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Sassuolo: sono aperte le prenotazioni per la gita a Milano di domenica 19 aprile

Villa-BelgiojosoL’Associazione Culturale  FORUM U.T.E.  di Sassuolo informa che, per le rassegne di visite ‘Grandi Mostre e Città d’Arte’ sono aperte le prenotazioni per la gita a Milano di domenica 19 aprile 2015 con visita guidata alla sontuosa Villa Belgiojoso Bonaparte, all’affascinante Arengario e all’importante mostra Leonardo Da Vinci 1452-1519.

V I L L A   B E L G I O J O S O   B O N A P A R T E
– V I L L A   R E A L E –
Museo dell’Ottocento

Il percorso espositivo del Museo dell’Ottocento si apre con una serie di sale al piano terra dedicate all’età neoclassica.
Ad Andrea Appiani, principale protagonista del neoclassicismo a Milano, e’ dedicata una sala monografica adiacente a quella che conserva due capolavori di Antonio Canova, in un confronto basilare per la comprensione dell’arte di questo periodo.
Seguono alcune sale dedicate rispettivamente alla ritrattistica, alla produzione scultorea, al paesaggio (dalle prove tardo-settecentesche alle immagini già compiutamente romantiche), fino al soggetto storico mitologico interpretato magistralmente dal protagonista del romanticismo lombardo, Francesco Hayez.
A lui e’ dedicata la prima sala del piano superiore, in un confronto con la ritrattistica coeva, ancor più esemplificato nella serie di dipinti della sala successiva.
La stagione romantica è in seguito ripercorsa attraverso gli artisti principali (Vela, Grandi, Faruffini, Mosè Bianchi, Induno, Piccio) fino alla grande sala monografica dedicata alla Scapigliatura di cui la Galleria conserva i più celebri capolavori.
La suggestiva stagione divisionista è rievocata attraverso una serie di sale monografiche e tematiche dedicate a Segantini, Grubicy, Longoni, fino ai grandi dipinti di soggetto sociale di Morbelli, Sottocornola e Nomellini; dopo la sezione con i capolavori di Medardo Rosso, il percorso si conclude con le due sale monografiche dedicate rispettivamente a Previati e Segantini.
La visita prosegue al secondo piano con la Collezione Grassi, una raccolta di capolavori di pittura italiana e straniera dal XIII al XX secolo, insieme ad un nucleo di manufatti antichi dell’estremo oriente.
Al piano terra è visitabile , in una sezione a sè, la collezione Vismara, che raccoglie opere di pittura e scultura del Novecento italiano (Modigliani, Gino Rossi, Pio Semeghini, Filippo De Pisis, Arturo TosiCarlo Carrà, Giorgio Morandi e Mario Sironi) e straniero (Picasso, Matisse, Renoir, Vuillard, Rouault, Dufy).

