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Distretto sanitario di Castelfranco Emilia. Antonella Dallari nuova direttrice

Antonella-DallariImportanti novità per il Distretto sanitario di Castelfranco Emilia che comprende 6 comuni con 75mila abitanti, più del 10 per cento della provincia. Dal primo luglio Antonella Dallari sarà la nuova Direttrice, subentrando a Maria Cristina Cocchi.

“La dottoressa Dallari è portatrice di competenze che saranno di straordinaria utilità per la piena realizzazione del progetto già avviato in questo territorio” afferma il direttore generale dell’Azienda USL di Modena, Massimo Annicchiarico. “Un progetto che si concretizzerà nella realizzazione a Castelfranco di un modello moderno ed estremamente avanzato di servizi del territorio a livelli diversi di complessità – Casa della Salute, Ospedale di Comunità, Hospice –  intregrati con i percorsi di presa in carico per le patologie croniche così come per la risposta alle urgenze grazie alla rete con il Policlinico di Modena. Nell’augurare buon lavoro alla dottoressa Dallari, colgo l’occasione per rivolgere un ringraziamento alla dottoressa Cocchi per il lavoro svolto con competenza e impegno”.

Un ringraziamento particolare alla dottoressa Cocchi che ha dato il via al progetto elaborato in questi ultimi anni” afferma il Sindaco di Castelfranco Emilia Stefano Reggianini. “E un benvenuto ad Antonella Dallari. A lei il ringraziamento per aver accettato questa sfida professionale con l’obiettivo comune di concludere questa complessa progettazione sanitaria che interessa il Comune di Castelfranco Emilia e il suo distretto. Una sfida importante che arriva dopo difficili anni di discussione e permetterà ai cittadini di avere servizi innovativi nel panorama regionale, all’interno di questo importante progetto pilota provinciale.”

Il Distretto di Castelfranco Emilia è oggetto di un piano d’interventi, grazie a importanti finanziamenti, complessivamente 7 milioni e 300 mila euro, che consentiranno di ristrutturare e riqualificare il complesso del ‘Regina Margherita’. Sono già iniziati lo scorso aprile i lavori di adeguamento della struttura alle norme di prevenzione antincendio che adesso riguardano prevalentemente l’area esterna dell’edifico. Questo primo intervento, finanziato con circa 1 milione di euro, sarà concluso a marzo 2016. Un ulteriore intervento, già finanziato con circa 2milioni e 900mila euro, è in fase avanzata di progettazione e riguarda l’adeguamento complessivo della struttura, finalizzato ad aumentare la sicurezza di utenti e personale sempre rispetto alla normativa di prevenzione degli incendi. Il terzo intervento, anche questo in fase di progettazione, prevede invece l’adeguamento degli spazi per accogliere le attività territoriali (Consultorio, Pediatria di Comunità, ambulatorio per vaccinazioni adulti, Psicologia clinica e Centro d’ascolto), la realizzazione dell’Ospedale di Comunità e dell’Hospice, la costituzione del Polo Chirurgico Endoscopico e dell’area destinata alla Medicina di Gruppo. In questo caso l’investimento è di circa 3milioni e 400mila euro.

 

Oltre agli interventi di tipo strutturale, è già avviata una rimodulazione dell’offerta dei servizi per rispondere meglio ai bisogni di salute della popolazione. I residenti possono contare su un ampiamento ed una qualificazione dell’offerta in diversi ambiti. Un’importante novità è il potenziamento dell’attività di chirurgia ambulatoriale, come la chirurgia della mano, l’artroscopia della spalla e quella vascolare, la dermatologia, l’oculistica e la ginecologia.

Significativo è anche l’ampliamento dell’offerta nell’ambito della specialistica ambulatoriale che interessa l’ortopedia, l’oculistica, l’urologia, la neurologia, l’otorinolaringoiatria, la pneumologia, la fisiatria, la chirurgia generale e vascolare. Il Policlinico di Modena, già molto utilizzato dai residenti nel distretto, assumerà un ruolo di maggior rilievo quale Ospedale di riferimento per acuti, come pure sarà per il  Nuovo Ospedale Civile Sant’Agostino Estense che, ad esempio, è già il  riferimento per l’ortopedia e la chirurgia vascolare.

