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La rete cinema diffuso sbarca a Modena con una rassegna fatta di produzioni indipendenti e musica dal vivo

the_road_to_god_knows_whereLa storia di Nick Cave, i documentari del collettivo ZimmerFrei e un viaggio in moto tra i bar dell’America dell’ovest: la rete cinema diffuso sbarca a Modena con una rassegna fatta di produzioni indipendenti e musica dal vivo che porterà sotto la Ghirlandina, per cinque martedì fino a maggio, una selezione di film e documentari in lingua originale con sottotitoli in italiano che difficilmente arriveranno nelle sale tradizionali. L’evento, ospitato dallo storico cinema Astra (via Rismondo, 21 – Modena) è organizzata da Voice Off e Arci Modena con il supporto del Kinodromo di Bologna e il patrocino dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Le serate prenderanno il via alle 19 nel foyer con aperitivo, concerto o djset in attesa della proiezione, in programma alle 21. Il biglietto costa 7 euro, previsto un ridotto a 5 euro per i possessori di tessera Arci, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Voice Off. Per ogni appuntamento sarà attivata una promozione: le prime cinquanta persone che invieranno un messaggio (3384912889/hello@voiceoff.it) indicando nome e cognome avranno diritto all’ingresso più un drink di benvenuto a soli 5 euro.

Si parte oggi – 31 marzo – con “The road to God knows where” (89’ – 1990), documentario del regista tedesco Uli Schueppel che ha seguito Nick Cave e i Bad Seeds filmando giorno per giorno con la sua 16mm il loro lungo tour attraverso gli Stati Uniti, tra momenti di relax, lunghe trasferte, prove, concerti, risate e qualche momento di tensione. Sospeso tra il road movie e il documentario musicale, il film offre un ritratto inatteso, intimo e delicato di uno dei mostri sacri della scena musicale contemporanea. La proiezione sarà preceduta dal concerto dei modenesi Flyfish duo, versione acustica di uno storico progetto dove pop, rock e soul si fondono nella voce lirica di Patrizia Leonardi che riesce, con il supporto della chitarra di Enrico Solieri, a dare denominatore comune a generi tra loro apparentemente diversi.

Martedì 14 aprile sarà la volta di “Love steaks” (80’ – 2014) del giovane regista tedesco Jacob Lass, che racconta la storia della strana amicizia tra Lara e Clemens nella surreale cornice di un hotel di lusso, dove i due attori protagonisti si confrontano con veri dipendenti in un misto di improvvisazione e recitazione. Durante l’aperitivo si esibiranno i Carpire’Mo, trio acustico sperimentale formato da Laura, Marcello e Federico, che ha come obiettivo quello di reinterpretare il concetto di cover.

Il 28 aprile arriva il collettivo ZimmerFrei (Massimo Carozzi, Anna de Manincor e Anna Rispoli), attivo tra Bologna e Bruxelles, con tre documentari che esplorano gli spazi urbani reali e immaginari, mescolando cinema, teatro, letture e musica: “Temporary 8TH”, “The Hill” e “Hometown-Mutonia”. Alle 19 nel foyer djset di Max Bello, resident dj del Vibra Club di Modena, che spazia dal soul-funk fino ad arrivare alla jungle e la drum&bass.

Martedì 12 maggio in sala ci sarà il seducente e malizioso “Thou wast mild and lovely”, opera seconda della regista indie originaria di Brooklyn Josephine Decker, che racconta la storia di Akin, padre di famiglia che trova un lavoro estivo in una fattoria del Kentucky e qui instaura un rapporto torbido dai contorni inattesi con la famiglia che lo ospita, in particolare con la giovane e sensuale Sarah. Il film sarà preceduto dal live di Nevica su 4.0, progetto del livornese Gianluca Lo Presti, che ha collaborato con Lucio Dalla e Blaine Reininger dei Tuxedomoon.

Ultimo appuntamento il 26 maggio, con il road movie firmato da Damon ed Eric W. Ristau “Best bar in America”, che racconta la storia di Sanders, veterano di guerra e scrittore che gira gli Stati Uniti dell’Ovest in sella ad una BMW R60/2 del 1960 con sidecar per scrivere una guida ai bar della regione. Durante l’aperitivo concerto di Elena&Seekers, che presentano i pezzi del loro album “Otis”, tra brani originali e cover reinterpretate e fatte proprie grazie alla voce di Elena e al lavoro dei due chitarristi: Carlo Traverso e Marco Monari.

 

 
















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