All’affascinante  A R E N G A R I O  Museo del Novecento

Il Museo del Novecento, aperto nel dicembre 2010, nasce dalla volontà di presentare al pubblico, in veste permanente, un percorso dedicato alla pittura e alla scultura italiana del XX secolo. Un simile museo mancava a Milano dal 1998, quando il CIMAC (Civico Museo di Arte Contemporanea) al secondo piano di Palazzo Reale venne chiuso e mai più riaperto; le opere quindi furono temporaneamente allestite al Palazzo della Permanente o in mostre a Palazzo Reale.
Tuttavia, la storia delle civiche raccolte artistiche, che ebbe origine sin dagli anni trenta dell’Ottocento dalle cospicue donazioni di cittadini benemeriti, inizia nel 1903 quando fu istituita la Galleria d’Arte Moderna. Destinata ad accogliere le ormai ricche raccolte d’arte contemporanea. La Galleria d’Arte moderna venne dapprima ospitata nella Sala della Balla del Castello Sforzesco; solo nel 1921 la raccolta viene trasferita in una sede più grande, presso la Villa Reale di via Palestro, ceduta al Comune dalla casa regnante l’anno precedente, dove ora è visitabile la GAM che raccoglie le opere del XIX secolo. Nel periodo tra le due guerre, il direttore Giorgio Nicodemi tesse una serie di rapporti tra l’istituzione pubblica e le gallerie private milanesi, quali la Galleria Milano e la Gian Ferrari, lqa Società per le Belle Arti e la Biennale di Venezia, dalle quali provengono svariate opere delle collezioni oggi esposte. Le attività di esposizione e acquisizione si interrompono durante gli anni della guerra, quando le opere vengono messe in sicurezza nei depositi del Castello e in parte trasportate in Umbria, a Sondalo e a Belgioioso.
Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1954, inaugura in via Palestro, accanto alla Villa Reale, il Padiglione d’Arte Contemporanea, progettato da Ignazio Gardella e sostenuto dalla fondamentale collaborazione dell’allora Soprintendente Fernanda Wittgens. Inizialmente pensato per accogliere le opere d’arte del Novecento, la struttura architettonica del PAC si dimostrò più adatta ad ospitare mostre temporanee che non il museo d’arte contemporanea fino ad allora tanto ambito.
Solo con il progetto del futuro CIMAC (Civico Museo d’Arte Contemporanea) voluto dalla direttrice Mercedes Garberi, si inizia a pensare ad una sede specifica per le collezioni. Sin dai primi anni settanta, la direttrice Garberi avvia una cospicua campagna acquisti, in collaborazione con Zeno Birolli, Vittorio Gregotti e Germano Celant. Dal 1969 le raccolte si arricchiscono di alcuni fondi di Carlo Carrà, Marino Marini, Fausto Melotti, Atanasio Soldati, Lucio Fontana, in aggiunta a una serie di opere di artisti contemporanei e dell’importante donazione di oltre duemila opere dei coniugi Antonio Boschi e Marieda Di Stefano.
Il CIMAC, aperto nel 1984 in una sede provvisoria al secondo piano di Palazzo Reale, presenta al pubblico una selezione di circa quattrocento opere che presentavano il panorama dell’arte italiana del XX secolo, allestite in trentasette piccole stanze progettate dallo Studio helg e Piva in collaborazione con BBPR. L’apertura del museo evidenzia da subito l’inadeguatezza di quegli spazi espositivi, troppo piccoli, di quelli destinati a depositi, che non garantivano condizioni ottimali per la conservazione e, non meno la scarsità delle risorse economiche a disposizione. Da qui, la decisione nel 1998 di chiudere il museo, in concomitanza dei lavori di ristrutturazione di Palazzo Reale.
Nel 2000 la decisione di riconvertire gli spazi dell’Arengario a Museo del Novecento, a opera dell’allora assessore Salvatore Carrubba in accordo con il direttore Centrale Cultura Alessandra Mottola Molfino e con il Direttore delle Civiche Raccolte d’Arte Maria Teresa Fiorio, porta al concorso internazionale, vinto dal gruppo Rota (Italo Rota e Fabio Fornasari). I lavori di ristrutturazione dell’Arengario sono cominciati nel 2007 e si sono conclusi tre anni dopo con l’apertura del nuovo museo.
Il lungo periodo di non esposizione ha permesso l’ordinamento, lo studio sistematico e il restauro del patrimonio destinato al museo.
Il nuovo Museo del Novecento restituisce ai cittadini le proprie collezioni e conferisce il giusto riconoscimento a quei collezionisti, galleristi e istituzioni che nel corso di più di un secolo hanno collaborato a formare una delle più importanti raccolte di arte italiana del XX secolo, testimone del periodo forse più creativo e fertile della città di Milano.

 

All’importante mostra L E O N A R D O  D A   V I N C I  1452-1519
La mostra di Leonardo a Palazzo Reale di Milano rende omaggio ad uno dei più grandiosi artisti della storia dell’arte. La mostra si svolgerà in concomitanza con l’Expo di Milano, sottolineando l’importanza che la nostra città ebbe nel percorso e nella crescita artistica di Leonardo da Vinci, ospite della corte di Ludovico il Moro tra il 1482 e il 1499.
Accanto ad opere di importanza capitale come il San Gerolamo dei Musei Vaticani, il Ritratto di Musico della Pinacoteca Ambrosiana, la Scapigliata della Galleria Nazionale di Parma e la Madonna Dreyfuss della National Gallery di Washington, la mostra su Leonardo presenterà al grande pubblico oltre 100 disegni autografi del maestro toscano, alcuni modelli storici di macchine di sua costruzione provenienti dal Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, una video riproduzione a grandezza naturale del Cenacolo, oltre che ad importanti opere di confronto, tra cui spiccano i nomi di Sandro Botticelli, Donato Bramante, Antonello da Messina, Filippo Lippi, Girlandaio, Paolo Uccello, Jan Van Eyck e Verrocchio.
La mostra di Leonardo a Palazzo Reale, la più grande e la più importante mai organizzata in Italia, è suddivisa in 12 sezioni che ricostruiscono la vita e  personalità poliedrica, geniale ed originalissima di Leonardo, che sapeva spaziare dall’arte all’ingegneria, dalla scenografia alla scienza, offrendo al pubblico di allora come di oggi  un’emozione continua di ingegno e creatività.
A dimostrazione dell’influenza che Leonardo ha da sempre esercitato sugli artisti nel corso della storia, la mostra di Milano si conclude con una sezione dedicata al mito di Leonardo, che fa luce su quanto la figura e l’opera del maestro toscano sia stata fonte di altissima ispirazione anche per artisti contemporanei, a partire dalle ironie di Marcel Duchamp fino alle rivisitazioni pop di Andy Warhol.

Quota di partecipazione  € 65,00  a persona (per motivi organizzativi sono disponibili solo 25 posti)
Per informazioni e per la prenotazione obbligatoria (entro e non oltre venerdì 17 aprile 2015) Danira Guidetti Calabrese 348 5495475

Viaggio andata e ritorno  a Milano in pullman  – pranzo libero.
















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