“Nella struttura a Castelfranco ho incontrato professionisti che hanno saputo interpretare un modello di cura moderno, creando le sinergie professionali che oggi fanno la differenza nella risposta alla domanda di salute dei territori. spiega Massimo Annicchiarico. “La maggior parte dei bisogni della collettività – dall’attività specialistica alla chirurgia ambulatoriale, dalla riabilitazione alla diagnostica – è stato costruito secondo un modello territoriale basato sulla presa in carico, sulla capacità di gestire il paziente con bisogni sanitari e socio-sanitari anche complessi, sulla appropriatezza degli interventi e sulla capacità di lavorare insieme. Una modalità di lavoro di medici, infermieri e operatori delle professioni sanitarie che dovremo sempre di più sviluppare in tutti contesti.”

Breve curriculum di Antonella Dallari

Antonella Dallari, 57 anni, laureata  in Fisioterapia con laurea Magistrale in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie e Master di secondo livello in Funzioni Direttive e Gestione dei Servizi Sanitari, negli ultimi cinque anni ha ricoperto l’incarico di dirigente delle professioni sanitarie della Riabilitazione nel Servizio Assistenziale Tecnico e Riabilitativo dell’Azienda Usl di Bologna. Nel corso della sua carriera ha coordinato una serie di gruppi di lavoro multidisciplinari per la costruzione e implementazione di percorsi assistenziali complessi, sull’integrazione clinico-assistenziale e sociosanitaria e sulle gravissime disabilità. Tra i tratti caratteristici del suo profilo professionale l’impegno costante su alcuni temi di valore strategico, come il sostegno dell’integrazione professionale, la promozione della presa in carico con particolare attenzione per la continuità delle cure, l’impulso alla organizzazione per intensità di cure e complessità della assistenza. Ha partecipato come relatore a numerosi convegni ed ha svolto attività di docenza. In particolare, dal 2012 svolge attività di insegnamento su “Integrazione organizzativa e progettazione di percorsi assistenziali, integrazione organizzativa ospedale e comunità” presso l’Università degli Studi di Ferrara.

Distretto Sanitario di Castelfranco Emilia

Sono più di 75mila le persone residenti (il 10,7% della popolazione della provincia di Modena) nei 6 comuni che formano il Distretto Sanitario di Castelfranco Emilia. Circa 9mila sono i cittadini stranieri, che rappresentano in totale il 11,9% degli abitanti, una media leggermente più bassa di quella provinciale (13,3%). Gli over 65enni, nel 2014, erano il 22% dei residenti, mentre gli ultra 74enni l’11,2%. Dati che fanno del Distretto di Castelfranco Emilia il territorio con l’indice di vecchiaia più basso a livello provinciale (in media ci sono 115 anziani su 100 giovani). Anche il tasso di natalità del Distretto, pari a 10,2 nati ogni mille residenti, risulta più alto della media modenese che si attesta sul 9,1 per mille. A livello statistico la principale causa di morte, per i residenti del Distretto, risulta essere legata alle “malattie croniche” (64% del totale), in modo particolare per patologie dell’apparato cardiocircolatorio e tumori (il più frequente è quello della prostata). I nuovi nati nel 2014 sono stati 741.

Il territorio

Oltre a Castelfranco Emilia, che dà nome al Distretto in qualità di comune più popoloso con quasi 33mila residenti, sono serviti dai servizi territoriali anche Bastiglia (4.207 abitanti), Bomporto (10.155 abitanti), Nonantola (15.804 abitanti), Ravarino (6.223 abitanti) e San Cesario sul Panaro (6.367 abitanti). Il territorio di riferimento rappresenta il 10% circa di quello provinciale (pari a 260 chilometri quadrati).

