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Modifiche al disciplinare Ciliegia di Vignola Igp, il consigliere provinciale Canovi: “Bene, ma arriva in ritardo con la raccolta avviata”

Ciliegia-Sweet-Aryana«Prendiamo atto con piacere dell’avvenuta pubblicazione, purtroppo però i tempi della burocrazia hanno reso operative le modifiche al disciplinare ad oltre metà  campagna, in un momento un cui le varietà ancora da raccogliere erano già presenti per la maggioranza anche nel vecchio disciplinare».

E’ il commento di Romano Canovi, consigliere provinciale con delega all’Agricoltura, a proposito della pubblicazione, sabato 13 giugno, sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, del regolamento di esecuzione del nuovo disciplinare di produzione della Ciliegia di Vignola Igp.

«Questo ritardo – aggiunge Canovi – ha limitato fortemente l’utilizzo e la visibilità del marchio Vignola anche per il 2015, nonostante l’impegno maggiore da parte delle principali strutture commerciali a marchiare il prodotto. Ora, con le modifiche approvate, il Consorzio di tutela si dovrà confrontare con la base sociale per intraprendere strategie che portino a marchiare Vignola Igp tutto il prodotto di qualità».

Il nuovo disciplinare della ciliegia di Vignola Igp consente di ampliare l’offerta dei prodotti di qualità garantendo nuove opportunità ai produttori modenesi.

Tra le modifiche principali, proposte dal Consorzio di tutela della Ciliegia Igp di Vignola, costituito nel 2013 a seguito, appunto, del riconoscimento del marchio Igp, spicca l’inserimento di nuove varietà, spesso le più “giovani”, cioè coltivate da meno anni, che però rappresentano circa il 50 per cento della produzione totale del comprensorio e sono di ottima qualità come le ciliegie certificate Igp, coltivate nello stesso modo e dagli stessi produttori.

La Provincia insieme al Consorzio è impegnata a sensibilizzare le imprese già iscritte affinché aggiornino il loro catasto con le varietà da marchiare e far conoscere alle aziende non iscritte le opportunità offerte dal nuovo disciplinare.

Tra le altre modifiche figura anche l’inserimento di nuove forme di allevamento, l’aumento della densità per ettaro, il superamento della definizione rigida dei formati e alcune norme sull’etichettatura.

Nel 2014 hanno aderito all’Igp oltre 520 aziende di cui 464 produttori semplici, 48 produttori e confezionatori e 14 centri di confezionamento.

 

 

 
















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