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Perequazione pensioni, Spi/Cgil Modena: cosa fare dopo la sentenza della Corte Costituzionale?

denaro_euroLa sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illeggittimo il blocco della perequazione delle pensioni per gli anni 2012-13, ha creato molte aspettative. Dopo la sentenza il Governo ha approvato un Decreto Legge parziale e insoddisfacente, ma già operativo, che  definisce la normativa di riferimento attuale: non c’è più il blocco Fornero; non c’è più la sentenza. C’è il Decreto, che va convertito in legge entro 60 giorni.

Nel frattempo l’Inps ha assunto due posizioni precise:
1) l’istituto si è impegnato ad attuare in modo automatico le misure che il Decreto e quindi la Legge di conversione, stabiliranno con la rata di agosto (il 1° agosto 2015 sarà erogato un bonus ai pensionati con pensioni superiori a 3 volte il minimo e sino a 6 volte il minimo, cioè pensioni di importo lordo tra i 1.405,05 e i 2.810,10 euro);
2) l’Inps ha inviato una circolare, a firma del presidente Boeri, a tutte le proprie sedi, prescrivendo di non accettare domande di ricostruzione pensioni che facciano riferimento alla sentenza della Corte (perché è superata dal Decreto).
A fronte di questa situazione, il sindacato pensionati Spi/Cgil punta ad  ottenere risultati chiari:
1) il Governo deve aprire un confronto vero sul tema previdenza con le Organizzazioni Sindacali Confederali, perché la riforma Fornero fa acqua da ogni parte. Il primo incontro si è avuto con il ministro Poletti il 15 giugno, il prossimo sarà il 16 luglio;
2) lo Spi chiede la definizione di un sistema di perequazione annuale delle pensioni che non sia messo in discussione ad ogni legge di stabilità: chiediamo di ripristinare il sistema concordato con il Governo Prodi che garantiva il 100% fino a 5 volte il minimo e riconosceva a tutti una rivalutazione pro-quota;
3) si chiede al Governo di utilizzare le pensioni perequate al 2013 (il cosi detto “montante”) come base di calcolo per gli anni successivi, per evitare che la perdita di reddito continui a riprodursi nel tempo.
I pensionati e le pensionate che intendono comunque presentare ricorsi a seguito della sentenza della Corte, possono venire a informarsi nelle sedi dello Spi/Cgil. Chiederemo di lasciare il proprio nominativo con l’impegno di chiamarli appena il quadro sarà definito e consentirà di valutare meglio la percorribilità di eventuali ricorsi. Fare oggi un ricorso è inutile e costoso, perché il ricorso sarebbe contro un Decreto che potrà essere modificato dalle Camere entro fine luglio e quindi non avere effetti, l’Inps respingerebbe tutte le istanze.
Chi sta proponendo adesso di procedere con i ricorsi, lo fa senza tenere conto dell’iter legislativo in corso.
(Spi/Cgil Modena)
















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