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In Emilia Romagna è artigiana un’impresa su tre. A Bologna il maggior numero di impese, seguono Modena e Reggio Emilia

lavoro-stranieriIn Emilia-Romagna al I trimestre 2015 si contano 133.103 imprese artigiane che rappresentano il 28,8% dell’intero tessuto produttivo della regione. La dimensione media per un impresa artigiana del territorio è di 2,7 addetti per impresa. Il 14,3% del valore aggiunto è prodotto da imprese artigiane del territorio, comparto che realizza 18,5 miliardi di euro annui di valore aggiunto (2012 ultimo anno disponibile).  Sono 317.092 gli occupati dell’artigianato: ogni cento occupati dell’Emilia-Romagna ci sono 20 persone che lavorano in imprese artigiane. Nell’intera regione contiamo il maggior numero di imprese artigiane a Bologna (27.689), Modena (21.601) e Reggio nell’Emilia (19.756). Si rileva una dimensione media – numero addetti per impresa – maggiore a Modena (3,0 add./imp.), Forlì-Cesena (2,9 add./imp.), Rimini e Reggio nell’Emilia (entrambe con 2,7 add./imp.). Il valore aggiunto prodotto dagli artigiani raggiunge valori più alti a Bologna (3.883 milioni di euro), Modena (3.313 milioni di euro) e Reggio nell’Emilia (2.517 milioni di euro). Il valore aggiunto prodotto dall’artigianato rappresenta una quota maggiore del v.a. dell’intera economia del territorio a Reggio nell’Emilia (16,4%), Forlì-Cesena (16,3%) e Piacenza (16,0%). Il maggior numero di addetti coinvolti in imprese artigiane lo rileviamo nelle province di Bologna (63.186), Modena (57.626) e Reggio nell’Emilia (42.742). La presenza più significativa di occupati in imprese artigiane la registriamo a Ferrara e Forlì-Cesena (entrambe con 24 occupati dell’artigianato ogni 100 occupati) e Piacenza (23).

 

Settori produttivi

Per quanto riguarda i Lavori di costruzione specializzati rileviamo una specializzazione maggiore a Ravenna (indice 113), Ferrara (109) e Rimini (109); per le Altre attività di servizi per la persona rileviamo una specializzazione maggiore a Ferrara (indice 130), Ravenna (122) e Rimini (109); per la Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) rileviamo una specializzazione maggiore a Bologna (indice 129), Piacenza (124) e Modena (114); per il Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte rileviamo una specializzazione maggiore a Piacenza (indice 130), Bologna (119) e Ravenna (109); per il Commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli rileviamo una specializzazione maggiore a Piacenza (indice 115), a Ravenna (104) e a Forlì-Cesena (104); per le Industrie alimentari rileviamo una specializzazione maggiore a Parma (indice 180), Ferrara (124) e Ravenna (108); per la Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature rileviamo una specializzazione maggiore a Reggio nell’Emilia (indice 135), Modena (125) e Parma (124); per le Attività dei servizi di ristorazione rileviamo una specializzazione maggiore a Ravenna (indice 148), Rimini (146) e Ferrara (123); e per la Costruzione di edifici rileviamo maggiore specializzazione a Piacenza (125), Rimini (125) e Reggio nell’Emilia (123).

 

Export

Presi i primi 10 settori (divisioni Ateco 2007) con più elevato numero di addetti nell’artigianato dell’Emilia-Romagna osserviamo che il valore dell’export dei beni realizzati in questi settori ammonta a 7,9 miliardi di euro, pari al 59,2% dei 13,3 miliardi di euro a cui ammonta il valore totale delle vendite realizzate all’estero dalle imprese dell’Emilia-Romagna. Anche se non effettuano direttamente le vendite all’estero le imprese artigiane sono a pieno coinvolte nei processi di internazionalizzazione, tenuto conto che il 50,2% delle micro e piccole manifatturiere lavora in subfornitura.

La quota del 59,2% dell’export nei 10 settori con la più alta occupazione artigiana si compone del 28,0% di export di Macchinari ed apparecchiature, del 7,9% di export di Articoli di abbigliamento, confezione di articoli in pelle e pelliccia, del 7,8% di export di prodotti alimentari, del 7,3% di export di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi, del 3,9% di export di Prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature), del 2,0% di export di Prodotti delle altre industrie manifatturiere, dell’1,1% dall’export di Mobili, dell’1,0% di export di Prodotti tessili e dello 0,3% dai Prodotti in legno e sughero e articoli in paglia e materiali da intreccio (esclusi i mobili).

A livello provinciale, al I trimestre 2015, il maggior contributo all’esportazione di prodotti realizzati nelle divisioni a maggior presenza di occupati nell’artigianato proviene da Bologna con una quota del 22,3% delle vendite verso mercati esteri realizzate a livello regionale nei settori esaminati, seguita da Modena con il 22,2%, da Reggio nell’Emilia con il 21%, da Parma con l’11,9%, da Piacenza con il 6,6%, da Ravenna con il 5,5%, da Rimini con il 4,3%, da Forlì-Cesena con il 4,2% e da Ferrara con il 2,2%.

 
















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