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Studiare il terremoto per ricostruire meglio: il progetto di ricerca Energie Sisma Emilia

Tra pochi giorni sarà il terzo anniversario dei terremoti del 20 e 29 maggio 2012. Il Dipartimento di Economia Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha dato vita a un progetto di ricerca della durata di due anni per studiare gli effetti economici, sociali e sanitari che il sisma ha avuto sul territorio. Allo studio lavorano oltre trenta tra professori, ricercatori, assegnisti, borsisti di ricerca e collaboratori esterni. Sono coinvolti, oltre a quello di Economia, altri tre dipartimenti dell’Università di Modena e Reggio Emilia: Comunicazione ed Economia, Scienze fisiche, informatiche e matematiche e Studi linguistici e culturali. Il progetto è finanziato dalla  Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e co-finanziato dal Dipartimento di Economia Marco Biagi e dall’Azienda Usl Modena. L’Azienda Usl, inoltre, è partner operativo del progetto di ricerca attraverso il Servizio Innovazione e valutazione organizzativa.

Gli obiettivi principali del progetto Energie Sisma Emilia sono due. Il primo è analizzare i cambiamenti socio-economici seguiti al sisma, evidenziando le condizioni che permettono di favorire la ripresa e lo sviluppo economico. Il secondo è la costruzione di un metodo di monitoraggio dei cambiamenti nel decennio successivo al terremoto. In questo modo si potranno fare analisi che aiutino gli amministratori e il legislatore a compiere decisioni strategiche sull’area con un’ottica di medio-lungo periodo. Vi sono inoltre tre obiettivi specifici: valorizzare il ruolo dell’università nel processo di ricostruzione, come già accaduto in seguito ai terremoti in Giappone e in Nuova Zelanda; coinvolgere gli attori sociali e sanitari, pubblici e privati, durante le rilevazioni sul campo e la determinazione delle indicazioni di policy; mettere a punto strumenti di valutazione del rischio di corruzione e infiltrazione criminale nei territori del cratere.

Il progetto di ricerca è diventato operativo a febbraio. Attualmente è in corso la prima fase, quella della raccolta dati. Vista la complessità del tema e la relazione stretta che corre tra aree disciplinari diverse (economia, urbanistica, sociologia), si è deciso di affiancare alla rassegna della letteratura e alla realizzazione di un database anche il lavoro sul campo e l’esplorazione del cratere: dall’inizio del suo percorso, Energie Sisma Emilia ha intervistato vari soggetti attivi nel territorio, tra cui i sindaci di Novi, Cavezzo, Mirandola e San Felice. L’obiettivo è quello di coinvolgere le comunità e cogliere il loro punto di vista sulle criticità del post-sisma e della ricostruzione. Gli elementi raccolti hanno dunque interessato sia il profilo della ricerca quantitativa che quello della ricerca qualitativa.

Attualmente sono in corso di sviluppo altre dieci interviste a primi cittadini dei Comuni del cratere, distribuiti fra le quattro province emiliane interessate: Modena, Bologna, Ferrara e Reggio Emilia. Fondamentali per la raccolta di elementi saranno inoltre i dieci focus group, di cui sei già realizzati: si tratta di tavoli di discussione su temi specifici, che prevedono la partecipazione di amministratori, associazioni di categoria e professionisti. Sono in fase di realizzazione anche 40 interviste a imprese ed enti pubblici e 400 interviste ai lavoratori: permetteranno di avere un quadro il più possibile completo delle dinamiche di una fase delicatissima e fondamentale. Se è vero che l’emergenza è passata, infatti, è con la ricostruzione di questi anni che si stanno gettando le fondamenta per il territorio in cui vivremo nei prossimi decenni.
















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