Le attivitá

Complessivamente il Distretto Sanitario può contare su 141 operatori dipendenti, dei quali 15 sono medici, 7 psicologi, 86 infermieri o tecnici, 7 veterinari e il restante personale amministrativo. Nel territorio operano, come personale convenzionato, anche 50 medici di medicina generale, 14 pediatri di libera scelta e 10 medici di continuità assistenziale. Attualmente (testo aggiornato a luglio 2015) è attiva una Casa della Salute, quella “del Sorbara” che si trova a Bomporto, inaugurata nel 2013. Tra le tante strutture socio-sanitarie presenti, nel Distretto sono attive anche 2 sedi di continuità assistenziale (ex guardia medica); 4 consultori salute donna; 4 case residenza per anziani e 3 semiresidenziali; un centro residenziale per disabili e tre semiresidenziali; un centro di salute mentale; un servizio per le tossicodipendenze e 3 centri di neuropsichiatria infantile. L’anno scorso nei comuni del Distretto sono stati assistiti a domicilio 1.429 pazienti (in tutta l’Azienda Usl di Modena l’assistenza domiciliare segue 15.041 persone), di cui 1.198 con età superiore ai 75 anni. Nelle due sedi di continuità assistenziale, nel 2014, sono state eseguite in totale 4.487 visite diurne e notturne (di cui 3.271 sono le visite di codici ‘bianchi’ effettuate presso l’ambulatorio della cooperativa di medici di famiglia “MDF7”). Le vaccinazioni obbligatorie dei bambini restano superiori al 95% (1.508 nel 2014). Per quanto riguarda l’assistenza specialistica ambulatoriale in ospedale a Castelfranco, nel corso degli ultimi 12 mesi di attività, sono state erogate oltre 93mila prestazioni. Altre 22mila prestazioni sono state fornite nei consultori (screening compresi). Nel 2014 sono stati effettuati più di 38mila prelievi (esclusi TAO) e circa 3mila prelievi domiciliari. In provincia, nell’ultimo anno, sono state registrate 2 milioni e 360 mila prenotazioni di visite ed esami specialistici, delle quali 69mila nel Distretto di Castelfranco Emilia.

I progetti

Nell’arco di tre anni all’interno del complesso edilizio del ‘Regina Margherita’ nasceranno una Casa della Salute di tipologia grande che ospiterà anche un Ospedale di Comunità e un Hospice.

Casa della Salute

Rientra nella programmazione prevista dal Piano Attuativo Locale che prevede la realizzazione nel Distretto di due distinte strutture; nel 2013 è già stata avviata l’attività della Casa della Salute del Sorbara a Bomporto.  Quella di Castelfranco, secondo i parametri regionali, avrà un’importante offerta di servizi territoriali che si aggiungerà  alla presenza di un’attività di degenza sanitaria e socio-sanitaria. Garantirà  risposta ai bisogni espressi dal cittadino attraverso un processo di presa in carico unitaria a garanzia della continuità assistenziale mediante l’utilizzo  delle risorse specialistiche e di diagnostica  presenti su tutto il territorio. In questo ambito il paziente oltre ad essere curato, troverà un’organizzazione che lo accompagnerà nelle diverse fasi del proprio percorso (prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione). Presso la Casa della Salute  troverà collocazione il Punto Unico di Accesso Socio Sanitario che vede operare al suo interno personale dell’Azienda Sanitaria e Assistenti Sociali e operatori dei Comuni con la funzione di garantire il collegamento organizzativo con gli altri servizi propedeutici al mantenimento a domicilio delle persone non autosufficienti o in fase terminale.

Ospedale di Comunità

Gli “OsCo” sono strutture intermedie tra l’assistenza domiciliare e l’ospedalizzazione. La sua superficie complessiva sarà di 600 metri quadrati. L’Ospedale di Comunità di Castelfranco, dotato di 20 posti letto, si  caratterizzerà per la costante presenza di assistenza infermieristica e medica affidata ai Medici di Medicina Generale. Sarà destinato a pazienti che, pur non presentando patologie acute, non possono essere assistiti a domicilio e risultano spesso impropriamente ospedalizzati.

Hospice

Un luogo di accoglienza, ricovero e cura per persone in fase avanzata di malattia. Hospice accoglierà malati oncologici gravi e pazienti affetti da patologie croniche o con più malattie. Garantirà un tipo di assistenza altamente personalizzata ed è destinato a “prendersi cura” di tutti i sintomi legati alla patologia, cercando allo stesso tempo di rispondere ai bisogni psicologici e sociali delle persone. Si svilupperà su una superficie di 1.200 metri quadrati. Ogni camera accoglierà un singolo paziente ed sarà dotata di un posto letto per il familiare. La struttura diventerà parte integrante della rete delle cure palliative e si integrerà con l’assistenza domiciliare. Sarà realizzato a Castelfranco come struttura di riferimento per l’area centro della provincia.

Accesso diretto ai prelievi

Per facilitare l’accesso ai centri prelievo per l’esecuzione di esami di laboratorio, normalmente preceduto da una prenotazione, è prevista la trasformazione del centro di Castelfranco in un punto prelievi ad “accesso diretto”. Ad oggi, nel centro, accedono giornalmente circa 190 persone. L’accesso diretto, senza bisogno di prenotazione – salvo l’impegnativa del proprio medico di base – rappresenterà un’importante semplificazione per il cittadino.

 
















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