Nelle prossime settimane i Comuni soci di AIMAG saranno chiamati a votare la delibera che da il via a un’indagine di mercato per l’individuazione di nuovi partner privati per l’azienda.
E’ un passo verso la ulteriore privatizzazione di Aimag e una scelta in contrasto con la volontà dei 27 milioni di italiani che il 12 e 13 giugno del 2011, votando Si al referendum per l’abrogazione del Decreto Ronchi, si sono espressi in modo chiaro a favore di una gestione pubblica dell’acqua e dei servizi pubblici locali.
Siamo consapevoli che i consigli comunali sono chiamati a decidere del futuro di AIMAG sotto il ricatto della Legge di Stabilità e del decreto Sblocca Italia. Il combinato disposto di queste norme spinge i Comuni a cedere le azioni delle aziende che gestiscono i servizi locali, penalizzando le gestioni in house e favorendo l’acquisizione delle società più piccole e legate al territorio, da parte di quelle di maggiore dimensioni, quotate in Borsa (per Aimag è Hera). Si vuole insomma realizzare la privatizzazione dei servizi pubblici locali, quello che non riuscì al Governo Berlusconi con il Decreto Ronchi.
È un ricatto da respingere per mantenere in capo ai Comuni la possibilità di controllare e decidere dell’erogazione di servizi essenziali per tutti i cittadini.
Del futuro di Aimag e dell’attuazione dei referendum parleremo all’assemblea pubblica di Mirandola del 23 giugno con la partecipazione di Corrado Oddi del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, Cesare Schieppati del Comitato Acqua Bene Comune di Reggio Emilia, Emiliano Occhi amministratore unico di Emiliambiente, Mario Ori.
Sono stati invitati gli amministratori locali e i rappresentanti dei sindacati e delle associazioni del territorio.
(Comitato Modenese per l’Acqua Pubblica, Legambiente – Circoli di Carpi e Modena)
