente solo in sede di stesura del progetto operativo della riforma. In ogni caso escludo che si possa parlare, nemmeno lontanamente, di numeri di dimensioni simili a quelle riportate nell’articolo citato. Gli esuberi – conclude Magagni – qualora ve ne siano, verranno comunque gestiti nello stile del credito cooperativo, cioè senza creare problemi ai lavoratori e alle loro famiglie».
















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